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Home Cronaca

Le condizioni dettate alla Regione Umbria dai cacciatori di cinghiale

Redazione 2 by Redazione 2
29 Settembre 2017
in Cronaca, Secondarie, Archivio notizie
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di Coordinamento Regionale Squadre Cinghialisti

Nei giorni scorsi presso la sala dell’Egizia di Perugia si è svolta una assemblea, voluta ed organizzata dal Coordinamento delle Squadre di Cinghiale dell’Umbria, per incontrare le istituzioni della Regione, che ha visto la presenza dell’assessore alla Caccia Fernanda Cecchini, del dott. Attilio Solinas presidente della terza commissione consiliare permanente Regione Umbria, nonché dei presidenti dell’ATC 1, dell’ATC 2 e dell’ATC 3. Sono altresì intervenute alcune associazioni Venatorie (erano presenti soltanto Arci Caccia – Federcaccia – e Libera Caccia), le associazioni Agricole (presenti solo Coldiretti) e naturalmente i cacciatori delle squadre al cinghiale.
Lo scopo dell’incontro che purtroppo si ripete a distanza di 2 anni, era quello di rappresentare ufficialmente ed in maniere ordinata le numerose doglianze che nel corso delle ultime stagioni venatorie si è tentato di portare all’attenzione sia a livello regionale sia a livello di ATC, ma senza visibili riscontri o risultati.
Il desiderio di dialogo, di confronto e di interlocuzione con le istituzioni è stato manifestato per tre grandi temi:
(i) la sentenza della Corte Costituzionale della Liguria;
(ii) le modifiche al regolamento regionale;
(iii) la trasparenza nei criteri di assegnazione di territori e obiettivi di capi da abbattere, per i riflessi sulle lettere di richieste di risarcimento ai cacciatori delle squadre che non hanno raggiunto detti obiettivi inviate dall’ATC 1.
Superato il problema della Sentenza della Corte Costituzionale con l’assunzione di responsabilità formalizzata da parte della Regione sulla legittimità dell’operato dei cacciatori che continuano a cacciare sul territorio umbro mettendosi a disposizione per le azioni di contenimento, i cacciatori hanno denunciato che il problema persiste per le richieste di dialogo sulle modifiche del regolamento e per le richieste di trasparenza e di dialogo che mancano in alcuni ATC per la condivisione di responsabilità e obiettivi.
Stupisce e ha provocato profonda delusione negli 800 cacciatori presenti che a seguito delle richieste specifiche formulate i presidenti degli ATC abbiano ritenuto di lasciare la seduta senza formulare gli interventi che l’assemblea aveva previsto, senza dare alcuna risposta alle doglianze di mancanza di dialogo e trasparenza. I cacciatori hanno solo potute registrare la posizione dell’assessore regionale che per quanto di competenza ha solo relazionato in merito a quanto riguarda il regolamento e le relative richieste, senza però lasciare spazio alla possibilità che esse trovino realizzazione nei tempi richiesti.
In particolare, riguardo al regolamento i cacciatori hanno chiesto di avere risposte chiare e definitive sulle intenzioni da parte della Regione di prendere atto e MODIFICARE completamente il Regolamento regionale per la caccia al cinghiale vigente che come già più volte trattato è stato causa di accese polemiche per la TOTALE MANCANZA DI CONDIVISIONE (in fase di redazione ed approvazione, ed ancora ad oggi non si conosce chi lo abbia voluto…???) con le parti in causa, che ne hanno determinato già dalla sua approvazione nel 2015 una serie di rinvii per l’enorme difficoltà di applicazione e per la totale assenza di una buona base gestionale , funzionale ed applicabilità.
Le squadre da subito hanno portato all’attenzione delle istituzioni questo fatto, chiedendo più volte di modificare tale regolamento, ma in questi due anni, si è soltanto strumentalizzato il Cinghiale come un PROBLEMA INGESTIBILE… quasi un nemico dell’uomo…… Ma”’???
e qui una domanda sorge spontanea… forse l’istituzione non ha le competenze per trovare soluzioni…?? o forse c’è qualcuno a cui non conviene trovare soluzioni???
Perché SE SI CHIEDE UNA MODIFICA CONDIVISA non viene applicata..?? PERCHE’ SE SI CHIEDE DI CREARE UNA FILIERA per eliminare bracconaggi e vendita di carni nel mercato nero, non debba essere messa in campo..?? perché se le squadre sono chiamate a contribuire alla gestione… poi non gli vengano dati mezzi per poterla applicare ??
Non lo sappiamo, di certo il 25 di agosto alla presenza di oltre 800 cacciatori, nuovamente il coordinamento regionale delle squadre ha illustrato un documento di modifica alla Platea, NEL QUALE HA ESPLICITAMENTE CHIESTO all’Ass. Fernanda Cecchini, di attuare le modifiche più URGENTI entro e non oltre il 30 Settembre, (ovvero prima della apertura della prossima stagione ) QUESTI TRE PUNTI:
impedire a singoli cacciatori che vogliono praticare questa caccia di accedere ai settori assegnati alle squadre, ma individuare per loro zone adeguate fuori dai settori;
Abolizione completa dei punteggi che non hanno alcuno scopo ne funzionale, ne scientifico per la gestione.
Richiedere formale revoca all’ATC 1 (ED AVVISARE GLI ALTRI atc) della lettera inviata alle squadre per richiedere una partecipazione all’indennizzo dei danni alle colture agricole, ma come detto mettere in campo un piano di Gestione SERIO E BASATO SU DATI SCIENTIFICI e che veda la collaborazione tra cacciatori ed agricoltori e soprattutto istituzioni, con piani di PREVENZIONE.
SUCCESSIVAMENTE si chiede di :
Pianificare interventi nei Parchi, nelle zone protette Regionali etc.(ed interregionali) VERI FOCOLAI DI RIPRODUZIONE INCONTROLLATA della specie cinghiale, con totale assenza di gestione
CREARE LA FILIERA CORTA per la commercializzazione “legale” della carne del cinghiale in modo di creare sviluppo, posti di lavoro, .. un indotto economico, da utilizzare per Sostenere gli Agricoltori nella prevenzione dei danni, migliorare la gestione della caccia in generale, ridurre il fenomeno del bracconaggio e la vendita delle carni sotto banco
Ridare MEZZI E PERSONALE agli organi di vigilanza per il controllo del territorio FONDAMENTALI ed il rispetto delle norme.
Uniformarsi alle regioni limitrofe con l’apertura della caccia al cinghiale, nel rispetto delle altre forme
Poter effettuare le governe censite in determinati periodi a rischio per le colture agricole e nei luoghi strategici per tutelare la colture di pregio.
E mettere in campo una strategia di censimento seria
QUESTI SOPRA SONO ALCUNI PUNTI SALIENTI CHE IL COORDINAMENTO CHIEDE ALLA REGIONE di cui alcuni (PUNTI 1 – 2 – 3) da APPLICARE ENTRO IL 30 Settembre e tutti gli altri in una PIANIFICAZIONE TRIENNALE che porti FINALMENTE AD UNA RISULTATO POSITIVO che veda tutti gli attori COORDINATI e collaboranti tra loro.
SIAMO CERTI DI CHIEDERE COSE INDISPENSABILI: MODIFICHE; MA SOPRATTUTTO DIALOGO CON LE ISTITUZIONI DEL TERRITORIO (ATC) E TRASPARENZA NEI CRITERI ADOTTATI DA QUESTE. Si tratta di richieste non solo nell’interesse dei cacciatori, visto anche che per la prima volta, 4 associazioni venatorie, ArciCaccia – FederCaccia – Anuu ed EnalCaccia hanno sottoscritto ed inviato, un documento congiunto per consentire alla REGIONE la modifica immediata di tale regolamento, con contenuti che per oltre il 70% ricalcano quanto presente nel documento stilato dal Coordinamento delle Squadre Umbre, a conferma della SERIETA’ delle richieste avanzate NELL’INTERESSE ANCHE DI TUTTI COMPRESI QUEI CITTADINI CHE NON PRATICANO LA CACCIA .

 

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