ORVIETO – La questione di Palazzo Monaldeschi della Cervara è stata sollevata dall’interpellanza del capogruppo “Identità e Territorio” che ha chiesto all’amministrazione comunale di conoscere le intenzioni che la proprietà riserva e/o riserverà all’immobile, dal momento che in questi giorni dall’interno del Palazzo giungono rumori di lavori in corso, precisando che l’interessamento è collegato esclusivamente al fatto che Palazzo Monaldeschi è un bene storico ed architettonico di pregio sotto l’egida della Soprintendenza, nonché iscritto al patrimonio FAI ed inserito su tutte le guide turistiche del territorio.
L’interpellante ha ricordato la storia di palazzo Monaldeschi della Cervara che nel 1570 venne commissionato dal capitano di ventura Sforza Monaldeschi, del ramo della Cervara, a Simone Mosca. L’edificio, che sorge nei pressi di piazza San Francesco all’incrocio tra via di Marsciano e via Beato Angelico, fu portato a termine da Ippolito Scalza tra il 1574 e il 1575. L’interno si caratterizza per le importanti decorazioni che sono ben conservate tra quelle dei palazzi signorili privati presenti a Orvieto.
Di particolare pregio è il salone della Caminata al piano nobile. Il ciclo pittorico che impreziosisce le pareti è ricco di simbologia ed ha il compito di esaltare le imprese della famiglia e del condottiero committente. Gli affreschi sono stati realizzati nel 1584 da artisti come Cesare Nebbia, Cesare e Vincenzo Conti, Angelo Righi e Giovan Battista Lombardelli.
Il soffitto è stato invece realizzato su progetto di Ippolito Scalza, ed è costituito da una struttura a cassettoni lignei con pannelli che riproducono i dodici segni zodiacali e le venti costellazioni. Alternati a queste rappresentazioni vi sono dipinti su tela che ritraggono le figure mitologiche di Amore e Psiche, Crono, Apollo e Dafne, Icaro e Astrea e Prometeo. Il lascito Lazzarini, ultimo proprietario del Palazzo Monaldeschi, ha disposto che il palazzo diventasse di proprietà del Seminario Vescovile di Orvieto: lo stesso immobile negli ultimi quarant’anni è stato occupato dall’ex Istituto Statale d’Arte, poi Liceo Statale d’Arte Sperimentale, oggi Liceo Artistico Statale.
Per quaranta anni il nobile palazzo Monaldeschi della Cervara è stata la sede del Liceo Artistico di Orvieto, fiore all’occhiello ed eccellenza scolastica della città che viene frequentato da numerosi studenti di Orvieto e del vasto comprensorio. Nel corso del tempo, grazie soprattutto a cospicui finanziamenti pubblici, l’immobile ha ricevuto interventi migliorativi e di trasformazione: la copertura della terrazza a tetto spiovente, la costruzione di un’aula interrata a scopi didattici per effettuare riprese cinematografiche e televisive, il consolidamento della parte nord/ovest mediante finanziamenti del Ministero dei Beni Culturali inseriti all’interno del “Progetto Orvieto”, nonché il rifacimento del tetto della parte nord/est, a cura della proprietà.
Inoltre, in collaborazione tra la proprietà e la Provincia di Terni, Ente gestore dell’immobile, a fine anni novanta vennero effettuati i lavori per la messa in opera della scala esterna e l’adeguamento alle norme di sicurezza; ma alla fine dell’anno scolastico 2010, le norme stringenti sull’adeguamento statico e sismico, oltre che quelle per l’abbattimento delle barriere architettoniche (comprensive anche dell’installazione di ascensori), disposero la temporanea chiusura dell’Istituto ed obbligarono la Provincia di Terni ed il Comune di Orvieto ad individuare una sede provvisoria per gli studenti del Liceo Artistico, al fine di liberare l’immobile per consentire i lavori e gli adeguamenti previsti per legge. La scuola, pertanto, venne spostata nella ex Palazzina Comando all’interno della Caserma Piave, unitamente a tutti i materiali e ai laboratori necessari alla didattica.
In quel periodo, ha concluso l’interpellante, la Curia di Orvieto, la Provincia di Terni ed il Comune di Orvieto, si attivarono per incardinare un percorso al fine di riportare l’Istituto d’Arte nella sua storica sede: tra le parti essenziali dell’accordo vi era l’adeguamento del canone di affitto in favore della Curia (circa 60.000 euro annui) ed un progetto finanziario da strutturare con una banca locale per espletare tutti i lavori di adeguamento previsti dalle normative. Successivamente, per alcune vicissitudini estranee al Comune di Orvieto l’accordo non venne formalizzato. Nel settembre del 2014, venne sottoscritto un Accordo di Programma tra Prefettura, Comune, Provincia e Curia finalizzato alla riqualificazione di Palazzo Monaldeschi come sede del Liceo Artistico. L’accordo del 2014 – pur essendo ancora in vigore – non è stato attuato, tanto che il Liceo Artistico è ancora ubicato all’interno dell’ex caserma Piave ed il Palazzo Monaldeschi della Cervara risulta ancora completamente vuoto. In questi ultimi giorni però, in assenza di cartelli che indicano lo svolgimento di lavori di ristrutturazione in corso, dall’interno del palazzo giungono i classici rumori riconducibili agli strumenti in uso nell’edilizia (martello pneumatico, piallatrici, ecc), oltre ad essere apparsi davanti al cancello del parcheggio interno al cortile dei cartelli che indicano parcheggio privato.
Il sindaco ha spiegato che l’immobile è di proprietà della Curia ed ha ricordato che il Comune ha sottoscritto un accordo quadro con la Provincia di Terni e la Prefettura che però non ha sortito gli effetti sperati in quanto non si è mai arrivati alla individuazione delle risorse necessarie per riportare la scuola all’interno della struttura. Il sindaco ha ribadito che il Comune non può investire risorse proprie in una struttura che non è sua, né la Provincia ha risorse; si è comunque impegnato a chiedere un incontro ulteriore con gli enti coinvolti e a produrre la documentazione in possesso degli uffici comunali relativa ai lavori svolti. Ha anticipato, infine, la calendarizzazione di un incontro con il gruppo di cittadini firmatari della lettera in cui si chiede di proseguire il tavolo tecnico politico istituito nel 2014.
Il Capogruppo interpellante si è dichiarato non soddisfatto perché la documentazione sui lavori andava prodotta in sede di consiglio comunale e perché il Comune sembra arrendersi su questa partita; mentre invece il ruolo istituzionale del sindaco e del Comune è di adoperarsi per ritessere le fila con gli enti competenti e riportare il liceo artistico a palazzo Monaldeschi.