di Valentino Saccà
ORVIETO – Umbria Folk Festival è musica, divertimento, tradizione e cultura. Di cultura legata ad un principio di territorialità e identità si è parlato durante il convegno: Umbria – l’autenticità di una cultura, svoltosi presso il Teatro Mancinelli nel pomeriggio di sabato 2 settembre.
Ha aperto e moderato il convegno Francesco Antonioni di Rai Radio 3 Suite.
“Solitamente quando si parla di capolavori appartenenti ad un patrimonio culturale si parla sempre al passato – ha esordito Francesco Antonioni – come ad esempio dell’opera lirica, facente parte della nostra tradizione ma ormai relegata nell’oblio di un passato. Noi dobbiamo risvegliare la cultura dal sonno del passato e questo pomeriggio lo facciamo parlando di autenticità della cultura sotto quattro diversi aspetti: la scienza, con l’intervento del professor Sergio Cocozza, professore Ordinario di Genetica Medica presso l’Università Federico II di Napoli, la comunicazione con Mario Caligiuri, direttore del Master in intelligence dell’Università della Calabria, l’arte e il sacro con Vittorio Sgarbi, Storico e Critico d’Arte e di cucina e alimentazione con lo chef stellato Gianfranco Vissani“.
Cosa è naturale. Il punto di vista della ricerca scientifica, è il titolo dell’intervento tenuto dal professor Cocozza, durante il quale ha esemplificato cosa si intende per naturale da un punto di vista scientifico e legato all’alimentazione, soffermandosi su 3 stadi di adattamento della specie, partendo dalla selezione naturale di Darwin.
Ha seguito il breve ma ficcante intervento di Mario Caligiuri sulla comunicazione, in cui ha parlato dello strumento di Intelligence Economica applicato alla Regione Umbria, per poter studiare il flusso turistico e puntare così a una crescita del PIL. Caligiuri ha sottolineato che l’Umbria è una delle mete turistiche più raffinate e che Orvieto si pone al 3° posto dopo Assisi e Perugia come città umbra più visitata. Caligiuri ha concluso poi dicendo che bisogna tutelare la bellezza, che sia arte, cultura, gastronomia, e per far questo bisogna ripartire dall’autenticità delle parole, della comunicazione.
“Noi siamo una grande civiltà cristiana – ha esclamato Vittorio Sgarbi nel suo intervento dal titolo La bellezza è lo splendore di Dio. Arte e fede in Umbria. Sgarbi ha sottolineato l’importanza della simbologia cristiana come valore culturale e patrimonio territoriale, dicendo di preservare il crocifisso e il presepe nelle scuole, riabilitando la coscienza del Cristianesimo che per 18 secoli ha prodotto bellezza attraverso chiese, palazzi e monasteri. Sgarbi ha chiuso dicendo che la dimensione mistica e francescana che si percepisce in Umbria impone il rispetto per la religione. Infine lo chef stellato Gianfranco Vissani con “La ricerca di una alimentazione folk. Tradizione e natura” ha parlato di una cattiva filiera alimentare attraverso la quale oggi la gente si nutre, ribadendo per converso la riscoperta della tradizione alimentare che va salvaguardata.