ACQUAPENDENTE – La lista di minoranza La Città a Cuore e l’associazione le Campanelle, presentano una nota riguardante la deroga apportata dall’Amministrazione Comunale al piano del commercio approvato nel 2007.
La Città a Cuore e le Campanelle sottolineano che le deroghe a poco sono servite e inoltre le modifiche al piano sono state approvate con atto di consiglio senza consultare le associazioni di categoria.
“Negli ultimi anni, il Comune di Acquapendente, si caratterizza per programmare gli insediamenti commerciali attraverso il piano del commercio approvato nel 2007. Allo stesso tempo però ogni volta che si è dovuto autorizzare una nuova apertura di media superficie è scattata la deroga al piano. Questo è avvenuto anche nell’ultimo consiglio comunale dove è stata consumata l’ennesima eccezione. In questo caso c’era pure la scusante della correzione di un refuso.La domanda sorge spontanea: perché mai la comunità di Acquapendente deve spendere risorse per redigere documenti che quando serve sono ignorati ?
Ulteriore aggravante è che le deroghe o le modifiche al piano sono approvate con atto di consiglio senza consultare associazioni di categoria, commissioni consiliari oppure i commercianti che magari vorrebbero sapere cosa sta succedendo e perché si stravolge il piano.La lista la città a cuore per bocca del consigliere Camilli, ha proposto all’amministrazione di riscrivere il piano del commercio in considerazione del fatto che quello vigente è stato approvato nel 2007 ed il settore ad Acquapendente ha subito in questi ultimi anni profonde trasformazioni. Auspichiamo che si vada verso questa strada redigendo un piano del commercio realmente partecipato da tutti e che sia utilizzato realmente come documento programmatico degli insediamenti commerciali, utile a far crescere il centro storico come cuore pulsante della città. Non vorremmo assistere in futuro a scelte non condivise con la città.
Abbiamo l’impressione che non ci sia discussione e partecipazione neanche all’interno della maggioranza, perennemente silente in consiglio. Ritornando al caso specifico presentato in consiglio il 27 aprile, sarà necessario, visto che si tratta di autorizzare una media superficie in area prossima al centro storico, andare ulteriormente in deroga ai parametri di parcheggio previsti dalla normativa sul commercio. Recentemente è venuta in soccorso all’amministrazione una legge regionale che prevede la possibilità di monetizzazione i parcheggi pubblici da parte di privati. Pertanto il privato, pagando, puo’ utilizzare parcheggi pubblici che, in questo caso, acquisiscono una doppia funzione pubblica e privata non esclusiva. Ebbene anche in questo caso sarà necessario ritornare in consiglio come ha ricordato il consigliere de la città a cuore Fabrizio Camilli. Nello specifico sarà indispensabile approvare un regolamento che stabilisca le tariffe della monetizzazione oltre ad altri aspetti. Speriamo che almeno questa volta le scelte saranno condivise. La partecipazione è sempre positiva soprattutto quando si discute del futuro della nostra città”.
A questa nota presentata ha risposto il primo cittadino Angelo Ghinassi, sottolineando che non esiste alcuna deroga la piano del commercio. “La delibera presa dal Consiglio Comunale il 27/04/2017 in merito al settore commerciale è un mero atto di chiarimento interpretativo del documento di programmazione. C’era un’incongruenza tra il testo e la tabella riepilogativa, che riportava solo parzialmente ciò che precedentemente veniva detto circa la possibilità di apertura di medie strutture commerciali (fino a 500 mq.) anche nelle zone più centrali del centro abitato.Trattandosi di una semplice correzione, effettuata al fine di risolvere un’ambiguità che può dar luogo ad interpretazioni sbagliate, non è sembrato opportuno coinvolgere né la commissione consiliare né consultare i commercianti.
Entrando nel merito difendiamo quella scelta, proprio per recuperare il ruolo commerciale del centro storico, che negli ultimi anni ha subito il trasferimento di alcune attività. Ci sembra giusto che possano aprire in esso o a ridosso di esso medie superfici di vendita perché è una possibilità in più che viene data, senza la quale sarebbe ancora privilegiata la periferia.
Alla stessa logica risponde la possibilità di monetizzare la dotazione di parcheggi, la cui realizzazione in un’area di nuova costruzione si può e si deve pretendere, mentre in un’area già edificata può risultare impossibile. Concordiamo sulla necessità di una riconsiderazione complessiva della materia ma siamo in attesa di alcuni adempimenti regionali necessari ad una corretta programmazione. Quando lo faremo ci sarà sicuramente un confronto e una discussione, non solo in sede istituzionale ma anche attivando momenti di partecipazione. La delibera consiliare del 27 aprile è un’altra cosa, un atto piuttosto banale da non prendere ad esempio come negativo, perché non è una variazione al piano o una deroga per nessuno ma un semplice atto di chiarimento di una volontà già espressa, purtroppo in modo non abbastanza preciso. La partecipazione è senz’altro positiva, ma si fa su questioni un pochino più sostanziali”.