ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha trattato la tematica dei servizi sociali e socio-sanitari sollevata dal consigliere Andrea Sacripanti (Gruppo Misto) che in una interrogazione ha chiesto al sindaco di Orvieto di sapere “Se e sono veritiere alcune segnalazioni pervenute da parte dei cittadini e quali iniziative intende intraprendere al fine di venire incontro alle esigenze dei soggetti disabili per vedere migliorata l’offerta dei servizi sociali e socio-sanitari e per attuare una sensibile riduzione dei costi che inevitabilmente ricade sulle loro famiglie”.
L’interrogante ha dichiarato: “Mi sono pervenute direttamente segnalazioni da parte di cittadini che lamentano carenze in merito alle prestazioni dei servizi sociali e socio-sanitari ed un aumento dei costi che rende particolarmente gravose le condizioni personali ed economiche di decine e decine di nostri concittadini; in particolare, prendendo quale esempio alcuni dei casi più gravi, emergono delle difficoltà in relazione ai percorsi di riabilitazione che necessitano di cure, diversificate e specifiche, nelle varie strutture presenti nel nostro territorio.
Alcuni portatori di handicap, infatti, sono costretti a recarsi nelle strutture sanitarie con una frequenza maggiore rispetto alle 6 volte al mese per le quali il servizio di trasporto, così come previsto dal piano sociale, è gratuito o è a tariffa agevolata a seconda delle dichiarazioni ISEE. Si pensi, al riguardo, ai soggetti colpiti da inabilità assoluta, o particolarmente grave, che devono sottoporsi a un percorso di riabilitazione complesso e diversificato sia in relazione alle terapie che alle strutture nelle quali le stesse terapie vengono effettuate, come, tanto per fare alcuni esempi, la idrokinesiterapia presso il Centro ‘Il Girasole’ di Morrano, che presenta peraltro problemi di gestione dei pazienti legati alle dimensioni ridotte degli spogliatoi, le sedute di fisioterapia presso Via Postierla in Orvieto centro, o quelle di logopedia presso l’Ospedale di Orvieto.
Il quadro tracciato, seppure sommariamente, ci offre una situazione difficile che molte famiglie non riescono più a sostenere visto che devono sobbarcarsi interamente i costi di trasporto dal settimo viaggio in poi e, considerando che in un mese alcuni pazienti sono costretti a sottoporsi a 12/14 sedute, è facilmente comprensibile come in molti casi gli stessi familiari dei pazienti siano costretti ad interrompere il percorso riabilitativo con la drammatica conseguenza di allungamento dei tempi e perdita di efficacia delle cure stesse.
Inoltre, il nuovo regolamento riguardante le prestazioni sociali e socio sanitarie, approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 80 del 14 giugno2016, ha inspiegabilmente accorpato i valori ISEE e aumentato i costi del servizio di trasporto per i 6 viaggi mensili anche e soprattutto in riferimento alle fasce ISEE più deboli. Se fino al valore ISEE di 6.000 euro (il precedente valore di riferimento era di 6.197,47) il servizio è gratuito, le successive fasce presentano un incremento esponenziale. La fascia B, attualmente compresa tra € 6.000,01 e € 7.800,00, paga € 0,10 a Km, mentre prima era ricompresa tra € 6.197,48 e € 7.230,40 e pagava € 0,02 a Km; la fascia C, attualmente compresa tra € 7.800,01 e € 11.400,00, paga € 0,35 a Km, mentre prima era ricompresa tra € 7.230,41 e € 8.263,31 e pagava € 0,03 a Km; la fascia D, attualmente compresa tra € 11.400,01 e € 16.000,00, paga € 0,70 a Km, mentre prima era ricompresa tra € 8.263,32 e € 9.296,22 e pagava € 0,06 a Km”.
“Diviene poi difficile un paragone per le fasce successive – ha aggiunto – in quanto i precedenti scaglioni economici di riferimento, come detto, sono stati accorpati e ciò ha comportato un evidente pregiudizio alle fasce che erano ricomprese tra i valori più bassi.
In sostanza se prima pagavano ‘soltanto’ 0,55 euro a Km i valori ricompresi tra € 13.427,89 e € 14.977,25, oggi se si è ricompresi in queste fasce si paga lo 0,70. Il costo massimo di € 1,58, invece, è stato introdotto per le dichiarazioni ISEE superiori a € 20.000, mentre prima il costo massimo era di 1,56 euro per i valori superiori a € 18.592,46.
Come più volte evidenziato, ad essere maggiormente penalizzate sono state le fasce ISEE più deboli che, oltre a doversi sobbarcare per intero i costi di trasporto dal settimo viaggio in poi, pena l’interruzione delle cure, si sono viste aumentare notevolmente i costi di compartecipazione al servizio previsti fino al sesto viaggio. Il fatto che sui fruitori del servizio si scarichino costi così rilevanti appare un’evidente ingiustizia atteso che la Cooperativa Carli, affidataria della fornitura del servizio di conduzione e accompagnamento per persone disabili ed anziani non autosufficienti finalizzato all’accesso ai centri socio-riabilitativi, ai servizi socio-sanitari e per i bisogni fondamentali della vita quotidiana, riceve € 202.000,00 + IVA annui per la gestione del servizio in questione, per un valore complessivo dell’appalto di € 606.000,00 se si considera la durata del contratto per il triennio 2015-2018, come da contratto di appalto sottoscritto col Comune di Orvieto in data 16 luglio 2015.
Stessi problemi, a quanto mi è dato sapere, si evidenziano sul versante dell’assistenza domiciliare affidato alla Cooperativa ‘Il Quadrifoglio’ in virtù del rinnovo, avvenuto il 2 settembre 2014, del contratto di appalto stipulato l’8 settembre 2011 con il Comune di Orvieto, quale Comune capofila della zona sociale 12.
Da segnalazioni ricevute, anche in questo caso sembrerebbe che il servizio in questione, avente ad oggetto l’assistenza domiciliare di pazienti che versano in particolari condizioni di inabilità e/o disabilità, sia notevolmente peggiorato rispetto agli anni scorsi sia in relazione alla qualità delle prestazioni che per quanto riguarda i costi delle stesse.
Se prima il servizio di assistenza, concernente pulizia e igiene del paziente, così come esercizi di ginnastica riabilitativa, veniva svolto da personale infermieristico specializzato, attualmente sembrerebbe che le stesse prestazioni vengano effettuate da personale dipendente della Cooperativa senza alcuna specializzazione e con una cadenza giornaliera inferiore rispetto a quella prevista; inoltre, a seguito della già citata riforma dei parametri ISEE, molte prestazioni che prima venivano offerte gratuitamente, a decorrere dal 1° gennaio 2017 hanno un costo di 3 euro all’ora e ciò si verifica sia per i casi ordinari sia per quelli ricadenti nell’ambito dell’Home Care Premium e senza che l’Amministrazione abbia dato preventiva comunicazione agli interessati di queste variazioni.
In sintesi, il servizio sembrerebbe svolto da personale non propriamente qualificato e ad un costo maggiore rispetto al passato. E ciò, qualora corrispondesse al vero, sembrerebbe una vera e propria ingiustizia alla luce del fatto che il Comune di Orvieto ogni anno corrisponde per l’assistenza domiciliare alla Cooperativa in questione circa € 170.000, comprensivi di 132.000 euro che l’Inps rimborsa al Comune per i casi rientranti nel progetto ‘Home Care Premium’”.
L’assessore alle Politiche Sociali, Cristina Croce ha risposto: “In generale i servizi sociali, soprattutto negli ultimi anni, suppliscono a carenze della sanità e dell’istruzione (ad esempio molte delle persone che prima ricevevano prestazioni a domicilio dalla Asl, ora devono recarsi presso i centri preposti e ciò ha fatto aumentare la richiesta di trasporto).
Il trasporto delle persone disabili è da sempre max 6 volte al mese. Oltre al servizio dei trasporti l’utente può servirsi di altre possibilità per accedere ai servizi socio-sanitari senza interrompere il ciclo delle terapie, ad esempio, il trasporto fatto dai familiari, accedendo al rimborso spese, sempre sulla base ISEE.
Il nuovo regolamento ISEE deriva da nuove disposizioni legislative (DPCM 159/2013 e successive sentenze del Consiglio di Stato del 2016 ) in materia che non lo rendono paragonabile a quello precedente basandosi su parametri diversi. Ad es. per il trasporto sociale i valori ISEE degli utenti sono drasticamente diminuiti (la maggior parte ha ISEE pari a ZERO) poiché gli utenti possono produrre l’ISEE SOCIO-SANITARIO che non riporta emolumenti economici (varie indennità e pensioni).
Per quanto riguarda il compenso al soggetto gestore del servizio, lo stesso è commisurato rispetto ai viaggi realmente fatti (documentabile da report trimestrali fatti all’ufficio) e non sulla base di cifre forfettarie.
Il costo annuale del servizio comprende anche il trasporto degli alunni disabili e gli utenti del progetto Home Care Premium, che sono spese rimborsate dall’INPS.
Il costo complessivo dell’appalto è un valore massimo ma che non necessariamente corrisponde ai costi effettivi.
Il nostro servizio di assistenza domiciliare è solo quello di carattere sociale che non prevede servizi alla persona, mentre quello socio-sanitario è gestito dalla ASL. Il progetto Home Care Premium è ESENTE DA COMPARTECIPAZIONE”.
Cons. Andrea Sacripanti si è dichiarato: “Insoddisfatto perché è come se avessimo negato che ci sono problemi nelle famiglie. L’assistenza sanitaria so bene che è tema della Asl ma siccome il Comune paga, il Comune dovrebbe vigilare su come vengono attuati i servizi. Il problema reale è che se i servizi sono insufficienti per carenza di fondi significa che vanno implementati”.
Sull’argomento il presidente del Consiglio Comunale, Angelo Pettinacci ha proposto di discutere della materia in sede di 2^ commissione e Commissione Capigruppo.