ACQUAPENDENTE – La Galleria Falzacappa Benci di Acquapendente è stata location preferita da Archeoclub Acquapendente, Comune di Acquapendente e Diocesi di Viterbo per la presentazione dell’evento “Acquapendente in Umbria: l’esperienza dell’impero francese”. Protagonista Zefferino Cerquaglia autore di importanti lavori sul territorio umbro direttamente collegati all’era napoleonica che raggiungono vette di qualità letteraria con il volume “Napoleone in Umbria” a cui è collegata una mostra che sarà visitabile fino a domenica 3 settembre. Dal prezioso e stupendo volume si estrapola una Acquapendente grande protagonista nel periodo della rivoluzione francese.
Visto che contemporaneamente alla costituzione della Repubblica Romana nel 1798, fù una delle prime ad instaurare autonomamente e con libere elezioni un ordinamento repubblicano che funzionerà fino al termine della stessa nel 1799. Intensa l’attività amministrativa della municipalità, come si vede da un grosso carteggio in bella mostra per l’occasione nel quale si sottolinea come furono mantenuti buoni rapporti con la Chiesa anche se la comunità stessa aveva assistito al transito verso la Francia del Papa Pio VI° prigioniero. In questo periodo il Vescovo rimarrà comunque ad Acquapendente ed il clero non fù mai molestato.
E la città fu amministrativamente inserita nel circondario di Todi del Dipartimento del Trasimeno. La pennellata letteraria che interessa il centro viterbese, rientra in un volume che ci confeziona un Cerquaglia impegnato a spaziare magistralmente su un tema per certi aspetti già trattato dalla storiografia, ma rivisitato ed approfondito dallo stesso autore attraverso l’analisi di migliaia di documenti, rintracciati ed analizzati con pazienza e competenza in decine di archivi locali e nazionali. Di fronte agli attenti ospiti, l’opera appare in grado di non trascurare alcun elemento cercando di dare una visione a tutto tondo del periodo. Dal quadro internazionale si arriva al particolare, dettagliato sull’annessione dello Stato della Chiesa all’Impero napoleonico, decretata il 17 Maggio 1809, sulla nuova organizzazione territoriale per soffermarsi poi sul Dipartimento del Trasimeno con capoluogo Spoleto che lo stesso Cerquaglia identifica con l’Umbria regione. Definizione molto interessante che è poi quella che sostiene la tesi del lavoro. L’Umbria infatti sperimenta una nuova impostazione politica ed una nuova organizzazione amministrativa, pone le premesse per lo sviluppo di una società laica e dinamica, entra in un contesto internazionale che apre le porte anche a nuovi dibattiti culturali.