di Valentino Saccà
ORVIETO – In nome della bellezza si è chiusa, domenica 11 marzo, l’edizione 2018 di FIOF Orvieto Fotografia. Ecco uno colpo d’occhio finale sulle esposizioni fotografiche che hanno fatto da importante cornice a tutti gli eventi di questa tre giorni davvero intensa.
Partendo dall’atrio di Palazzo dei Sette è stato possibile fruire l’esposizione di ritratti realizzata dall’associazione Fotoamaorvieto, mostra presente al Palazzo fino la 25 marzo come le esposizioni FIOF.
Sguardi – panorami di intimità, questo il titolo della galleria di ritratti proposta da Fotoamaorvieto curata da Raul Lede, mostra autofinanziata dall’associazione stessa e sostenuta dal Comune di Orvieto, il quale ha concesso lo spazio espositivo nell’atrio del Palazzo. Una panoramica intensa di sguardi in bianconero con viraggi seppia o su altre tonalità, in cui il soggetto fotografato sembra quasi interpellare chi guarda creando un forte senso di complicità.
Spostandosi poi al piano superiore di Palazzo dei Sette ecco un’esposizione di professionisti FIOF davvero mirabile per quantità e qualità di opere. Tra i tanti autori esposti ricordiamo Roberto Dovesi. Nato in provincia di Bologna nel 1944, Inizia a fotografare verso la fine degli anni 80, e oggi è un fotografo di reportage. Il suo lavoro esposto è incentrato sul rapporto bambino/gioco, fotografando ragazzini in diversi parti del mondo, facendo risaltare la stupefazione ludica negli occhi di ragazzini che vivono in condizioni non propriamente agiate. Decisamente intrigante anche il lavoro proposto da Cristina Corsi, Sotto gli occhi di Zena, creando una sovrimpressione sacro-surrealista tra le statue presenti allo Staglieno, cimitero monumentale di Genova, e scatti di diversi punti della città.
Presso Palazzo Coelli Fondazione Cassa di Risparmio, sono stai esposti lavori di autori presenti in questi giorni a Orvieto Fotografia, come Prisca Caroli, la quale nei giorni passati ha tenuto un incontro presso la Sala dei 400 di Palazzo del Popolo per illustrare la sua New Born Photografy dedicata ai bambini nei loro primi mesi di vita. Ma è stato anche possibile ritrovare autori presenti già nelle passate edizioni come Antonio Gibotta. Notevoli i lavori esposti anche da Luca Anzalone e da Mattia Zoppellaro.
Anzalone è un giovanissimo artista di fotografia nato a Parma (classe 1995). Il suo stile un pò glamour e ricercato potrebbe essere avvicinato a quello di David LaChapelle, senza però la provocazione iconoclasta del maestro di Fairfield, ma con una sensualità quasi neoclassica presente in alcune opere.
Nato a Rovigo nel 1976, Mattia Zoppellaro ha realizzato diversi scatti durante i suoi viaggi in Irlanda, che costituiscono delle opere di grande impatto formale in cui lo sguardo del soggetto si pone in primo piano, lasciando in secondo il corpo e in terzo piano l’ambiente. Zoppellaro lavorando così su tre piani crea un’autentica profondità nelle sue opere che supera il semplice ritratto fotografico.
FIOF Orvieto Fotografia, come sempre è in grado di dare uno sguardo variegato e ampio sull’arte fotografica. Una visione mobile e multiculturale che non si fossilizza nella staticità dell’opera d’arte finita, ma grazie all’inventiva di grandi professionisti viaggia libera attraverso percorsi mentali ed emotivi che proseguono oltre il supporto della fotografia stessa.
Arrivederci al prossimo anno!