ORVIETO – Si è appena conclusa ad Orvieto un’altra iniziativa di grande rilievo scientifico dopo quella di Il Doping: contrasto, prevenzione e promozione della salute.
Presso l’Aula Magna di Palazzo Negroni, si è tenuto nella mattinata di giovedì 7 dicembre, il Seminario ECM “La salute della popolazione anziana: profili di rischio e promozione della salute”, organizzato dal Centro di Ricerca e formazione per la Salute unica e l’Alimentazione – CERSAL in collaborazione con l’AUSL Umbria2 e la Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”.
Il significativo aumento della speranza di vita verificatosi nell’ultimo secolo, come risultato del miglioramento della qualità della vita e dei progressi in campo medico, rappresenta contemporaneamente un “trionfo ed una sfida”, come affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nelle fasce d’età più avanzate, inoltre, si assiste ad un aumento di incidenza delle demenze, che rappresentano un importante fattore di complessità che andrebbe affrontato secondo modalità di supporto e di lavoro di rete per promuovere la migliore qualità di vita della persona e dei caregivers.
È quindi necessario, sia a livello economico che sociale e sanitario, prepararsi ad accogliere un numero crescente di anziani ed a garantire loro le migliori condizioni per vivere attivamente ed in buona salute. In tal senso, una strategia fondamentale è rendere gli anziani non più destinatari passivi dei servizi sanitari e sociali, ma risorsa preziosa per la comunità secondo la strategia dell’invecchiamento attivo, basato su partecipazione, salute e sicurezza.
La mattinata si è aperta con l’intervento del prof. Giuseppe Masanotti, dell’Università degli Studi di Perugia, che ha introdotto i principali concetti relativi alla promozione della salute, soprattutto nella popolazione anziana. Il dott. Marco Cristofori, della AUSL Umbria2, ha descritto il profilo di salute e di rischio della popolazione anziana in Umbria, presentando in particolare un modello di epidemiologia predittiva sulla costruzione di tre profili di rischio degli anziani riguardo alle cadute che sono diventate quasi una “epidemia” nella popolazione ultrasessantacinquenne, alla propensione e possibilità di svolgere attività fisica con l’utilizzo di una metodologia riconosciuta a livello internazionale (PHASE score), ed infine alla possibilità di accesso ai servizi sanitari. La relazione del prof. Fabio Lucidi dell’Università La Sapienza di Roma ha passato in rassegna le attività di promozione della salute, prevenzione e presa in carico, con un riferimento particolare alla Sindrome di Alzheimer.
“L’evento formativo ha fatto registrare la presenza di oltre ottanta operatori del settore sanitario. Ancora un successo – sostengono i promotori – per le attività di ricerca ed alta formazione del CERSAL – Centro di Ricerca e formazione per la Salute unica e l’Alimentazione, del quale l’Azienda USL Umbria 2 e la Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto” sono parte integrante, insieme alla Regione Umbria, all’Università degli Studi di Perugia, all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche ed al Comune di Orvieto.
Grazie anche ad iniziative come quella odierna, il CERSAL si sta caratterizzando sempre più come un centro, tra i primi nel panorama regionale e nazionale, per la messa a punto di attività scientifiche formative di elevato livello sulle nuove frontiere delle scienze sanitarie in materia di ‘salute globale’, esplorate in un’ottica fortemente interdisciplinare ed interistituzionale”.