ORVIETO – In occasione del S. Natale 2017 il vescovo monsignor Benedetto Tuzia invia i suoi auguri alla comunità diocesana di Orvieto Todi.
Torna il Natale con il suo carico di emozioni, con i suoi riti, le sue luci, i suoi colori …
Torna soprattutto con il suo messaggio: ci ricorda che fra le iniziative più sconvolgenti di Dio, vi è senza dubbio quella di farsi uomo per rispondere al nostro grande bisogno di salvezza e di misericordia.
Viene e conosce quanta solitudine, incertezza, inquietudine e tristezza pesano sul nostro cuore.
Viene ad offrire la sua amicizia, il perdono e la salvezza.
Natale ci manifesta questo desiderio di Dio.
Come lo realizza? Attraverso il dono di un bambino.
“Oggi è venuta la salvezza … troverete per voi un bambino”, e un bambino povero.
Viene bambino per crescere a poco a poco insieme a noi.
Riascoltiamo quanto diceva J. B. Bossuet nel 1665:
“Dio sceglie il passaggio più basso per fare il suo ingresso nel mondo … Vede una stalla mezza diroccata ed è lì che vuol passare. Si carica di tutto ciò che gli uomini evitano, di tutto ciò che essi temono, di tutto ciò che ripugna.
Così io mi figuro la mangiatoia non già come una culla indegna di Dio, ma come un carro trionfale, mediante il quale trascina vittorioso il mondo sconfitto e mi sembra, a motivo di questa vittoria, ci dica con autorevole certezza: coraggio, io ho vinto il mondo.
Sorge una domanda: ma allora Gesù mediante cosa ci salva? Quale è la sua vera ricchezza, quale la sua vera gloria che diventa la nostra salvezza?
Gesù non ha voluto altra ricchezza e altra gloria in mezzo a noi se non quella del suo amore.
L’amore è la vita stessa di Dio, la sua bellezza, il suo splendore! Come ci insegna l’apostolo Giovanni: Dio è amore … e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio” (1 Gv 4, 7-8).
J. B. Bossuet osserva ancora: “Se il nostro maggiore male è la nostra incapacità di amare, allora è proprio di Lui, di Gesù che abbiamo bisogno; ed è proprio per questo che è venuto”.
Ecco il messaggio di Natale. Gesù desidera insegnarci ad amare ed uno dei mezzi che utilizza a questo scopo è proprio quello di venire a noi come un bambino povero che per sua natura muove alla bontà, alla tenerezza.
Un bambino inoltre che ha bisogno di ricevere tutto da tutti e che quindi ci sollecita a uscire da noi stessi per essere attenti agli altri.
L’icona più efficace è descritta dall’evangelista Matteo 25, 37-40:”I giusti diranno: Signore, quando ti abbiamo visto bambino nella fame, nella sete, nella malattia, nella spogliazione … e ti abbiamo accolto?
Ogni volta che avete fatto questo a un mio fratello più piccolo, l’avete fatto a me”.
A Natale accade questo: quel Bambino è la manifestazione stessa di Dio in mezzo a noi; vuole crescere con noi ed è l’unico in grado di cambiare il nostro cuore di pietra in un cuore di carne … il cuore di Dio.
A tutti il mio augurio e la mia preghiera. Buon Natale.
(Benedetto Tuzia)