di Ciro Zeno – Segreteria Regionale Pci
Saremo insistenti fino allo stremo delle nostre forze e continueremo a batterci tenacemente sulla questione “Sanità Orvietana”. Continuano ad arrivare incessantemente segnalazioni di disservizi sanitari e purtroppo sono trascorsi circa 3 mesi da quando il sindaco ed il direttore sanitario si sono incontrati ufficialmente per parlare crediamo, del nostro ospedale e della nostra sanità di territorio. Perché crediamo?
Poiché è l’ottava richiesta pubblica che facciamo di conoscere il contenuto dell’incontro, ma malgrado la nostra azione, l’esito di questo è tutt’oggi ancora rigorosamente segreto.
Ringraziamo il sindaco per gli auguri di Ferragosto e contraccambio di cuore, ma crediamo che siano solo di spirito religioso, poiché la città ha bisogno di un miracolo che si chiama risveglio del dovere istituzionale da parte della regione affinché questa riconsideri dal punto di vista sanitario anche Orvieto e l’orvietano, e non solo Perugia, Foligno, Terni, Spoleto.
Le nostre Strutture sono ridotte all’osso, le liste d’attesa sono preoccupanti, anni per visite specialistiche, reparti con organici sofferenti di dottori, infermieri e OSS, macchinari vecchi e spesso rotti. Queste sono solo alcune criticità che pendono vertiginosomente su gli orvietani e sulla permanenza in Vita del nostro ospedale. Un amministrazione locale e regionale miopi che sembrano dinanzi al problema girarsi dall’altra parte, problema che tra l’altro denunciano anche sulla rete molti orvietani.
Forse per loro, la Sanità non è un problema! La città sta gridando BASTA e crediamo che non ci sia posto per conferenze stampa istituzionali, il quale contenuto, prima di tutto debbano essere di risposte vere, concrete e realmente percepibili attraverso servizi idonei per i cittadini, i quali attualmente non sono nutriti di certo dal buon fare amministrativo e da un buon esempio della politica.
Chiediamo da subito un rilancio dei servizi nel nostro territorio e che sia data una serenità agli Orvietani che passa soprattutto attraverso la garanzia di un ospedale ed un distretto sanitario funzionanti