ACQUAPENDENTE – In contemporanea con la prima riunione del mese di luglio, l’Associazione Nuova Acquapendente discute ed approva all’unanimità un documento di critica costruttiva verso il sindaco Angelo Ghinassi: “Cogliamo l’occasione – si sottolinea nello stesso – di approfondire due argomenti importanti sui quali l’attuale primo cittadini si è espresso in netto contrasto con le decisioni attuate dall’ex Sindaco Alberto Bambini. Per quanto riguarda la vendita dei posti macchina di via Cantorrivo riteniamo la vicenda intersecabile con l’acquisto del Monumento bosco del Sasseto.
Naturalmente di grande interesse pubblico anche se, a Nostro parere, riteniamo indispensabile e fondamentale prima di ogni altra operazione l’acquisizione del parere del competente Assessorato regionale atteso che i parcheggi fanno parte del più vasto piano in merito del Comune di Acquapendente. Visto che sono stati realizzati con fondi regionali con destinazione, crediamo che esista una differenza bella e sostanziale tra avvisi pubblici in cui si parla di vendita di box e la risposta del Sindaco ove si indica “vendita posti macchina”. Siamo inoltre del parere, che per l’acquisto del Sasseto, anziché finanziarlo con la risoluzione di posti macchina, doveva essere fatto ogni sforzo affinchè la Regione Lazio già proprietaria della adiacente Riserva Naturale Monte Rufeno, si facesse carico sia dell’acquisto che delle spese di gestione.
Per quanto riguarda l’ampliamento del cimitero, l’acquisto delle aree necessarie, trattandosi di opera pubblica, doveva essere effettuato così come prevede la Legge, a prezzi di mercato come già avvenuto in precedenti casi di ampliamento dello stesso. Sicuramente, avrà un costo maggiore demolire parte del parcheggio pubblico, effettuare nuove indagini, redigere una variante di piano regolatore generale e redigere un nuovo progetto di ampliamento cimiteriale. Al momento, inoltre, l’idea del nuovo servizio di tempio crematorio cimiteriale sembra completamente eliminata dalla Giunta Ghinassi, sebbene ci sia una crescente richiesta che avrebbe portato anche ad una riduzione nel consumo di aree cimiteriali. L’immediata conseguenza di questo dietro front, è che per anni non si avrà la disponibilità di loculi cimiteriali. Carenza che in passato non si è mai verificata. Forse, anziché bocciare questa meritoria progettazione, sarebbe stato opportuno adottare urgenti progetti di messa a norma del cimitero, senza continuare a far correre rischi agli utenti, costretti a districarsi fra fili di corrente elettrica volanti ed utilizzo di traballanti scale per pulire ed accudire i fornetti posti in quarta o quinta fila. Ci domandiamo cosa avverrà se succede qualche incidente.