ORVIETO – Discussa in seduta consiliare la questione della sede dell’Archivio di Stato di Orvieto sollevata dall’interpellanza del capogruppo di “Identità e territorio” Stefano Olimpieri, che ha chiesto di conoscere quale sarà il futuro della sede di Orvieto dell’Archivio di Stato e se esistono soluzioni concrete ed adeguate per impedirne la chiusura.
L’interpellante ha fatto presente che attraverso una attività di razionalizzazione e di tagli, nel 2015 il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha previsto la chiusura di alcune sedi distaccate degli Archivi di Stato che sono presenti in tutte le città capoluogo di Provincia; in Umbria oltre che nelle sedi di Perugia e Terni sono presenti in città non capoluogo come, Assisi, Gubbio, Foligno, Spoleto e Orvieto città che, come troppo spesso avviene, quando devono essere effettuati dei tagli o delle chiusure verrebbe individuata da sopprimere. La motivazione dell’eventuale chiusura sarebbe riconducibile all’elevato costo dell’affitto che il Ministero deve sostenere per la sede in piazza Duomo.
Il proponente ha ricordato che i responsabili dell’Archivio di Stato di Orvieto avevano attivato un dialogo con l’Amministrazione Comunale al fine di individuare una sede idonea sotto il profilo logistico e sotto quello dei costi che potesse permettere all’Ufficio di rimanere ad Orvieto ed impedire di trasferire a Terni la grandissima mole di documentazione che è patrimonio culturale e storico della Città; ed ha sottolineato che attivarsi per far rimanere la sede dell’Archivio di Stato ad Orvieto significa far restare in città una qualificata e numerosa serie di fondi archivistici pubblici e privati che fanno parte della storia e della identità del territorio comunale, oltre ad impedire un ulteriore impoverimento e declassamento che, se malauguratamente la chiusura dovesse concretizzarsi, sarebbe un’ulteriore ferita inferta alla città. Di qui l’urgenza che il Comune di Orvieto che ha il dovere politico e morale di salvare la sede orvietana dell’Archivio di Stato, agisca in ogni modo per trovare soluzioni adeguate e consone.
L’assessore al Patrimonio ha risposto che è una vicenda che impegna l’Amministrazione Comunale da diversi anni, risale infatti agli inizi del 2015 il primo sopralluogo presso l sede dell’ex Tribunale per vedere se alcuni volumi dell’edificio potessero essere compatibili con le esigenze ed i servizi dell’Archivio di Stato, procedimento che è arrivato all’approvazione di una delibera da parte della Giunta in cui venivano individuate le destinazioni per tutti gli spazi di Palazzo Neuroni.
Nello specifico al pian terreno del fabbricato c’è un’ampia porzione destinata ad Archivio di Stato che nessuno, tantomeno l’amministrazione Comunale vuole venga trasferito altrove. La competenza in materia è passata dal livello regionale al livello Ministeriale con il quale si è raggiunta la bozza di comodato che concede l’utilizzo dei volumi al Ministero. In questo momento esiste la bozza dell’atto che consente il trasferimento, bozza che andrà firmata e riconsiderata in alcune clausole che possono essere modificate (ad esempio gli oneri accessori). L’Amministrazione Comunale è fiduciosa di portare a termine la vicenda.
Olimpieri si è dichiarato soddisfatto auspicando che tali clausole possano essere risolte e l’accordo possa essere firmato quanto prima.