ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità dei presenti l’adesione del Comune di Orvieto ad ogni parte del protocollo di intesa stipulato il 2 maggio 2016 (registrato in data 16 maggio 2016) per la realizzazione del progetto “MAB UNESCO” per l’area del Monte Peglia e zone limitrofe riconoscendone la qualità in ragione delle potenzialità di avanzamento sociale ed economico ed anche occupazionale del territorio comunale facendo della interazione paesaggio–sistemi urbani e biodiversità il proprio tratto essenziale.
In tal senso, il Comune di Orvieto si impegna a prevedere ogni opportuna diffusione della consapevolezza del progetto ai fini della più ampia condivisione e partecipazione degli obiettivi dello stesso, anche attraverso l’organizzazione di processi pubblici di divulgazione e condivisione, nonché nei processi di condivisione pubblica e dei principi MAB UNESCO sia nella fase attuale che nella fase successiva qualora venissero riconosciute dall’Unesco.
Illustrando l’atto, il sindaco, Giuseppe Germani che evidenziato che “Uno dei principi fondamentali dell’Amministrazione Comunale è quello di favorire e promuovere il territorio comunale con particolare riferimento alle emergenze ambientali, naturalistiche e paesaggistiche del Monte Peglia. Recentemente, grazie al lavoro di un gruppo di privati cittadini e associazioni, e al Comune di San Venanzo si è dato vita ad un protocollo di intesa per il riconoscimento ‘MAB UNESCO’ avente la denominazione di ‘Progetto Monte Peglia MAB UNESCO’ che è stato attuato ai fini del raggiungimento di tale obiettivo. La parte del territorio comunale di Orvieto che viene ad essere interessata è la zona di confine con il Monte Peglia, tra Orvieto, San Venanzo, Parrano e Ficulle”.
“L’azione a sostegno di questa candidatura che è di grande interesse viene concretizzata con azioni sul territorio e lobby di soggetti qualificati anche di alto livello scientifico. Negli anni 50-60 il territorio in questione si andò a spopolare ma oggi si crede nel mantenimento della sua integrità. Come citti di Orvieto vogliamo dare una mano a questo riconoscimento”.
“L’auspicata approvazione del progetto MAB UNESCO – ha precisato – non determina vincoli nuovi e diversi rispetto a quelli che già insistono nell’area specifica individuata dal progetto che porterà ad una obiettiva e complessiva valorizzazione dell’intera zona e delle aree limitrofe ad essa nonché al miglioramento della qualità della vita e della coesione sociale per un vasto territorio”.
Per consentire al Consiglio Comunale di approfondire la natura del progetto, come aveva chiesto la vice presidente della 2^ Commissione Commissione, Lucia Vergaglia la seduta è stata interrotta per ascoltare il presidente dell’Associazione promotrice del ‘Progetto Monte Peglia MAB UNESCO’, avvocato Francesco Di Paola.
La V. presidente della 2^ Commissione, consigliera Lucia Vergaglia (M5S) ha ricordato che “Il provvedimento è stato dalla commissione che ha ritenuto necessario avere alcuni chiarimenti rispetto all’ambito geografico su cui ricadrebbe tale riconoscimento che è, senza dubbio, una occasione da cogliere. Nell’ipotesi che questo traguardo non si raggiungesse, il contraccolpo di immagine sarebbe notevole, quindi quali possibilità concrete si possono mettere a disposizione attraverso il Comune di Orvieto? Inoltre, la commissione tecnica che ha fatto i sopralluoghi è a conoscenza della presenza di una discarica sul territorio”.
“Siamo stati onorati dell’adesione del Comune di Orvieto ed è un grande onore per me parlare al Consiglio Comunale di questa città che è multi dimensionale e millenaria – ha dichiarato l’avvocato Di Paola – si è costituito un modello di partenariato pubblico-privato e, per nostra scelta, senza aver richiesto soldi pubblici.
I tempi mutevoli che stiamo attraversando ci spingono ad immaginare modelli attrattivi diversi, tali da far tornare questi territori attrattivi appunto, prospettiva di grande fascino che si avvale di grandi apporti scientifici.
Il dossier è tutt’ora suscettibile di modificazioni marginali. Le preoccupazioni prospettate possono essere valutate dal nostro Comitato Scientifico ed essere eventualmente corrette. I prossimi due step – nazionale e europeo, a Parigi – ci consentono di fare le dovute valutazioni. Posso anticipare che l’intento è quello di accogliere in termini scientifici le proposte.
Il progetto si attesta sul riconoscimento ad essere riserva mondiale della biodiversità che tutti vogliamo, a prescindere dalle sensibilità politiche. Ci stiamo confrontando con realtà globali e il progetto sta ricevendo grandi considerazioni, lo scorso mese anche presso una Fondazione culturale a Bolzano, i cui rappresentanti sono rimasti colpiti del modello culturale proposto, ed Orvieto può tornare ad essere ponte di dialogo dalle Dolomiti fino al Mediterraneo.
Questa è la proposta culturale che vogliamo portare avanti. Questa è la stagione della lungimiranza. Sulla eventuale bocciatura, e che questa possa avere ripercussioni negative, io dico che è già un successo ed un onore essere arrivati alla presentazione della candidatura. E’ cioè un aspetto premiante.
Per questo ci facciamo forti della qualità della proposta culturale che portiamo avanti. Se anche non venisse accolta la candidatura, il patrimonio di conoscenza che abbiamo a nostro favore sarà messo a valore. Sono disponibile a dare vita ad ulteriori momenti ed occasioni di confronto anche pubblici”.
Nel breve dibattito che ha preceduto la votazione, i Consiglieri si sono così espressi:
Stefano Olimpieri (Identità e Territorio): “Ringrazio l’avvocato Di Paola per la presentazione. Voterò a favore. Tante sono le ragioni per seguire questo percorso e la principale è la difesa dell’identità e della peculiarità di questo territorio. Non so se vinceremo la sfida, ma la ‘ratio’ di questa proposta va a qualificare il nostro territorio e le nostre diversità sfuggendo dalla omologazione dell’epoca contemporanea che stiano attraversando. Specificità che rendono questo territorio unico rispetto ad altri nel mondo. Anche a livello materiale sarebbe un elemento da valorizzare per intercettare il turismo di qualità. Favorevole”.
Andrea Sacripanti (Gruppo Misto): “La zona interessata è uscita da poco da una vicenda ingloriosa per l’impianto di un parco eolico e da poco la Regione Umbria ha definitivamente cancellato questo progetto dal chiaro intento speculativo. Questa è una iniziativa lodevole che parte dal basso come richiesto dall’Unesco per il riconoscimento del vincolo. Sarebbe utile capire oggi come è impostata la politica ambientale a livello giuridico per meglio tutelare il nostro ambiente. Su questo tema molto c’è da fare in Italia, perciò questa è anche l’occasione per lanciare una campagna di riforma della tutela giuridica dell’ambiente di cui c’è vero bisogno”.
Lucia Vergaglia (M5S): “Io ritrovo non solo una questione di sensibilizzazione ma un motivo di forte appartenenza a questo progetto. Dalla situazione di vulnerabilità derivante da una discarica, al contrario questo progetto può diventare per il nostro territorio una prospettiva importante. Il fatto di essere oggetto di disamina a Parigi è già una vittoria. Ci siamo tutti schierati a favore del non ampliamento della discarica quindi non c’è motivo di non essere grati di questa possibilità. Qualsiasi cosa potrà fare la nostra città vale la pena farla”.
Roberta Tardani (Forza Italia): “Diamo l’adesione a questo progetto ambizioso che va nella direzione dello sviluppo eco sostenibile a cui dobbiamo tendere. Sarebbe auspicabile una maggiore operazione di comunicazione di questo progetto e dimostrare che abbiamo veramente intenzione di andare nella direzione della tutela del nostro territorio”.
Angelo Pettinacci (PD): “Ringrazio l’avvocato Di Paola e la consigliera Vergaglia che ha creato l’occasione per approfondire il tema. Uno progetto stimolante ed importante quindi ben venga se la biodiversità del nostro territorio possa essere valorizzata con una destinazione naturalistica. Quando tutti insieme si sposa un progetto siamo convinti che il risultato si raggiungerà. Favorevoli”.
Il progetto di candidatura del Monte Peglia e Selva di Meana a riserva ambientale Mab Unesco (Man and the Biosphere) mette alla base la relazione tra uomo e natura e si sviluppa nell’ambito delle scienze naturali e sociali, per l’uso razionale e sostenibile, la conservazione delle risorse della biosfera e per il miglioramento delle relazioni generali tra le persone e il loro ambiente. Il Mab Unesco, in particolare, prevede le conseguenze delle azioni di oggi sul mondo di domani e di conseguenza aumenta la capacità delle persone di gestire in modo efficiente le risorse naturali per il benessere della popolazione umana e per l’ambiente.
Il progetto “PegliaperUnesco” a cui il Comune di Orvieto ha aderito anche nell’ottica di “Area Interna”, è dedicato espressamente alla cura delle biodiversità, per un sito ambientale “polmone verde” dell’Umbria, composito e vario.
Nell’area, infatti, vi sono distensioni di cerri, roverelle e lecci insieme alle varietà appartenenti alla famiglia delle querce. Ma anche carpinello, corbezzolo, orniello, acero campestre, ailanto, robinia e gruppi di pino nero innestati nei primi del Novecento. Tra le molte altre specie arboree compaiono varietà selvatiche anche da frutto abbandonate, sopravvissute e riprodottesi ed oggi specie rare come il melo, il pero, il prugno e il ciliegio selvatici ed uliveti storici impiantati negli anni risorgimentali e poi abbandonati.
Notevoli sono le potenzialità per la sentieristica attuale tracciata in parte anche da fauna selvatica e sentieri storici presenti su mappa e tra essi un antico percorso che si ritiene collegasse Marsciano a Todi e che da Poggio Aquilone scendeva nella valle costeggiando castelli oggi ridotti a ruderi perduti nel bosco come Castelvecchio. Sino a Parrano e alle sue Tane del Diavolo, e alle acque termali, abitata dal paleolitico. Da Montegiove e dalla Scarzuola, dall’antico convento di San Francesco muovono parimenti antichi echi.
Il riflesso condizionato che la biodiversità di questi luoghi suscita è quello atavico di un luogo che è il paesaggio, ed il paesaggio rappresenta per definizione propria la varietà e la interazione tra le specie, che è antidoto anche alla frammentazione, e la varietà simbolica di culture, ed un messaggio interculturale profondo e ricco, costituzionalmente orientato.
E’ convincimento dell’associazione anche, che è la qualità dei progetti innovativi e di idee nuove, i quali attivino nuove ed evolute forme di coesione sociale, intorno alla difesa di beni costituzionali essenziali, tra i quali il bene del paesaggio, che possono innescare fenomeni inaspettati e nuovi, anticorpi civili, ed una inversione di tendenza.
Il progetto vede coinvolti possessori di terreni agricoli a qualsiasi titolo e le aziende agrarie insediate nella zona, i titolari di concessioni regionali agrarie e non agrarie, i residenti nella zona, le associazioni ambientali e altri Enti pubblici e privati.
(Fonte: Ufficio Stampa Comune di Orvieto)