di Valentino Saccà
ORVIETO – Quella di coniugare la donna allo sport è un’idea forte e sempre più sentita all’interno del discorso della parità di genere, specie se presentata un giorno prima della Giornata contro la violenza sulle donne all’interno di un Comune come Orvieto città dello sport per il 2017.
Libere di correre: Donne & Sport è il contenitore etico che ha convogliato in sè i principi di sport come aggregazione e strumento di crescita personale a quello della parità di genere.
La mattinata si è svolta venerdì 24 novembre presso il Comune di Orvieto e ha visto presenti tre atlete nazionali che hanno portato la loro esperienza di donne, le quali hanno fatto dello sport il proprio fine di vita.
Ad aprire i lavori è toccato alla vice sindaco Cristina Croce con deleghe allo sport e alle pari opportunità, la quale ha sostenuto che proprio eventi di tale portata testimoniano che il titolo di Orvieto città dello sport 2017 non è un punto di arrivo ma di partenza, uno sprone a fare sempre meglio in questa direzione.
Hanno poi portato i loro ringraziamenti Maurizio Romano di Aces, Pietro Pallini di Panathlon Nazionale e Domenico Ignozza presidente Coni. “E’ un’iniziativa molto bella e sentita – così si è espresso Maurizio Romano – le foto del concorso sono tutte molto belle quindi complimenti al Comune di Orvieto e continuate così”.
“Mi associo ai complimenti – è intervenuto Pallini – per aver concluso l’anno di Orvieto comune dello sport con un tema al femminile, tema al quale il Panathlon è molto sensibile, specie in questo periodo”.
“Faccio i primi ringraziamenti agli sportivi di Orvieto – ha esordito Ignozza. Questo convegno è la perfetta coronazione di un anno di lavoro aperto e chiuso con il Coni. Grazie all’Amministrazione comunale, ai giovani presenti e al Panathlon di Orvieto“.
E’ poi toccato alle atlete Alessia Sensini (campionessa olimpionica e vicepresidente Coni Nazionale), Bendetta Ceccarelli (atleta olimpica ad Atene) e Laura Giombini (atleta olimpionica a Rio) descrivere un pò il senso dello sport vissuto da una donna, quanto lavoro è stato fatto fino ad ora per la parità di diritti nello sport e quanto ancora bisogna lavorare.
“Lo sport è un fenomeno che coinvolge – ha sottolineato la Sensini – e dovrebbe essere alla base dell’educazione. Il Coni sta lavorando molto sul tema dell’uguaglianza di genere a livello sportivo e al momento in Italia siamo arrivati al 61% di donne che praticano sport e devo dire che è un buon segnale ma bisogna ancora crescere. Ora si sta cercando di portare le pari opportunità alle Olimpiadi di Tokyo e questo è un segno che ci si sta muovendo nella direzione giusta”.
“Lo sport comporta un grande accrescimento personale e caratteriale – ha esordito Benedetta Ceccarelli. Dopo le Olimpiadi del 2008, dalle quali ero stata scartata e per tale motivo scrissi una lettera al Coni, mi sono rialzata da questa brutta caduta e ho tenacemente proseguito”.
“L’esperienza delle Olimpiadi a Rio è stata una sorpresa – ha detto Laura Giombini. Vedevo quelle ragazze avversarie giocare tutte vestite sotto il sole e mi chiedevo come potessero, ma alla fine ho guardato solo a proseguire la partita, perchè giocare a beach volley è il mio sogno e la mia vita, mi fa stare bene”.
Dopo le stestimonianze è interveuto il pubblico presente tra cui molti ragazzi delle scuole per domande e curiosità da porre all’attenzione delle atlete.
Sono poi stati consegnati degli omaggi alle sportive olimpioniche tra cui una spilletta dell’Amministrazione Comunale. I lavori sono poi terminati con la premiazione del concorso fotografico Le emozioni nello sport, momento coordinato dalla consigliera comunale Roberta Cotigni e dalla presidente Panathlon Orvieto Rita Custodi.