PERUGIA – “Per arginare i danni che i cinghiali causano alle colture agricole, per tutto il periodo dei raccolti estivi gli agricoltori possono intervenire direttamente appena 12 ore dopo la comunicazione della situazione di emergenza. Una misura che rende più efficace l’azione di contenimento, cui contribuiscono i tre mesi di apertura della caccia alla specie durante la stagione venatoria”. È quanto sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e alla Caccia, Fernanda Cecchini, ricordando i provvedimenti di urgenza decisi dalla Giunta regionale.
“Abbiamo a cuore la salvaguardia delle produzioni agricole umbre – dice Cecchini – e le sollecitazioni giunte all’Assessorato da più parti, organizzazioni agricole, singoli coltivatori e cittadini, circa la necessità di intervenire a causa della sovrapopolazione di specie dannose, in particolare dei cinghiali, non sono certo cadute nel vuoto. Non solo: dalle misure straordinarie del 2017, siamo passati quest’anno a quelle sistematiche, nel rispetto degli impegni assunti con il mondo agricolo, consentendo interventi più tempestivi in caso di danneggiamenti in atto”.
“La Giunta regionale, infatti – rileva l’assessore Cecchini -, ha modificato il regolamento di attuazione della legge regionale in materia di prevenzione dei danni e gestione e controllo della fauna selvatica e inselvatichita e, applicando quanto previsto nella modifica adottata nel giugno scorso, ha approvato nella riunione di lunedì la delibera che riduce da 48 ore a 12 ore il termine previsto per l’attivazione degli interventi di urgenza da parte dei proprietari o dei conduttori dei fondi agricoli in cui i cinghiali stiano danneggiando le colture”.
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