Riceviamo da Andrea Sacripanti, capogruppo Gruppo Misto e pubblichiamo:
“Carissimi concittadine/i,
quando tra una annetto gli esponenti locali del Pd e soci busseranno alle porte delle vostre case per convincervi di quanto sia importante che Orvieto venga rappresentata da un Sindaco politicamente contiguo con chi ci governa in Regione, “perché a noe ce stanno a sentì, mica come co Concina che non se lo filava nessuno, poi mo’ vedrae le sòrde co le aree interne…” , bene, proprio in quel momento tenente bene a mente quanti mesi dovete aspettare per un esame urgente in ospedale, ricordatevi di quando volevano farci diventare la pattumiera più grande dell’Umbria, ripensate alla mai realizzata Casa della salute, non scordate il totale disinteresse dimostrato dai vertici regionali riguardo ai disservizi del trasporto ferroviario.
L’ultima testimonianza in ordine di tempo di quanto ai sodali di partito di Germani & Co. non importi nulla della nostra Città, è rappresentata dalla totale indifferenza con cui l’Assessore regionale ai trasporti ha affrontato il problema relativo al cambio di orario dei treni nel mese di agosto. Trattasi dello stesso Assessore che a gennaio aumentò del 30% i costi di carta “tutto treno”, utilizzata per l’80% dai pendolari orvietani, imponendo altresì il solo abbonamento annuale della stessa carta e del biglietto collegato, salvo poi ripristinare, dopo un aspro tira e molla a cui ho avuto l’onore e il piacere di partecipare, le condizioni di viaggio precedenti, con gli inevitabili disagi che hanno dovuto patire, per tempi e modalità, i viaggiatori che hanno richiesto il rimborso delle eccedenze pagate durante la vigenza dello scellerato provvedimento.
Ebbene lo stesso Chianella, tanto amico di chi governa la nostra Città, ne ha fatta un’altra delle sue. A fine marzo esce la notizia del cambio orario nel mese di agosto dei treni che percorrono la Roma-Firenze a causa dei lavori in prossimità della galleria di Orte, comportando un notevole prolungamento dei tempi di percorrenza oltre alla soppressione di alcuni treni “vitali” per i pendolari orvietani. Si preannunciava dunque un mese infernale tanto che da subito si è attivato il comitato dei pendolari Roma- Firenze senza però ricevere alcuna risposta.
Dunque, il 29 maggio presento un’interrogazione nella quale chiedo al Sindaco di avviare un confronto con la Regione per trovare una soluzione che riducesse le 2 ore impiegate dai treni nella tratta Roma-Orvieto e che prevedesse la reintroduzione del famoso IC delle 18,16, il più utilizzato dai viaggiatori orvietani.
Consapevole del fatto che l’interrogazione si sarebbe discussa molto tempo dopo, mi sono rivolto direttamente al Sindaco per sollecitare quanto prima un incontro con l’Assessore regionale ai trasporti nella speranza che si potessero accorciare i tempi visto che dal 29 luglio sarebbe entrato in vigore il famigerato cambio di orario. La pressione del Sindaco è stata così efficace e l’interesse dell’Assessore così forte, che l’incontro si è svolto soltanto il 18 luglio a Perugia, a soli 11 giorni dall’entrata in vigore del nuovo orario.
Per farla breve, in quella sede il Chianella si è assunto l’impegno, di fronte a me e a Germani, di andare il lunedì seguente direttamente a Roma al Ministero dei trasporti per caldeggiare personalmente la reintroduzione dell’ IC 18,16 sulla linea direttissima. Vengo poi a sapere dal Sindaco che l’appuntamento al Ministero di lunedì 24 era saltato e rinviato a lunedì 31. Ma come? Il 29 entra in vigore il nuovo orario e tu mi vai a Roma il 31 per cercare soluzioni alternative?
Peraltro, dell’esito dell’incontro romano di lunedì 31 luglio, ammesso che vi sia stato, non ho avuto alcuna notizia, nonostante mi sia rivolto a Germani il mercoledì successivo per capire se ci fossero sviluppi. Ancora aspetto una risposta ed intanto io, come gli altri viaggiatori orvietani, sono costretto ad orari impossibili con l’aggravio delle legittime “rosure” di chi si sente preso per i fondelli.
Ecco, cari concittadini, a chi bussa alle vostre porte, rispondete che a Orvieto non serve un Sindaco funzionario di partito, maggiordomo dei potenti, capace soltanto di stendere il tappeto rosso a chi viene a Orvieto al solo scopo di tagliare nastri ed inaugurare sale operatorie fantasma e che poi puntualmente si dimentica di Orvieto e dei suoi Cittadini. Orvieto necessita, prima di tutto, di una Persona capace di farsi rispettare in ambito locale e regionale e che esiga da tutte le Istituzioni la giusta considerazione nei riguardi dei Cittadini che rappresenta ed amministra”.