ORVIETO – Durante l’ultimo Corteo Storico del Corpus Domini di Orvieto è successo un fatto unico. Ha partecipato alla manifestazione un ragazzo australiano. Francesco Filippini lo ha intervistato.
Due metri di altezza, viso simpatico, sguardo attento e pieno di curiosità. Si tratta di un ragazzo australiano che,un po’ per gioco e un po’ per sfida si trova catapultato all’improvviso in questa realtà completamente diversa dalla sua. Da una parte, Melbourne, una città moderna ed efficiente, tutta acciaio e cemento. Dall’altra, Orvieto e Bolsena, due piccole cittadine di provincia, scrigni di arte e spiritualità. E’ rimasto affascinato dalle nostre tradizioni e dal nostro modo di vivere al punto tale da voler partecipare direttamente e non solo come semplice spettatore.
Da quanto tempo sei qui in Italia?
Sto qui in Italia dal 30 maggio scorso. Sono venuto a trovare mia sorella.
Che lavoro fai in Australia?
Per dieci anni ho lavorato in un supermercato molto grande, nel quartiere a sud di Melbourne dove vivevo fin da quando avevo finito la scuola nel 2007.
E’ grande l’azienda per cui lavori?
Sì è un azienda grandissima! Conta circa 900 supermercati in tutta l’Australia, con 200 mila dipendenti. E’ stato un buon lavoro, una buona azienda ma sentivo che era arrivato il momento di cambiare carriera. Prima di iniziare un nuovo lavoro, ho pensato di vistare l’Italia ed altri luoghi.
Quando hai pensato di partecipare al Corteo Storico di Orvieto?
Era domenica di Pentecoste. Ero a Orvieto per vedere la festa della Palombella e sono rimasto entusiasta dalla grandezza di questa cerimonia e dal clamore della folla. Mi sono sentito coinvolto in questa tradizione. E quello stesso giorno mi hai chiesto se volevo partecipare al corteo storico come figurante. Io con grande entusiasmo ho detto: “si, certo, perché no?”, anche se mia sorella Laura non era molto convinta. Due giorni dopo siamo andati alla ex Caserma Piave sperando di trovare il vestito più idoneo a me.
Ma dimmi la verità, ti sei sentito un po’ forzato?
Assolutamente no. E’ stata una mia libera scelta. Ero così entusiasta che non vedevo l’ora di partecipare, anche se sapevo che potevo avere qualche difficoltà.
Quali difficoltà hai incontrato?
Ero perplesso perché la notte precedente alla sfilata, ho partecipato alla Marcia della Fede da Bolsena ad Orvieto. Pensavo di non essere all’altezza del ruolo che mi era stato assegnato. La mattina stessa, appena sono arrivato alla ex caserma ero emozionatissimo ma appena mi sono vestito non sentivo più la stanchezza della notte passata. Ero entrato completamente nel ruolo. Il vestito e mi era stato assegnato, quello da berroviere,mi è piaciuto molto e dimostra una grande maestria artigianale. In testa avevo un pesante elmetto di metallo, che copre quasi tutta la testa, tranne una piccola parte per la bocca e gli occhi. L’arma è un’alabarda che mi ricorda quella delle guardie svizzere
vaticane.
Hai partecipato ad altri eventi?
Si, come ho già detto prima ho partecipato alla XXI edizione della Marcia della Fede da Bolsena a Orvieto. E’ stata una grande notte. E’ iniziata alle 21 con la veglia di preghiera. Ho potuto ammirare la Chiesa di Santa Cristina e l’altare dove avvenne il miracolo eucaristico.
Poi verso le 22.30, terminata la veglia, ci siamo incamminati verso l’antico selciato etrusco dove nel 1264 transitò il Sacro Corporale per il primo Corpus Domini della storia. L’antico percorso è di 18km, e siamo giunti ad Orvieto intorno alle 5.30 del mattino mentre stava sorgendo il sole.
Come ti sei trovato con le persone che hanno condiviso con te queste esperienze?
Mi sono trovato bene con tutti. Sia con i partecipanti alla Marcia che con i figuranti del corteo. I figuranti in totale sono 400 mentre eravamo undici berrovieri. Alcuni di loro mi hanno aiutato nei movimenti e ad acquistare sicurezza in quello che stavo facendo. Tutti molto disponibili nei miei confronti.
Dopo la Marcia e la sfilata come ti sentivi?
Mi sentivo come se avessi avuto l’effetto del fuso orario per l’assenza di sonno. Dopo aver finito il corteo, sono tornato a casa di mia sorella ed ho dormito per 13 ore.
A parte la mancanza di sonno, nel complesso ti è piaciuto partecipare a questi due eventi?
E’ stata un’esperienza estremamente positiva. La principale ragione è che la maggior parte dei turisti camminano, fanno foto, vanno nei musei o fanno visite guidate. A volte, corrono il rischio di annoiarsi. Invece quello che ho fatto domenica, è stato come se per una mattina fossi stato orvietano. Mi sono immerso nella cultura, la storia e le tradizioni di Orvieto e posso confermare quanto il corteo storico significhi per la città. Tutti lo amano, sia turisti che orvietani. Un’esperienza fantastica!
Mi fa piacere quello che hai appena detto. Tornerai?
Si, spero a giugno del prossimo anno. Sicuramente per rivivere questi giorni di grande emozione. A Melbourne sono già diventato famoso per essere il primo berroviere australiano del corteo storico di Orvieto.