ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato (6 favorevoli: Taddei, Belcapo, Talanti, Pettinacci, Germani, Vignoli, 1 contrario: Sacripanti) la mozione proposta dai consiglieri Andrea Taddei, Angelo Pettinacci e Donatella Belcapo (PD) che dà mandato al sindaco di attivarsi “Affinché entro tre mesi dall’approvazione del documento venga predisposto e portato alla discussione e all’approvazione del Consiglio Comunale l’Accordo di Programma Quadro tra il Comune di Orvieto, la Regione dell’Umbria unitamente a tutti gli uffici ed Enti interessati alla realizzazione dei seguenti punti: potenziamento delle politiche sociali e sanitarie; attuazione di politiche di salvaguardia ambientale a partire dalla chiusura del ciclo dei rifiuti; politiche di investimento e valorizzazione delle politiche turistiche e culturali”.
Al fine della piena riuscita dei suddetti obiettivi, verrà puntualmente definita la rispondenza del futuro “Accordo di Programma Quadro” ai criteri di coerenza programmatica locale e Regionale, focalizzando le seguenti aree tematiche:
1. Potenziamento delle politiche sociali e sanitarie
Le accresciute situazioni di difficoltà e disagio che coinvolgono i cittadini, le famiglie, gli anziani, le disabilità e le varie forme di mancata inclusione sociale devono trovare una risposta concreta.
E’ necessario velocizzare le azioni che dovranno portare l’Ospedale di Orvieto e le strutture sanitarie del territorio a rispondere con efficienza ed efficacia alle molteplici prestazioni che ancora oggi sono vittima della mancanza “strutturale” di Personale.
L’avvio del bando per la vendita dell’ex Ospedale situato nel centro storico di Orvieto rappresenta la premessa per la piena realizzazione di quell’Accordo di Programma stipulato nel 2007 tra Regione Umbria, Comune di Orvieto e l’allora Azienda Usl n. 4. La sua vendita sarà un punto fondamentale per reperire risorse da destinare al settore socio-sanitario di questo territorio.
Fondamentale e conseguente dovrà essere poi la realizzazione della Casa della Salute che oltre a concentrare l’offerta dei servizi socio-sanitari, allo stesso tempo permetterà di avviare la rifunzionalizzazione dell’ex Caserma Piave.
Non secondario dovrà poi essere l’avvio di una politica tesa al ripopolamento del centro storico attraverso – anche – la realizzazione, in accordo con l’Ater Regionale, di “edilizia residenziale dedicate a giovani coppie” in alcuni degli immobili di proprietà pubblica (ex Inapli, ex Inam).
2. Attuazione di Politiche di salvaguardia ambientale partendo dalla chiusura del ciclo dei rifiuti
Proporre e promuovere – con forza – un percorso virtuoso nella gestione dei rifiuti che riduca drasticamente l’esclusivo utilizzo della discarica ed apra una fase nuova del riuso e del riciclo.
Soltanto con politiche ambientali rigorose si potrà competere con aree vicine che hanno fatto del paesaggio e della valorizzazione dei prodotti locali un brand su cui sostenere buona parte dell’economia locale.
Grazie alle ottime percentruali di Raccolta Differenziata raggiunta oggi nel territorio e nei territori dell’intera AURI, ed alle nuove e moderne tecnologie di trattamento e gestione dei rifiuti, mai come oggi sono a portata di mano soluzioni che, allo stesso tempo, possono permettere di salvaguardare l’ambiente e dare risposte importanti sul versante occupazionale e del riciclo e riutilizzo dei rifiuti.
L’unità d’intenti tra istituzioni, privati ed associazioni dovrà rappresentare il metodo base per il raggiungimento degli obiettivi. Le “Aree Interne” hanno dimostrato come si può vincere la sfida della crescita superando i campanilismi e lavorando in un clima di sana sinergia amministrativa.
3. Politiche di investimento e infrastrutture
Orvieto è chiamata, come rammentato anche dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico nell’ultimo incontro sulle “Aree Interne”, a riappropriarsi di quel ruolo centrale e decisionale che l’Amministrazione e la Città hanno rispetto all’intero territorio che oggi rappresenta.
Lo Sviluppo Economico è il cardine di questo percorso che vede nelle politiche del lavoro il fulcro di un programma destinato non soltanto ai giovani, ma alle molte persone che, pur avendo superato l’età del primo impiego, convivono con la necessità di un lavoro stabile.
E’ per questo che alla politica regionale e nazionale si chiede un impegno e un sostegno mirato verso la salvaguardia delle economie locali e delle aziende.
Una precisa politica di investimenti a partire dalla conclusione del primo stralcio della Complanare entro l’estate 2017, al finanziamento – entro il 2018 – del secondo stralcio della stessa che permetterà di risolvere definitivamente l’atavica questione del traffico pesante e non nei quartieri di Orvieto Scalo e Sferracavallo e, non ultima, la necessità di creare nuove occasioni di collegamenti ferroviari con Roma e Firenze.
Misure che, collegate insieme, dovranno contribuire a costruire un pacchetto di aiuti alle imprese e alle aziende e rispondere alla grande esigenza occupazionale del territorio.
4. Valorizzazione delle politiche turistiche e Culturali
Il lavoro portato avanti in questi ultimi anni sul Distretto Turistico e Culturale dell’Etruria Meridionale è un asset da valorizzare.
Il Distretto, peraltro, non è soltanto promozione ma anche sostegno e agevolazione alle aziende locali che operano nel turismo e che oggi hanno bisogno, non soltanto di questa opportunità, ma anche di azioni che rispondano alla richiesta di contenimento della tassazione in un periodo turistico condizionato, purtroppo in Umbria, dagli eventi sismici.
La promozione turistico-culturale del territorio dovrà essere portata avanti in sinergia con una ancora più attenta politica dell’accoglienza, dei parcheggi, della gestione della mobilità e del decoro urbano.
Con chiarezza dovrà essere posta la questione della destinazione dell’Ex Ospedale di Orvieto che non potrà che essere quella della ricettività alberghiera, in coerenza con le politiche strategiche nazionali e regionali che individuano nel turismo uno dei settori sui quali l’Italia può puntare nel prossimo futuro per far ripartire il Paese.
La visione e quindi la costruzione di un nuovo progetto di Città non può prescindere da una ridefinizione ed una rivisitazione della “struttura amministrativa comunale”, come già chiesto ed approvato in sede di bilancio, a partire soprattutto dall’offerta dei servizi culturali e turistici della Città, puntando, sempre di più, alle tante esperienze positive che rendono produttiva per le Amministrazioni Locali l’economia della cultura e del turismo.
Un nuovo futuro e un processo di riorganizzazione strutturale su cui l’Amministrazione dovrà operare affinché tutti i dipendenti e le rappresentanze sindacali siano direttamente coinvolti, partecipi e protagonisti, un percorso essenziale per lo sviluppo futuro di Orvieto e del suo territorio.
La proposta di “Accordo di Programma Quadro” da stipularsi tra Comune di Orvieto e Regione dell’Umbria sui citati punti strategici è stata illustrata dal capogruppo consigliere Andrea Taddei che ha sostenuto: “La ricchezza prodotta in Umbria oggi vale 3,4 miliardi di euro in meno rispetto all’inizio della crisi nel 2008. Ovvero, negli anni della crisi la nostra regione ha perso 16,5 punti di Pil. E se nel 2015 si è registrato qualche debole segnale di inversione di tendenza, i dati del 2016, ancorché parziali, sembrano descrivere un nuovo pesante arretramento, soprattutto dal punto di vista del lavoro, con 15 mila occupati in meno in un anno (dato al terzo trimestre 2016).
A fronte di un quadro estremamente negativo si impone un cambio di passo che può prendere slancio dalla straordinaria concentrazione di risorse esterne su cui l’Umbria potrà fare affidamento nei prossimi anni, grazie ai fondi per la ricostruzione post sisma, a quelli per l’area di crisi Terni-Narni, a Industria 4.0 e alle importanti risorse europee che superano il miliardo e mezzo di euro.
Ma il fatto che le risorse ci siano non è di per sé sufficiente: la Regione non può permettersi più una gestione delle risorse pubbliche slegata dai risultati reali in termini di crescita e di creazione di buona occupazione. Questo richiede che le importanti risorse disponibili siano messe al servizio di un progetto complessivo di sviluppo dell’Umbria, nel quale Orvieto deve fare la sua parte in termini di proposte e contrattazione.
Orvieto, come il resto del Paese e della Regione, vive una crisi economica ed occupazionale pesante che assume risvolti particolarmente gravi in relazione alle peculiarità del suo tessuto produttivo, costituito per la maggior parte da piccole e medie imprese che hanno fatto e stanno facendo ampiamente ricorso alla Cassa Integrazione, con il conseguente abbattimento del reddito disponibile delle famiglie. La difesa dell’occupazione, il rilancio economico e la difesa dello stato sociale sono perciò punti irrinunciabili in un nuovo progetto di sviluppo e rilancio del nostro Comune e di tutto il suo territorio”.
“Il territorio Orvietano – ha aggiunto – ha la necessità urgente di stipulare un ‘Accordo di Programma Quadro’ tra i vari livelli istituzionali (Comune e Regione) che definisca e attui in modo coordinato i processi per la realizzazione e la soluzione delle maggiori criticità dell’area.
La materia è regolata dalla Legge 8 Giugno 1990 n.142 ‘Ordinamento delle autonomie locali’ – art. 27, ed ora disciplinata dal successivo Decreto Legislativo 18 Agosto 2000, n.267 ‘Testo Unico degli Enti Locali’ – art. 34. La collaborazione dei vari livelli istituzionali, dove anche il ruolo dei diversi Ministeri ed Enti di Governo saranno interessati e coinvolti, rappresenta l’elemento fondamentale per poter avviare un processo di riqualificazione e di innovazione del sistema produttivo e del sistema sociale locale ed allo stesso tempo supportare una visione strategica capace di guidare la crescita della competitività del sistema economico, del benessere dei cittadini, della vivibilità del territorio”.
“La mozione vuole riportare ruolo di Orvieto nella regione – ha concluso – ed è contingentata dai tempi per stilare l’accordo quadro e quindi sollecitarlo. Il mandato che andiamo a chiedere all’Amministrazione è di andare a mettere nero su bianco entro tre mesi aspettative di tutti. Dal punto di vista formale vogliamo mettere la Regione intorno a un tavolo perché Orvieto veda allocate risorse in ambiti strategici. E’ l’occasione per dare un segnale concreto ai cittadini visto che tutte le azioni sinora messe in atto devono avere una copertura necessaria. Altri Comuni possono trarre vantaggio da questa azione. Abbiamo indicato proposte che vanno portate nei tavoli giusti. Molti sono gli esempi che potrei citare, ma limitandomi al comparto turismo e cultura che sono imprescindibili per Orvieto, desidero evidenziare che serve una proposta ben integrata che abbia la regia dell’Amministrazione Comunale (penso alla TeMa e alla messa a regime di patrimoni come il Palazzo dei Congressi) coinvolgendo e rivedendo quanto prima la struttura amministrativa dell’Ente. Necessità di siglare accordo per rimettere in moto lo sviluppo, senza cedere ad accordi di gestione indiretti che, come accaduto in passato, hanno dato per troppo tempo pezzi di città in gestione, salvo poi pentirsene”.
Dibattito:
Andrea Sacripanti (Gruppo Misto): “Tante belle parole di cui rimane più scolpita quella che si stanno avvicinando le elezioni e quindi di c’è la necessità di recuperare la fase di stallo che ha segnato per troppo tempo questa amministrazione. In tre anni non abbiamo portato a casa nulla dalla Regione, tante mozioni e ordini del giorno con risultati zero. Nel gioco delle parti abbiamo più volte tacciato la Regione come ‘matrigna’, siamo stati criticati per questo ma oggi constatiamo che la maggioranza sta rivolgendo alla Regione l’ultimo appello: ‘il canto del cigno’. Apprezzo lo sforzo ma l’accordo quadro di programma serve a buttare fumo negli occhi dei cittadini, sapendo che non sortirà alcun effetto! Siete sicuri di essere in grado di attuare tutto questo, proprio oggi che abbiamo toccato il fondo dell’incapacità politica con l’ulteriore ritardo sul palazzo dei congressi? Di esempi se ne possono fare molti: di Alta Velocità si parla ovunque in Umbria, ma non ad Orvieto che pure ha l’Alta Velocità! Chiedo alla maggioranza, ma dove avete l’orgoglio? Vi siete aggrappati alle ‘Aree Interne’ dando per scontato che siamo area depressa, ma non trovate i presupposti per far dialogare i territori. L’incapacità dei nostri amministratori comunali e regionali ci hanno fatto diventare ‘area depressa’.
Nell’AURI è stata scaricata la responsabilità del nuovo piano dei rifiuti. Ma chi, se non la Regione, ha i soldi per invertire questo trend? La mozione è l’ennesimo libro dei sogni. Capisco le buone intenzioni che tuttavia tradiscono il fatto che vi siete svegliati dal torpore. Questi tre anni sono stati inutili e avete perso il contatto con la realtà cittadina a poco tempo dalle elezioni. Non posso votare a favore un programma elettorale che risponde ad una contingenza del momento. Non siete più credibili! Aspettiamo che si venda l’ex Ospedale per realizzare la Casa della Salute con poco più di 3 mln di euro, somma che non basta per risanare una struttura in forte degrado l’ex mensa della caserma che dovrebbe ospitare appunto la nuova struttura di servizi. Come Comune sull’Ospedale abbiamo fatto una commissione di studio, ma cosa è cambiato da un anno a questa parte? Nulla. E noi stiano ancora dando credito ad una Regione che nemmeno ci considera?”.
Presidente Consiglio Comunale, Angelo Pettinacci (PD): “Ringrazio ed elogio Sacripanti per il fatto che è restato in aula a discutere questo atto. L’accordo di programma quadro nasce non perché stiamo a due anni dalla elezioni, ma perché tutti i territori si muovono. La politica deve avere una visione che va oltre il momento storico, quindi è proprio questo il momento per intraprendere con la Regione un percorso. Una sfida importante – l’accordo quadro – che lanciamo al Sindaco, appoggiato dal PD, una sfida che non possiamo esimerci dal fare. Le ‘Aree Interne’ erano partite con una certa derisione di fondo, poi hanno cominciato a concretizzarsi e in dirittura d’arrivo della tornata elettorale del 2014 almeno due candidati sindaco: Concina e Germani di dettero da fare per parlarne. La politica quindi deve guardare su un orizzonte medio-lungo, non deve chiudersi in sé stessa. La sfida è importante. Siamo una Regione piccola e Orvieto è un comune di 20 mila abitanti che diventano 45 mila su base territoriale. Crediamo in questa sfida ed affidiamo al Sindaco il compito di condurla in porto. Nulla questio sul fare ulteriori verifiche su TeMa e Palazzo dei Congressi in tempi brevi”.
Replica Taddei: “L’accordo quadro non nasce come accordo pre elettorale. E’ un accordo da stilare in tempi brevi per arrivare nei prossimi due anni con delle progettualità attivate e soprattutto finanziate. In questo momento è lo strumento che il PD vede percorribile per Orvieto e il comprensorio, l’unico modo temporale percorribile. Quelle individuate sono le quattro mosse determinati per lo sviluppo futuro della città. Vogliamo portare la Regione e gli uffici a rispettare quello che è stato loro proposto. Se si fallisce è anche un problema della Regione, non solo del PD o di Germani”.
Dichiarazioni di voto, Sacripanti: “Il documento contiene tutte le buone intenzioni, ma ribadisce cose già prodotte da noi tutti che sono state puntualmente inviate alla Regione e disattese. Cose trite e ritrite, su cui il Consiglio si è pronunciato chiedendo invano alla Regione di intervenire. Ho riletto il testo della mozione ma di nuovo non c’è nulla. Quindi pensare di imbrigliare la materia in una accordo di programma quale risultato potrà mai produrre? Ripeto, è solo una operazione di facciata! Quali sono gli elementi che oggi dovrebbero stimolare la vostra fiducia nel riuscire ora in quello che non avete fatto in tre anni? Questo Comune a quali bandi europei ha partecipato? Nulla. Il problema della ‘Aree Interne’ è ancora a carissimo amico, siamo arrivati certo alla fase complessa ma che richiedo tempo. Contrario”.