ORVIETO – Il trasferimento della manifestazione “Wine Show Orvieto” da Orvieto a Todi è stato sollevato dall’interpellanza dei capigruppo di Forza Italia e “Identità e Territorio” che hanno chiesto al sindaco Germani: “Perché l’iniziativa che precedentemente l’Amministrazione aveva dichiarato di sostenere, poiché coerente con la vocazione naturale del territorio auspicando al riguardo una maggiore collaborazione con il Consorzio dei Vini di Orvieto, sia stata lasciata trasferire in altra città e quali sono le iniziative che l’Amministrazione ritiene di dover sostenere e programmare; se ciò non rappresenti una grave perdita per la città di Orvieto, nonostante il progetto fosse stato presentato in tempi congrui e alle varie sollecitazioni degli organizzatori non si sia mai risposto; e quali sono i criteri di attribuzione dei contributi economici alle manifestazioni, poiché dal regolamento recentemente approvato non emerge un chiaro e trasparente iter per la concessione dei contributi e quindi risulta impossibile comprendere le modalità di presentazione delle richieste tantomeno le modalità di selezione delle iniziative culturali da sostenere da parte dell’Ente”.
L’interpellanza è stata illustrata dalla capogruppo di “Forza Italia” Roberta Tardani, la quale ha ricordato che la prima edizione della manifestazione, la prima di una serie che si sarebbero tenute presso il Palazzo del Gusto che doveva essere una incubatore di nuove sperimentazioni di sapori ed eventi e delle eccellenze territoriali locali dei venti comuni dell’Area Interna, per quanto riguarda il vino, venne presentata in Comune nel 2016 e patrocinata da Comune di Orvieto, Provincia di Terni, Confartigianato, Fisar e promossa da CIESSE Distribuzione Vini Orvieto in collaborazione con Associazione Castellana. L’edizione 2017 ha visto oltre 2000 presenze, 100 cantine, 700 etichette in degustazione ma, con la concomitanza di più eventi cittadini programmati dal Comune in un solo fine settimana, si sono verificati problemi di sovrapposizione di spazi che hanno penalizzato tutte le iniziative in calendario.
L’interpellante ha concluso che la manifestazione era uno strumento di valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze capace di generare economia per la città ma ora stupisce apprendere che per mancanza di interesse da parte dell’Amministrazione Comunale l’iniziativa si sposterà a Todi che si starebbe mettendo a disposizione per tutte le fasi dell’organizzazione.
L’assessore al turismo Andrea Vincenti ha risposto che l’interpellanza da la possibilità di chiarire la vicenda del Wine Show, una manifestazione che sicuramente ha portato valore ad Orvieto. Ha proseguito precisando che non c’è stato alcun tentativo da parte dell’Amministrazione di snobbarla, né c’è stato rifiuto od ostruzionismo, ma sin dal primo giorno l’Amministrazione Comunale ha dato carta bianca agli organizzatori sulle location e le date, da armonizzare ovviamente con altri eventi, visto che nel 2017 c’erano state delle concomitanze di eventi, cosa che è stata riconosciuta, ma che le date anche allora furono concordate.
Vincenti ha poi sottolineato che dopo numerosi incontri svolti con gli organizzatori per l’edizione 2018, ha sorpreso tutti la notizia dello spostamento a Todi. Ha precisato che il contributo richiesto dagli organizzatori al Comune di Orvieto era di 25 mila euro a fronte dei 10 mila euro che metteva l’organizzazione; aspetto su cui l’Amministrazione ha fatto presente che non essendo stato ancora approvato il bilancio, prendere impegni per importi che non hanno eguali rispetto ad altre manifestazioni, era un salto nel buio. L’Assessore ha concluso ribadendo che non sono state date risposte formali ma che erano in corso incontri e contatti costanti con gli organizzatori.
La capogruppo interpellante si è detta insoddisfatta evidenziando che è comprensibile che si voglia correggere la strategia, ma che è stato grave che il Sindaco abbia ammesso che se ne sarebbe fatto una ragione della fuoriuscita della manifestazione. Ha concluso che sarebbe stato comunque doveroso rispondere agli organizzatori che la manifestazione era accettata e che il contributo non poteva essere finanziato nella misura richiesta, anziché lasciare gli organizzatori senza alcuna certezza.
Puntuale è arrivata la replica dell’associazione Pro.t.eco ce organizza l’evento.
L’associazione Pro.t.eco da due anni organizza la manifestazione Wine Show. Nei giorni scorsi abbiamo volutamente soprasseduto sulle affermazioni del sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, e quel fastidioso “ce ne faremo una ragione” che è diventato un tormentone in città. Avremmo voluto evitare di alimentare le polemiche che si sono scatenate dopo la decisione di trasferire la terza edizione di Wine Show da Orvieto a Todi, ma le dichiarazioni dell’assessore al Turismo, Andrea Vincenti, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, ci costringono a intervenire per ristabilire la verità. Lo dobbiamo alle persone che hanno collaborato e collaborano con noi, lo dobbiamo alle persone che hanno partecipato e apprezzato la manifestazione, lo dobbiamo a noi stessi perché siamo pronti ad accettare tutto ma non vogliamo essere presi in giro. Che questa amministrazione difetti in comunicazione è cosa ormai nota e palese, ma un conto è l’incapacità un conto sono le FALSITÀ.
“L’amministrazione comunale ha dato carta bianca agli organizzatori sulle location e le date, da armonizzare ovviamente con altri eventi, visto che nel 2017 c’erano state delle concomitanze di eventi, cosa che è stata riconosciuta, ma che le date anche allora furono concordate”, dice Vincenti. FALSO.
Le date dell’edizione 2017 sono state spostate più volte per evitare la concomitanza con la rassegna “Gelati d’Italia” e di fatto imposte dall’amministrazione comunale. Il brillante risultato raggiunto è stato che le due manifestazioni si sono comunque svolte nello stesso week end, quello della Palombella e del Corteo delle Dame. L’assessore poi o non sa o evita di ricordare il tentativo fatto dal sindaco per spostare ulteriormente la data del Wine Show a fronte di una richiesta di un altro soggetto a svolgere un evento nelle stesse date. Lo stesso sindaco ha poi dichiarato pubblicamente che l’amministrazione comunale aveva fatto del tutto per concentrare più eventi in quel fine settimana.
“L’assessore ha poi sottolineato che dopo numerosi incontri svolti con gli organizzatori per l’edizione 2018, ha sorpreso tutti la notizia dello spostamento a Todi. […] L’assessore ha concluso ribadendo che non sono state date risposte formali ma che erano in corso incontri e contatti costanti con gli organizzatori”, si legge ancora nel comunicato del Comune. FALSO
C’è stato un solo incontro, all’inizio del mese di settembre alla presenza del sindaco, dell’assessore Vincenti e dell’assessore alla Cultura, Alessandra Cannistrà. In quell’occasione il sindaco, affermando di voler puntare sulla valorizzazione del Wine Show, aveva chiesto qualche giorno di tempo per cercare di coinvolgere il Consorzio di tutela del vino di Orvieto. Nella stessa riunione l’assessore Vincenti aveva anticipato la convocazione di un incontro nel mese di ottobre per illustrare a tutti i soggetti che avevano organizzato eventi in città il nuovo regolamento comunale per la concessione dei contributi economici.
Da quanto ne sappiamo quell’incontro non è mai stato convocato o, in caso contrario, la nostra associazione non è stata invitata. Dopo l’incontro di settembre, dunque, il successivo contatto con il sindaco, del tutto informale, peraltro in una pausa dei lavori del consiglio comunale, è avvenuto nei primi giorni di novembre. In quell’occasione il sindaco, non avendo ricevuto risposte dal Consorzio, ci ha invitato a presentare il progetto per la terza edizione della manifestazione in base al nuovo regolamento. Cosa che è stata fatta in data 17 novembre 2017. Da quel giorno non c’è mai stata risposta.
“Il contributo richiesto dagli organizzatori al Comune di Orvieto era di 25mila euro a fronte dei 10mila euro che metteva l’organizzazione; aspetto su cui l’Amministrazione ha fatto presente che non essendo stato ancora approvato il bilancio, prendere impegni per importi che non hanno eguali rispetto ad altre manifestazioni, era un salto nel buio”, ha precisato l’assessore. FALSO
L’associazione Proteco ha presentato il progetto relativo alla terza edizione di Wine Show allegando un bilancio di previsione sui costi dell’evento. I 25mila euro di cui parla l’assessore figurano alla voce “Contributi richiesti a soggetti pubblici” e quindi non si riferivano solamente al Comune di Orvieto. Il progetto, come detto, è stato presentato alla metà di novembre, il primo e unico incontro con l’assessore Vincenti c’è stato a settembre e quindi non poteva sapere quale fosse il contributo richiesto.
Dunque questa risposta deve forse essersela data allo specchio ma non certo a noi. Il contributo chiesto ai soggetti pubblici era inoltre modulato e modulabile in base a una serie di iniziative presentate nel progetto e destinate ad arricchire il programma dell’evento. Quanto all’investimento economico della nostra associazione fa gioco all’assessore paragonare le due cifre ma fa altrettanto comodo non rammentare che nelle prime due edizioni della manifestazione, per le quali non è stato richiesto alcun contributo all’amministrazione, la Proteco ha investito oltre 40mila euro per l’organizzazione di un evento che ha promosso anche e soprattutto la città dal punto di vista turistico. Ripetiamo, a costo zero per il Comune. L’eco mediatico, in particolare della seconda edizione, e i servizi televisivi ne sono prova concreta e tangibile.
Alla luce di tutto questo duole constatare non tanto le falsità contenute nelle dichiarazioni dell’assessore quanto il fatto che, ancora a oggi, non abbiamo ricevuto una risposta formale al nostro progetto e tantomeno alla lettera con la quale avevamo anticipato all’amministrazione comunale di non svolgere l’evento a Orvieto nelle date che erano state comunicate. Non accettiamo poi l’infelice battuta, fatta sempre dall’assessore in consiglio comunale, secondo cui avremmo cercato il pretesto per spostare la manifestazione a Todi. Noi eravamo pronti a organizzare l’evento a Orvieto, “città del vino” nella quale era cresciuto e per la quale era stato pensato. Per fortuna, intuendo l’andazzo, avevamo preparato un “piano B” che ci ha consentito di poter svolgere la terza edizione della manifestazione che altrimenti non si sarebbe potuta fare per motivi di tempo mandando all’aria due anni di lavoro. Ribadiamo che la nostra decisione non è dovuta a motivi economici come l’amministrazione comunale vuole far credere in maniera strumentale. Forse sarebbe bastato confrontarsi e rispondere in tempi congrui, anche in maniera negativa. E forse sarebbe il caso che, dopo tante falsità, l’amministrazione comunale trovi il modo di dire la verità sui reali motivi per i quali ha trattato questa manifestazione con tanta indifferenza.