ORVIETO – La trattazione dell’ordine del giorno della seduta consiliare, è stata preceduta dalla presentazione da parte del consigliere Stefano Olimpieri di una pregiudiziale respinta a maggioranza (8 contrari, 6 favorevoli) finalizzata al ritiro e rinvio ad una successiva seduta di tutte le pratiche ordinarie del Consiglio Comunale “Perché – ha motivato – è stata lesa la dignità dei consiglieri comunali. Ad esempio, sulla questione TeMa ci sono contraddizioni oggettive dal momento che il 28 marzo 2017 il Consiglio Comunale su proposta del capogruppo del PD Taddei con un emendamento approvato all’unanimità si chiedeva la proroga della convenzione TeMa al 30 giugno 2018. Tuttavia, il 25 maggio 2017 la Giunta ha approvato una delibera che non solo disponeva il bando per dare in concessione il Teatro, ma si prevedeva la proroga fino al 31 agosto 2017 della convenzione scaduta il 31 maggio u.s. Comune e Associazione TeMa e, comunque, non oltre il 31 dicembre tra2017.
Chiedo il ritiro degli atti perché come Consiglieri abbiamo una nostra dignità quindi stigmatizzo come vengono calpestano i diritti e le potestà dei consiglieri tutti. Se votiamo delle mozioni vanno rispettate. La Giunta ha fatto una cosa contraria rispetto a quello che noi stessi abbiamo deciso”.
Sindaco, Giuseppe Germani: “E’ la prima volta che un Consigliere propone una cosa del genere, credo che quando il Consiglio Comunale propone dei passi alla Giunta, è poi la Giunta stessa con gli uffici e i dirigenti ad impostare un atto sulla base alle norme vigenti”.
Lucia Vergaglia (M5S): “Condivido l’impostazione della censura di Olimpieri laddove la sovranità è del Consiglio che viene mortificato dall’Esecutivo”.
Andrea Sacripanti (Gruppo Misto): “La risoluzione di Olimpieri trae origine dagli ultimi accadimenti avvenuti sulla TeMa che segna, tuttavia, un confine tra quanto accadeva prima in quel contesto con il Sindaco che vota a favore di due mozioni e poi presenta il bando. Il sindaco non sta qui per caso e deve sapere quello che vota tenendo conto delle indicazioni del Consiglio. I consiglieri di maggioranza come quelli di minoranza rappresentano fette dell’elettorato. L’anno di tempo che ci eravamo presi sulla vicenda TeMa era per dipanare la grande confusione che c’è sulla questione che, speriamo, trovi soluzione nelle sedi opportune. Diamo un segnale. Voto a favore della pregiudiziale”.
Roberta Tardani (Forza Italia): “Aderisco alla risoluzione. E’ la prima volta nella storia del Consiglio Comunale di Orvieto che, da un anno e mezzo, si approvano atti che non vengono evasi. Nemmeno quelli della maggioranza (ad esempio la mozione sul recupero della plastica). Due anni d’inerzia ed un Consiglio Comunale che non è più sovrano e non ha più il suo ruolo. Le dichiarazioni del Sindaco ci inducono a suggerirgli di astenersi piuttosto che approvare delibere che poi non rispetta”.
Paolo Maurizio Talanti (PD): “Voto contrario alla pregiudiziale che è ‘sui generis’”.
Il Consiglio Comunale ha quindi proceduto all’approvazione (6 favorevoli, 3 contrari, 1 astenuto: Vergaglia) del “Regolamento di Igiene Urbana” del Comune di Orvieto, modificato a seguito della delibera dell’assemblea d’Ambito n. 24 del 28 ottobre 2016.
Più precisamente, al Regolamento già vigente viene introdotta la pratica del “compostaggio domestico” prevista dall’Art. 30. Ovvero:
1. Il Comune incoraggia la pratica del trattamento domestico della frazione organica dei rifiuti(compostaggio domestico).
2. Le utenze dotate di giardino o di un piccolo spazio verde esterno all’abitazione possono separare dagli altri rifiuti la frazione organica domestica (resti dei pasti e vegetali, gli scarti di potature, sfalci e altre attività di giardino) e compostarla “in proprio”, a mezzo composter o gestione di concimaia o altra metodica idonea, purché il processo risulti controllato e non dia luogo ad inconvenienti di natura igienico-sanitaria (esempio: emissione di odori molesti o nocivi).
3. Il compostaggio domestico deve essere praticato secondo le seguenti modalità:
l’area di compostaggio deve essere localizzata nel rispetto dell’art.889 (almeno 2 metri tra il confine ed il punto più vicino del perimetro più interno delle opere predette) del codice civile;
deve essere evitata la formazione di liquami e percolati mediante copertura adeguata dell’area e/o miscelazione di materiali assorbenti (segatura, foglie secche, cenere di legna, ecc.);
deve essere garantita l’ossigenazione del materiale mediante rivoltamenti periodici ed una corretta miscelazione dei materiali;
deve essere assicurato un tasso di umidità idonea allo sviluppo degli organismi decompositori;
deve essere evitata la formazione dei cattivi odori;
il materiale legnoso da compostare deve essere opportunamente sminuzzato;
in caso di comparsa di ratti vanno adottati idonei interventi di bonifica;
è consentito l’impiego di bioattivatori ed enzimi dei tipi in commercio per l’innesco e il potenziamento del processo di decomposizione.
4. Il compostaggio domestico effettuato da una utenza che abiti in un condominio deve essere condotto esclusivamente in area di esclusiva pertinenza e non negli spazi comuni condominiali e comunque tale pratica è condizionata al parere degli altri condomini.
5. Le utenze che praticano il compostaggio domestico e che richiedono la riduzione sulla TARI, tramite apposito modulo, non usufruiscono del servizio di raccolta del rifiuto umido e del vegetale e pertanto non vengono dotati dei contenitori a tale scopo previsti.
Relatore dell’atto è stato il sindaco, Giuseppe Germani con delega all’Ambiente il quale ha fatto riferimento al “Testo unico ambientale” che disciplina la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati, prevedendo misure atte a proteggere l’ambiente e la salute umana; ovvero: per conseguire tale finalità e gli obiettivi lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali esercitano i poteri e le funzioni di rispettiva competenza in materia di gestione dei rifiuti secondo quanto disposto nel decreto legislativo richiamato.
“Relativamente alle ‘Competenze dei comuni’ – ha detto il sindaco – l’art. 198 stabilisce che i Comuni concorrono, nell’ambito delle attività svolte a livello degli ambiti territoriali ottimali, alla gestione dei rifiuti urbani ed assimilati; concorrono, inoltre a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti, nel rispetto dei principi di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità e in coerenza con i piani d’ambito adottati.
Coerentemente con le competenze assegnate, la Regione Umbria ha approvato ‘Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti’ e ‘Norme per la gestione integrata dei rifiuti e bonifica delle aree inquinate’, mentre l’Assemblea di Ambito costituita ai sensi della legge regionale 11/2009 ha approvato il Piano di Ambito che prevede anche la predisposizione di regolamenti tipo per la gestione unitaria del servizio, in particolare il ‘Regolamento tipo di igiene urbana’, regolamento approvato dal Consiglio Comunale di Orvieto il 30 dicembre 2013.
A seguito della modifica al ‘Regolamento tipo di igiene urbana’ approvata dall’assemblea di Ambito il 28 ottobre 2016 si rende necessario che del Comune di Orvieto, per uniformità di gestione del ciclo dei rifiuti, proceda alla approvazione del nuovo regolamento che tiene conto delle nuova modalità di gestione di raccolta dei rifiuti ‘porta a porta’ su tutto il territorio comunale e disciplina la possibilità della pratica del ‘compostaggio domestico’.
Un atto dovuto in base al regolamento e alle normative vigenti – ha concluso – che dovrebbe portarci da qui ad alcuni mesi alla cosiddetta ‘tariffa puntuale’ sui cui la società Cosp sta lavorando. Il nostro Comune dovrebbe essere uno dei primi a partire in maniera sperimentale nell’applicazione della tariffa”.
Nel dibattito che ha preceduto la votazione, i Consiglieri si sono così espressi:
Andrea Sacripanti (Gruppo Misto): “Votazione fortemente contraria. Un Regolamento che tecnicamente può anche essere preso in considerazione, ma la questione è che non abbiano mai affrontato a dovere il tema di come il servizio viene gestito, un servizio che fa acqua da tutte le parti e che il Sindaco non ha mai voluto affrontare. Un servizio ‘porta a porta’ che, sul campo, lascia molte disfunzioni al di là del dato percentuale. Gestito e organizzato malissimo negli orari di raccolta e nella metodologia. Possibile che nel contratto di gestione non ci sono margini diversi di gestione a fronte di una effettiva onerosità per il Comune? Chi deve partorire la tariffa puntuale, mentre i cittadini pagano per altri parametri? Si rimanda sempre al futuro. Questo regolamento trae origine da un ente che è soppresso cioè l’Ati4. Oggi in regime di AURI, il Sindaco ci dice che si stanno studiando delle modifiche, però votiamo non solo un regolamento derivante da un ente soppresso, ma addirittura secondo metodologie ormai superate. Ancorché soppressi gli ATI hanno dato luogo alle gare di ambito. Un regolamento dunque, che ricalca un modo di gestione che è fallimentare nei fatti. Il compostaggio domestico non è un vantaggio ma si risolve in un 10% sulla quota variabile della tariffe, cioè appena qualche euro. E’ questa la conquista che ci ha prospettato il Sindaco. I disservizi e le disfunzioni che vivono i nostri cittadini li vogliamo affrontare in sede AURI? Capiamo dunque verso quale direzione vuole andare l’AURI e prendiamoci il giusto tempo, altrimenti voterò negativo”.
Stefano Olimpieri (Identità e Territorio): “Non vedo interventi della maggioranza segno che forse non si hanno argomenti? Si dovrebbe fare un minimo di storia sui fatti che andiamo a discutere. Il vero problema è la gestione della Raccolta Differenziata e che non è stato risolto il problema del bacino della città di Terni che ha tariffe diverse dalla nostra, i nostri cittadini cioè pagano una tariffa molto più alta rispetto a chi a Terni fa una Raccolta Differenziata molto parziale. Questo è il tema vero che va portato in sede AURI per invertire la tendenza. Sulle case sparse ho ricevuto sollecitazioni da cittadini che abitano in campagna ed hanno il contenitore ad una distanza di oltre mille metri ma pagano come chi fa il ‘porta a porta’, un problema che rappresento al nostro sindaco che sta all’interno dell’AURI. Gli orvietani, imprese e famiglie, pagando tariffe salatissime. Un problema sicuramente complesso ma che va affrontato. Propongo al Consiglio Comunale che il Sindaco, da quì a tre mesi, possa affrontare in questa sede le tematiche che conosce, le focalizzi e le porti sui tavoli decisionali, in questo caso il nostro approccio al regolamento non sarebbe di astensione. Spero che il Sindaco tenga conto di questa richiesta”.
Presidente Consiglio Comunale, Angelo Pettinacci (PD): “L’attività politica in Consiglio va fatta e capisco che delibere, anche tecniche, vengano utilizzate spesso come argomento su cui la minoranza stigmatizza cosa funziona o non funziona. L’atto però è tecnico e su questi aspetti il Sindaco farà le sue conclusioni nelle sedi opportune. Dall’intervento del Sindaco prendo atto che, se anche rimandata di un anno – doveva partire il 31 dicembre 2016 – la tariffa puntuale ormai è imminente e questo è l’obiettivo primario da realizzare”.
Roberta Tardani (Forza Italia): “Certamente un atto tecnico ma anche il modo per affrontare i problemi ancora esistenti della Raccolta Differenziata che va ancora ottimizzata. Il servizio nel centro storico e nel territorio va rivisto perché ci sono criticità importanti, mi riferisco agli orari di conferimento, alle frequenze di ritiro, all’armonizzazione con i flussi turistici, e comunque siamo indietro rispetto ad una tariffa puntuale. Occorre intervenire con il gestione per una Raccolta Differenziata più coerente con le caratteristiche della nostra città, così come c’è necessità di ottimizzare il servizio nelle ‘case sparse’. I margini per migliorare le criticità ci sono quindi dobbiamo pretendere una diversa gestione del servizio per dare una buona immagine della città”.
Replica del sindaco: “Il regolamento doveva essere fatto nel 2014 quando abbiamo approvato tutti gli atti per andare alla gestione diretta nell’allora ATI e quando abbiamo esternalizzato il servizio. Il 70% di Raccolta Differenziata è importante grazie ai cittadini che hanno aderito. I problemi stiamo cercando di affrontarli attraverso l’unico soggetto regionale l’AURI per realizzare delle sinergie di scala. Oggi in Umbria ci sono 26 gestioni differenti che hanno vinto le gare di ambito, ma se vogliano arrivare alla riduzione dei costi dobbiamo allinearci rispetto al tavolo della discussione dell’AURI che produrrà delle proposte del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti che, a sua volta, terrà conto della delibera della Giunta Regionale del gennaio 2016. E’ vero che ci sono dei disservizi e su una serie di osservazioni si stanno approntando delle soluzioni. La questione del ritiro nelle zone di campagna era scritta nel precedente contratto, ci impegniamo per vedere quanti sono i casi di questo tipo e vedere di fare un provvedimento ‘ad hoc’ impegnando delle risorse. L’atto odierno ci permette di attivare il servizio del compost domestico e di adeguarci ad alcune operazioni come la verifica puntuale rispetto a come viene fatta la Raccolta Differenziata. In sede AURI stiamo ragionando circa la possibilità di verificare legalmente le convenzioni contrattuali con i gestori”.
Dichiarazioni di voto, Sacripanti: “Confermo il voto contrario. Il sindaco non mi ha convinto. Noto un approccio ancora timido rispetto alle problematiche segnalate. La risposta di oggi sulla abitazioni in campagna è la stessa di quella che ebbi un anno fa quando, con l’approvazione del regolamento Tari, aumentammo del 60% il costo delle tariffe per quelle situazioni. Votiamo un regolamento che si applica ad un ambito che non esiste più, sarebbe meglio attendere un regolamento unico emesso dall’AURI. Rinnovo comunque al Sindaco il mio sostegno su una materia delicata come i rifiuti”.
Olimpieri: “Questione complessa dove la maggior parte delle competenze sono in capo alla Regione e all’AURI nato dagli ex ATI. I Sindaci hanno la responsabilità di gestione dell’AURI quindi, almeno negli ultimi 10 anni, è mancata la programmazione degli ATI. Il raggruppamento di imprese che gestisce il servizio è Cosp e ASM, partecipata al 50% dal Comune di Terni, quindi se un bravo legale dovesse smontare il contratto tra ATI 4 e il gestore della provincia di Terni, si crea anche un problema politico. Rispetto ai problemi sollevati chiedevamo una risposta entro termini determinati ma su questo il Sindaco non ha risposto. Voto contrario”.
Lucia Vergaglia (M5S): “Trovo inquietante che spacciate per risultato quello che ancora non avete come tale. Malgrado siate molto scaduti negli ultimi tempi e viste le preoccupazioni che vi assillano, mi ritengo una persona generosa quindi mi astengo per incoraggiare un eventuale cambiamento, ma non perché l’atto mi convince. Resto nella condizione che un regolamento non è mai un atto tecnico quindi spetta a voi fare delle scelte politiche”.
Andrea Taddei (PD): “Favorevole. Il regolamento e quanto illustrato dal Sindaco sono azioni che sono state messe in atto e che si stanno portando avanti. Un atto dovuto da mandare avanti con la raccomandazione di vigilare a che i suggerimenti prospettati vengano adottati”.