ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha trattato la questione dell’utilizzo del Fondo Sociale Europeo sollevata dall’interpellanza dei Consiglieri Roberta Tardani (Forza Italia) e Stefano Olimpieri (Identità e Territorio) che hanno chiesto all’Amministrazione Comunale di conoscere “Quali misure vengono effettivamente finanziate con il Fondo sociale europeo; quali progetti sono stati redatti dal Comune di Orvieto per l’accesso al Fondo sociale europeo e attraverso quali fondi il Comune di Orvieto finanzia le ore di assistenza scolastica”.
L’interpellanza è stata argomentata dal Cons. Roberta Tardani (Forza Italia) che ha ricordato: “In data 10 dicembre 2016 il Giudice del Tribunale di Terni accolse il ricorso (ex 700 c.p.c.) promosso da una famiglia orvietana ed avente come oggetto la richiesta avanzata al Comune di Orvieto di avere una copertura totale delle ore di assistenza scolastica per il proprio figlio, secondo quanto previsto dal Piano educativo individuale (PEI): ovvero, con il provvedimento il Giudice accoglie il ricorso della famiglia ed ordina al Comune di ‘assicurare al bambino la presenza di un assistente scolastico ad personam per tutto il restante corso dell’anno scolastico 2016-2017 nella misura delle undici ore settimanali indicate dal PEI’.
Il Comune di Orvieto, pertanto, viene condannato a riconoscere al bambino il diritto ad avere nella fruizione del servizio scolastico pari opportunità rispetto agli altri alunni. Le ragioni che hanno indotto questa famiglia a rivolgersi al giudice per l’ottenimento in favore del proprio figlio di un diritto sacrosanto e legalmente riconosciuto, risiedono nella superficialità e disattenzione dimostrata di fronte a ripetuti e accorati appelli di due genitori già gravemente provati da preoccupazioni quotidiane che si sono visti venir leso il diritto inviolabile all’educazione scolastica del proprio figlio e nella successiva incomprensibile non accettazione da parte del Comune delle indicazioni previste dal PEI: tale indisponibilità da parte del Comune, infatti, veniva motivata in una mancanza di fondi nel bilancio comunale e nella non necessità di provvedere all’aumento delle ore di assistenza scolastica in favore del bambino, facendo continui riferimenti alla possibilità di postergare eventuali futuri incrementi orari, relativi all’assistenza scolastica, attraverso l’accesso al ‘fondo sociale europeo’. Da ultimo va evidenziato che il Giudice ha disposto che il Comune di Orvieto deve rifondere alla famiglia ricorrente le spese processuali per un importo di € 5.000,00 oltre a spese forfettarie”.
L’assessore alle Politiche Sociali, Cristina Croce ha risposto: “Nella premessa della interpellanza si dice che la famiglia in questione si è vista negare un diritto sacrosanto e legalmente riconosciuto. Si dice che è stato leso un diritto inviolabile all’educazione scolastica.. come se al minore fosse stata negata l’assistenza scolastica. In realtà è necessario dire che il minore usufruiva dell’assistenza scolastica per 9 ore e la famiglia chiedeva l’aumento delle ore da 9 ad 11. Possibilità che, questa Amministrazione (peraltro già dall’epoca in cui la Consigliera Tardani era assessore alle politiche sociali e scolastiche) non aveva negato ma semplicemente comunicato di poter prendere in considerazione a partire dall’anno 2017.
Ovvero si faceva riferimento all’eventualità di reperire risorse attraverso i fondi sociali europei cosa che invece poi si è dimostrata non possibile e quindi si è ricorso a fondi derivati dal DPCM che ad agosto del 2016 ha erogato alla Regione, che poi li ha trasferiti ai Comuni, 22.000,00 euro per l’assistenza agli alunni disabili. Tra l’altro, occorre sottolineare che i Comuni dell’ambito hanno dovuto far fronte alle maggiori richieste di assistenza ed integrazione scolastica (di tutti quelli che la richiedono e non solo della famiglia interessata dalla interpellanza). Il Fondo Sociale Europeo finanzia programmi Operativi Nazionali e Programmi Operativi Regionali relativamente a politiche di inclusione sociale e lavorativa. Infine, i progetti relativi ai POR redatti ad oggi dal Comune sono 5: Domiciliarità minori; Mediazione familiare; Domiciliarità minori disabili; Servizi di accompagnamento al lavoro per disabili adulti; Inserimento lavorativo per disabili e giovani. Uno è relativo invece al PON inclusione”.
La consigliera Roberta Tardani (Forza Italia) si è dichiarata: “Insoddisfatta perché nemmeno sono stati ancora presentati i progetti. Sul discorso delle 9 o 11 ore penso che non siamo noi a decidere quante siano necessarie in presenza di un piano educativo. Non vedo con quale arbitrio l’assessorato e gli uffici abbiano potuto sostituirsi nella decisione del fabbisogno necessario rispetto alle indicazioni. Denoto una certa superficialità nell’approccio al problema”.