ACQUAPENDENTE – La parlamentare aquesiana dottoressa Alessandra Terrosi ha presentato una interpellanza urgente in merito alla Via Francigena. Controfirmata dai colleghi Romanini, Cenni, Cova, Venittelli, Manzi, Capone, Carocci, Rocchi, Incerti, Mazzoli, Prina, Pinna, Rossi, Fiorio, Cuperlo, Gnecchi, Dallai, Verini, Malisani, Mariani, Giacobbe, Casellato, Beni, Miccoli, Patrizia Maestri, Montroni, Luciano Agostini, Scuvera, Amato, Tentori, Baruffi, Stella Bianchi, sottolinea come “I sottoscritti chiedono di interpellare il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
la via Francigena, itinerario le cui origini risalgono al Medioevo quando Sigerico stabilì in 80 tappe il percorso seguito da coloro che da Canterbury raggiungevano la capitale della cristianità, ha visto nel 2016 approvata dal Consiglio d’Europa l’estensione del tracciato lungo la via Francigena del Sud fino a Santa Maria di Leuca; nel gennaio 2016 è stata emanata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo la direttiva «2016 – Anno dei Cammini d’Italia» che definisce i «cammini» come «gli itinerari culturali di particolare rilievo europeo e/o nazionale percorribili a piedi o con altre forme di mobilità dolce sostenibile e che rappresentano una modalità di fruizione del patrimonio naturale e, culturale diffuso, nonché una occasione di valorizzazione degli attori naturali, culturali dei territori interessati», essa stabilisce la stesura di linee guida e specifica le attività da realizzare: dalla ricognizione degli itinerari, alla redazione di un «Atlante dei Cammini d’Italia», alla individuazione di comuni che si distinguano per l’attenzione rivolta al turismo lento e sostenibile;
con delibera del Cipe n. 3 del 1o maggio 2016 sono stati stanziati 1000 milioni di euro, ripartiti nelle annualità dal 2016 al 2022, a valere sul fondo di sviluppo e di coesione 2014-2020, per l’attuazione del cosiddetto «piano stralcio cultura e turismo» ai sensi dell’articolo 1, comma 703, lettera d), della legge n. 190 del 2014;
tra gli interventi proposti nel piano stralcio taluni afferiscono al «macro-aggregato 2 Sistemi territoriali turistico-culturali (cammini, percorsi, aree vaste)» e le linee guida individuate per raggiungere gli obiettivi del macro aggregato sono riassumibili in quanto riportato di seguito:
1) rafforzare gli itinerari già riconosciuti dal Consiglio d’Europa (Francigena);
2) recuperare e valorizzare gli itinerari e i percorsi in corso di valutazione per l’inserimento nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco (via Francigena, via Appia);
3) rafforzare gli itinerari e i percorsi già attivati nei territori interni (cammino di San Francesco, cammino di Santa Scolastica) intercettando anche il turismo religioso nell’ambito della valorizzazione del patrimonio diffuso nelle aree interne;
la tabella – Allegato 2, riporta le somme impegnate per la realizzazione delle azioni sopra richiamate, pari a 20 milioni di euro per ciascuna tipologia; con atto del Governo n. 372 a gennaio 2017 è stato presentato il piano stralcio di sviluppo del turismo in Italia per il periodo 2017-2022 sul quale, il 15 settembre 2016 la Conferenza Stato-regioni ha espresso parere favorevole;
nell’obiettivo specifico 3 e nelle linee d’intervento A.3.2. e A.3.3. si rilevano indicazioni per il perseguimento e l’incentivazione di attività compatibili con la valorizzazione dei cammini, a cui è riconducibile pertanto anche la via Francigena ancorché non espressamente citata;
il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha inoltre istituito un tavolo tecnico permanente finalizzato alla definizione di una governance unica per la via Francigena;
il decreto-legge n. 83 del 2014 prevede, tra l’altro, la possibilità di affidare gratuitamente i beni demaniali non utilizzati e presenti lungo il percorso francigeno, di realizzare azioni pubblicitarie e di promozione sui mercati interno ed estero e di formare operatori turistici, guide, addetti alla informazione turistica;
la legge di stabilità 2015 ha stanziato 3 milioni di euro destinati al finanziamento dal parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti delle azioni previste nel provvedimento cosiddetto «Sblocca Italia», per il miglioramento della mobilità lungo i principali cammini;
nel 2016 si è costituito un gruppo di lavoro presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con l’obiettivo di individuare le emergenze culturali significative presenti lungo il tracciato francigeno al fine del loro inserimento nell’ambito del più vasto progetto di candidatura della via Francigena nella lista del patrimonio tutelato dall’Unesco, avviato dallo stesso Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nel 2010;
a partire dal 1994, anno in cui la via Francigena ha ottenuto da parte del Consiglio d’Europa il riconoscimento di itinerario culturale, molti dei territori attraversati hanno dimostrato un notevole dinamismo progettuale che ne ha permesso la custodia, la salvaguardia, la valorizzazione, la promozione, la conoscenza;
la valorizzazione della Via Francigena e degli altri cammini individuati dalla citata delibera del Cipe rappresenterebbe un significativo volano per promuovere l’Italia come un vero e proprio «museo diffuso» e una occasione di valorizzazione delle ricchezze paesaggistiche e di riscoperta del vasto patrimonio enogastronomico e artigianale locale –:
a che punto siano la realizzazione dell’Atlante dei cammini e la stesura delle linee guida previste dalla direttiva sui cammini;
quale sia lo stato dell’arte rispetto alla predisposizione del dossier necessario alla candidatura Unesco della via Francigena, e alle emergenze culturali diffuse sul suo tracciato;
quali siano le azioni concordate dal tavolo tecnico sopra richiamato al fine di definire una governance unica della via Francigena e dei cammini in generale e quali siano le novità relative alla via Francigena del sud;
come siano stati impiegati i 60 milioni di euro di cui in premessa o, in alternativa, quali linee di indirizzo siano state definite per il loro utilizzo;
se siano state individuate le opere da realizzare lungo il tracciato della via Francigena al fine di raggiungere l’obiettivo della accessibilità per tutti;
quali azioni di coordinamento siano state intraprese dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l’utilizzo delle somme di cui alla legge di stabilità 2015;
quali aggiornamenti intendano fornire in relazione all’applicazione del decreto-legge n. 83 del 2014, convertito, con modificazioni dalla legge 24 luglio 2014, n. 106, con riferimento a quanto espresso in premessa;
se si intenda fornire un resoconto dettagliato sull’attività del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo rispetto alla via Francigena e ai cammini.
Nella sua risposta il sottosegretario Toccafondi ha ricordato la delibera del Cipe del maggio 2016 che assegna 20 milioni di euro alla Francigena e le 127 schede progettuali presentate e sulle quali andranno individuate le priorità. Mibact e Ministero delle infrastrutture, inoltre, stanno definendo i protocolli per le 4 ciclovie che toccano il percorso dei Cammini. È stato pubblicato a luglio scorso il primo bando per i beni immobili di rilevanza sulla Via Francigena concessi.