di Valentino Saccà
ORVIETO – E’ il Centro Studi Città di Orvieto ad avere l’onore e l’onere di tenere il Corso di alta formazione per Tecnico in accoglienza, uno dei frutti più maturi nati dall’accordo di rete stipulato tra il Centro Studi di Orvieto e quello di Foligno circa un anno fa.
Giovedì 19 ottobre si è dato il via al Corso di alta formazione presentandolo alla stampa. L’incontro è stato introdotto, con il benvenuto a studenti e relatori, dal presidente C.S.C.O Matteo Tonelli.
“Grazie ai ragazzi qui presenti, ai relatori di eccezione e ai partner – ha principiato Tonelli – Il Corso di alta formazione per Tecnico in accoglienza è il risultato più alto raggiunto fino ad ora dopo l’accordo di rete con il Centro Studi di Foligno. Il Corso presenta un’offerta formativa atta a migliorare i sistemi di accoglienza. Il nostro Centro Studi è sempre stato sensibile a tematiche come quella della salute globale, in questo caso legato al fenomeno delle immigrazioni, quindi al discorso sociosanitario. Per il 2018 è previsto un corso ancora maggiormente volto alla pratica in questo settore”.
“Questo è un corso molto attuale e interessante – ha chiosato il prefetto di Terni Paolo De Biagi – l’immigrazione è un argomento posto oggi al centro dell’opinione pubblica e il punto decisivo è stato segnato nel 2014 dallo Stato e dalla Regione quando hanno cercato di dare al fenomeno una risposta non solamente emergenziale ma più ragionata e strutturata. Esistono due gradi di accoglienza, il primo si effettua presso le prefetture in modo diffuso, diminuendo l’impatto sul territorio, sistema largamente utilizzato nella Regione Umbria. Il secondo è si più completo ma anche più complesso, in quanto punta ad una vera e propria integrazione attraverso il sistema SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). L’obbiettivo è riuscire a fondere i due sistemi in uno unico”.
“Grazie al C.S.C.O per avermi invitata- ha esclamato la dottoressa Eleonora Bigi – porto i saluti dell’assessore Bartolini e di tutta la giunta di Perugia. Il Corso di alta formazione è un percorso di crescita molto elevato, perché puntare sull’alta formazione significa puntare sulla qualità. Quelle da affrontare in quest’ambito non sono solo problematiche sociali ma anche burocratiche, giuridiche e amministrative e solo un’alta formazione può dare una preparazione in grado di affrontarle. Avere operatori formati per l’accoglienza è un’ottima carta per la cooperazione“.
“Mi è spesso capitato di affrontare il tema dell’immigrazione durante gli addestramenti – ha sottolineato il colonnello Roberto Prosperi. L’attività di contrasto per l’immigrazione clandestina non deve inficiare il sistema di accoglienza ma viaggiare in parallelo e coadiuvarlo. Portare avanti in parallelo le due formule è rischioso se non si ha una preparazione adeguata, ecco che questo Corso di alta formazione dovrebbe scongiurare questa problematica”.
In chiusura hanno commentato e portato i saluti istituzionali l’assessore alla cultura Alessandra Cannistrà e il sindaco Giuseppe Germani. “Un saluto dall’Amministrazione Comunale – ha esclamato Alessandra Cannistrà. Ero presente quando circa un anno fa è stato stipulato l’accordo con il centro Studi di Foligno e credo fortemente a queste attività legate all’accoglienza e veicolate attraverso un’alta formazione, in grado di avere un grande riverbero sociale”. “Sul tema dell’accoglienza – ha concluso Germani – esistono purtroppo ancora tante titubanze a mio modo di vedere eccessive in questo momento sociale così complesso e difficile. Io ho avuto la piccola esperienza di veder lavorare un gruppo di ragazzi con i nostri operatori, previo accordo con la prefettura, e dopo le prime incertezze è nato un bel lavoro. Bisogna quindi fermarsi un attimo e forse modificare l’approccio verso queste persone”.