ORVIETO – Dopo ampio dibattito il Consiglio Comunale ha approvato distintamente (9 favorevoli, 4 contrari: Olimpieri, Sacripanti, Meffi, Vergaglia) il Rendiconto della Gestione per l’esercizio finanziario 2016 comprendente il Conto del Bilancio, il Conto del Patrimonio, il Conto economico ed i relativi allegati, dando atto che risultano ripianati con risultato positivo di parte corrente, sia il disavanzo di amministrazione previsto dal Piano di Riequilibrio finanziario pluriennale rimodulato per l’annualità 2016 pari ad € 450.000,00 sia il disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui pari ad € 109.853,03. Approvate anche le variazioni al bilancio di previsione 2017/2019 per complessivi -200.000,00 Euro nell’annualità 2017 ed euro 300.000,00 nell’annualità 2018. A seguito di tali variazioni risulta mantenuto il pareggio finanziario e tutti gli equilibri generali del bilancio nonché gli obiettivi del Pareggio di Bilancio anni 2017/2019 (vincoli di finanza pubblica art. 9 della L. 243/2012).
L’argomento è stato presentato dall’assessore al Bilancio, Massimo Gnagnarini contestualmente alla relazione sul rendiconto del 2016.
“Con l’esame del Rendiconto 2016 – ha detto – si completa il quadro di un percorso triennale in cui è possibile riconoscere e quindi meglio descrivere i nuovi elementi strutturali e stabilizzanti introdotti nella gestione del bilancio comunale e che hanno caratterizzano la politica finanziaria seguita da questa Amministrazione. A tal proposito, tra i principali indici di bilancio riportati nell’allegata Relazione sulla Gestione del 2016 , due di essi assumono particolare rilevanza:
• l’indice di prelievo tributario pro-capite comunale , ovvero la somma che il Comune chiede mediamente a ogni cittadino residente per imposte e tasse, che si è sensibilmente ridotto rispetto al triennio precedente con punte percentuali intorno al 20% nel caso della TARI;
• l’indice di intervento erariale , ovvero la somma media che lo Stato eroga al Comune di Orvieto per ogni cittadino residente, che è crollato dai 165,62 euro nel 2014 ai 129,62 euro nel 2016.
Pertanto, per contrastare gli effetti negativi che tali minori entrate ricorrenti avrebbero determinano sugli equilibri di bilancio presenti e futuri siamo intervenuti convintamente sin dall’inizio della consigliatura. L’obiettivo è stato la ricostituzione di un necessario margine di autonomia discrezionale della Giunta e del Consiglio in sede di predisposizione del bilancio e di programmazione delle attività e quindi la riduzione della rigidità della spesa corrente che da anni era rimasta per lo più meramente composta da spese fisse e incomprimibili. Conseguentemente abbiamo agito sui due fronti:
• della riduzione della spesa media del personale;
• dell’ottimizzazione della gestione economica dei servizi a domanda individuale e di quella del patrimonio dell’Ente.
In conclusione i più alti margini operativi così generati ci hanno consentito di raggiungere, con largo anticipo, i due principali obbiettivi del nostro programma di governo ovvero:
• l’incremento della spesa per gli investimenti;
• le maggiori quote di abbattimento del deficit finanziario ereditato nel 2014.
L’azzeramento del deficit – All’azzeramento del deficit, oltre i fatti gestionali sopradetti, ha concorso l’esito favorevole della dibattuta questione giuscontabile, aperta dal Comune di Orvieto e poi assurta a questione di interesse nazionale, circa l’ottenimento del diritto, ancorché l’Ente si trovasse in stato di predissesto finanziario, all’applicazione di alcune norme innovative di cui l’ art. 2 , comma 6, del DL 78/2015 che consentono la compensazione contabile in bilancio tra i valori di alcuni Fondi di accantonamento ai fini del calcolo del risultato di amministrazione. Norme che questa Amministrazione, in prima assoluta, con un estremo emendamento, utilizzò già in occasione dell’approvazione del Rendiconto 2015. (Emendamento Germani).
Nulla, però, di fortuito o d’improvvisato! Abbiamo infatti assunto questa condotta, più che coraggiosa e dall’esito non scontato, dopo una seria e ponderata valutazione dei suoi presupposti e fondamenti tecnici, ma sopratutto consapevoli che a rischio avremmo messo solo e soltanto le nostre facce e la nostra reputazione di amministratori, come del resto abbiamo potuto assaggiare dalle non tenere reazioni politiche suscitate all’indomani della prima bocciatura della pratica da parte della Corte dei Conti.
Siamo però rimasti sempre sereni e consapevoli che, nel caso il tentativo non fosse riuscito, i cittadini di Orvieto non ne avrebbe avuto alcun danno, mentre, in caso di successo come poi è effettivamente accaduto con il via libera definitivo da parte della Corte dei Conti, i cittadini di Orvieto ne potevano trarre tutti i vantaggi tra cui quello principale e più sostanziale , seppur scarsamente percepito dall’opinione pubblica, di non dover più sborsare nel corso di questo decennio, in termini sia di maggiori tasse e sia di minor servizi, un controvalore pari a milioni e milioni di euro che sarebbe stato necessario reperire per portare a termine il vecchio piano di risanamento finanziario del Comune.
Gli affari correnti e la visione futura della città – Siamo consapevoli che lo straordinario successo conseguito nel campo del risanamento finanziario dell’Ente venga spesso percepito come un di più, oppure addirittura strumentalmente descritto, dai nostri avversari politici, come una fuga in avanti rispetto alle emergenze sociali ed economiche della nostra comunità locale e delle problematiche quotidiane che si presentano sul fronte del funzionamento dei servizi. E’ una critica profondamente sbagliata.
In effetti se analizziamo la mole e i contenuti delle interpellanze stesse avanzate dagli esponenti dell’opposizione e anche talune sollecitazioni arrivateci dai gruppi di maggioranza, se ne evince che esse riguardano certamente alcune attuali criticità di importanti aspetti della vita della città , ma sono quasi sempre prive e dimentiche di una fondamentale premessa che dovrebbe essere inserita in ognuno di questi atti e che così si può riassumere: ‘visto e/o dato atto che questa amministrazione ha ripristinato e/o ha di nuovo finanziato …e così via’.
E’ la storia della TeMA, della Scuola di Musica, del CSCO, del Centro Rodari, ma anche di tentativi finora falliti come l’affidamento della gestione del Punto di Sosta del Belvedere, oppure di quelli ben riusciti come la sistemazione funzionale di Piazza della Pace e il pieno recupero funzionale dell’intero sistema di mobilità alternativa, di quello del Pozzo di San Patrizio, dell’accellerazione impressa allo stato di avanzamento delle grandi opere come la Complanare, la sistemazione idraulica del Fiume e dei corsi d’acqua a Ciconia, del Parco del Paglia, degli impianti sportivi allo Scalo e a Sferracavallo, della cura alle frazioni come il rifacimento della Piazza di Osarella, il rinnovamento del parco automezzi per i servizi scolastici, ecc..
L’elenco delle cose fatte è ovviamente incompleto e ben più lungo risulterebbe volendo aggiungerne anche le altre decine di dossier aperti e molti dei quali in dirittura d’arrivo come la gara per l’affidamento della gestione del Palazzo dei Congressi rimesso a norma, gli indirizzi e gli atti compiuti per la riqualificazione dell’ex S. Maria della Stella da destinare prevedibilmente a struttura ricettiva d’eccellenza, l’istallazione della nuova segnaletica turistica pedonale, per citarne solo alcuni altri. Nessuno sano di mente può convintamente affermare che l’azione amministrativa in questa nostra città non sia ripartita superando di slancio un lungo periodo di stallo a cui sembrava l’avesse condannata non tanto la mancanza di soldi, ma piuttosto l’alibi stesso della mancanza di soldi.
Un alibi, forse all’epoca curato ad arte attraverso una efficace ed abile comunicazione, che aveva assicurato il galleggiamento di chi governava e una incolpevole atteggiamento di rassegnazione dei cittadini. Cittadini che oggi, invece, tornano a interrogarsi sul futuro di Orvieto chiedendo di conoscere il Progetto e un’ Idea futura di città anche dopo la cocente delusione di non aver potuto vedere Orvieto trasformarsi in quella incauta promessa elettorale della nuova piccola Salisburgo.
E’ mia personale convinzione che fintanto che questa naturale ambizione di crescita sarà unicamente declinata in termini di capacità e impegno delle amministrazioni comunali che si succedono tra loro, essa sia destinata a trasformarsi in una ennesima delusione o a perpetrare altre illusioni. Bisogna convincerci che la questione della Crescita di una comunità locale come la nostra non è cosa da affrontare in Municipio e che le Istituzioni di qualunque livello o genere non sono li per creare ricchezza ma, semmai , quando ci riescano, servono a ridistribuire un po’ di ricchezza che al massimo può creare un lieve effetto leva per gli investimenti e le idee imprenditoriali quando ci sono”.
Dibattito in consiglio:
Andrea Sacripanti (Gruppo Misto): “se è grave il fatto che chi ha preceduto l’attuale Amministrazione non abbia fatto di Orvieto la piccola Salisburgo ricordo all’Assessore che questa consiliatura è nata con una enorme presa in giro come l’eliminazione della tassa di soggiorno entro il 2014 promessa dal Sindaco Germani in campagna elettorale quando dichiarò di dimettersi se non avesse onorato questo impegno, salvo poi non solo confermare la tassa di soggiorno ma addirittura raddoppiarla. Più che di programmi, che dovrebbero essere presentati, quelli dell’Assessore sono i soliti proclami pre-elettorali, edulcorati.
Nessuna svolta. Si percepisce che l’Assessore non vive in questa realtà visto che dipinge una situazione che è tutt’altra cosa di quello che vivono i cittadini orvietani che percepiscono tutti i problemi. Se il carico tributario è calato non è attribuibile a questa amministrazione: la Tasi e l’Imu agricola non dipendono dal Comune ma sono dovuti al fatto che a livello nazionale il governo Renzi dopo averli messi ha tolto queste tasse, scegliendo poi di dover restituire (80 euro) ai cittadini, con gli interessi. L’operazione ci costa infatti 20 mln di euro aggiuntivi, tanto che si parla adesso di ritoccare altre aliquote e l’Iva per rientrare nell’operazione.
Le entrate dice l’Assessore sono aumentate, ma per effetto dell’incremento dei parcheggi, della Tosap e della pubblicità. L’offerta dei parcheggi, peraltro, non è stata capita dai cittadini e mal comunicato il messaggio. Tanto che la gente non sale più ad Orvieto. L’Assessore ha chiuso il suo intervento con il solito appello che noi abbiamo tentato di fare sin dall’insediamento. Il piano sicurezza e video-sorveglianza che oggi è stato invocato dal Capogruppo PD Taddei in realtà è il piano ‘Orvieto Sicura’ concepito dalla passata amministrazione, faccio anche notare che la mia mozione del 2015 votata all’unanimità non ha avuto corso, salvo essere rilanciata oggi dopo i fatti di cronaca che ben conosciamo. Bisognava andare a battere cassa al Ministero degli Interni viste le poche unità delle Forze dell’Ordine a presidio del territorio. Ma nulla è stato fatto.
Altro spunto di collaborazione era stata da parte mia la proposta per l’istituzione dell’Osservatorio sul Turismo ma anche qui nulla è stato fatto: anzi l’Amministrazione ha introdotto la tassa di soggiorno e ha semplicemente attivato delle interlocuzioni senza dare una visione organica ad un settore, senza neppure giungere ad un punto di sintesi. Nel 2016 si è parlato della destinazione della tassa di soggiorno rispetto alla quale gli operatori si sono rassegnati puntando però alla sua destinazione. Ma ancora non è dato sapere come l’Amministrazione intende spendere questa tassa di cui si parla da tre anni. Sono anni che parliamo di come la Raccolta Differenziata non funzioni, con una permanenza di carta e plastica oltre gli orari.
E’ questo il biglietto da visita della città? Se ci sono degli inadempimenti questi vanno fatti emergere rivolgendosi a dei legali, in realtà la Cosp è potente e l’Amministrazione resta subalterna rispetto a certi poteri. Altro scandalo è quello del Belvedere che, nonostante i proclami del Sindaco, è un progetto ormai morto. Quando sarà fatto il bando di affidamento della gestione del Palazzo Congressi? Non capisco quindi tutto questo ottimismo. Resta inconcepibile accettare di voler far morire una città per il solo scopo di rientrare tre anni prima dal predissesto, piuttosto che farla risorgere mantenendo i giovani quà. Ma non è stato fatto. Ci dica l’Amministrazione cosa intende fare in concreto e quando. Il quadro da ottimistico diventa a tinte fosche. Abbiamo ottenuto il riconoscimento di Città Europeo dello Sport, cosa interessante ma, a parte qualche convegno o mostre di fiaccole di grande valore, siamo a metà anno e non abbiamo aggiornamenti sui bandi per l’impiantistica. Qui è tutto incompiuto”.
Lucia Vergaglia (M5S): “condividendo a grande maggioranza quanto espresso da Sacripanti, non ho motivo di aggiungere altri elementi ed aderisco pienamente a quanto da lui espresso. La vostra impostazione di come agire rispetto al bene comune è ben nota. Puntavate ed avete ottenuto l’uscita dal predissesto, quindi dicendo NO a questi bilancio dico NO anche a come si sta sviluppando e si sta andando incontro alla campagna elettorale. Alla luce di quello che ho visto in questi anni, l’ideologia non è mai stata espressa. Cosa che, per certo versi, è anche un’aggravante! Non c’è nemmeno questa ma una continua ‘assemblea di condominio’. Decisioni vere e proprie non ne ho mai viste. Ritengo quindi di non intervenire per dichiarazione di voto”.
Stefano Olimpieri (Identità e Territorio): “un consuntivo che è la sintesi di tre anni di amministrazione Germani ed è su questo che dobbiamo ragionare. Il primo punto è l’avanzo di amministrazione. Abbiamo un Comune con un bilancio in equilibrio, strutturato, ormai definito che crea tranquillità per chi amministra e per i dirigenti. Negli ultimi tre anni sono state prodotte plusvalenze pari a 2,5 mln cioè un terzo della somma totale del predissesto. Ciò significa che c’è stata una incapacità politica della maggioranza di cui il PD è l’architrave, che del piano Concina non ha cambiato una virgola.
Cosa c’è stato fatto con i circa 5 miliardi di vecchie lire per difendere le piccole e medie imprese, le famiglie e la prospettiva demografica della città? Nulla! Un esempio per tutti: del ‘Freccia Rossa’ tutti ne parlano da Perugia e Terni ma Orvieto è silente. Non siete stati capaci di imporvi sul tavolo regionale, magari facendovi dire di no, vi siete accontentati invece di 100 mila euro per la Funicolare. La frana di Sugano in bilancio presenta 1,6 mln ma di questi fondi non c’è nemmeno l’odore. Guardiamo poi alle grosse criticità della sanità nel nostro Ospedale, come pure all’inaugurazione della passerella di pochi giorni va, inaugurata ma chiusa perché non collaudata. La nostra debolezza politica in regione è spiazzante. La Regione ci toglie risorse sui servizi sociali.
Sono tutte situazioni che sommate a quelle già citate (turismo) preoccupano non poco. Se prendiamo le stime degli arrivi e degli incassi dei parcheggi turistici a fronte dei 2,5 mln di euro di entrate dai parcheggi del 2016, nei primi quattro mesi dell’anno in realtà abbiamo perso oltre 100 mila euro. Con diminuzione di arrivi di bus turistici in piazza della Pace e Piazza d’Armi. Il predissesto poteva rimanere per agire in altri modi ed andare incontro alle esigenze della città. L’uscita dal predissesto non può avere come alibi le assunzioni in Comune. Sulle manutenzioni non avete messo somme. Vengono fatte operazioni finanziarie che hanno solo una motivazione politica. Intanto la città sta regredendo. La crisi è generale. Il PD governa l’Italia dal 2011 e la sinistra, che governa l’Umbria dal 1970, taglia il sociale.
Chi è allora responsabile se le cose vanno male in questa città? Lo snodo è l’avanzo di amministrazione che va reimmesso nell’economia cittadina. In conclusione il Comune va fuori dal predissesto ma la città sta andando a sbattere. La responsabilità politica è in capo alla classe dirigente in Comune, in Provincia e in Regione. I fallimenti politici conclamati riguardano la TeMa dove, dalle nomine del Comune è rimasta fuori solo la ex presidente e dove la situazione è confusa con soggetti ‘in prorogatio’. Una catena di fallimenti in serie, dunque, dalla TeMa agli swap, quando ormai il palazzo si è allontanato dalla società reale”.
Claudio Di Bartolomeo (PSI): “rispetto agli interventi finora ascoltati io ho verificato che le manutenzioni si stanno facendo, la pulizia del verde e della città si sta facendo, come quella della caditoie. L’uscita anticipata dal predissesto serve a far guadagnare ai cittadini risorse altrimenti spesi per le tasse. Basta con questa negatività: sui parcheggi è stato positivo poi l’adeguamento del sistema dei parcheggi insilati con un’unica tessera, mentre, il parcheggio di Piazza del Popolo è libero, il turismo è aumentato ad Orvieto e i dati 2016/2017 sono in salita. Per me il consuntivo del lavoro dell’Amministrazione è positivo. Lo riscontreremo con più evidenza il prossimo anno”.
Tiziano Rosati (Sinistra Italiana): “la politica dei parcheggi è accusata ingiustamente quando in realtà è una azione concreta che dà soluzioni. Se le tessere non prendono ancora piede forse la questione è legata anche al fatto che le azioni sulla pedonalizzazione del centro storico non sono ancora a regime, e l’accesso alla città è lasciato ancora libero a tutti. Saremmo lontani anni luce dal potenziale di questa città se pensassimo che l’ingresso a tutti ad ogni ora del giorno sia salvifico della situazione.
I progetti presentati quest’anno per la valorizzazione della Fortezza Albornoz che avrà una calendarizzazione di eventi durante l’intera estate sono una risposta positiva per animare la città. La questione del Belvedere per via dell’apertura di varie attività potrebbe indurre a far diventare quel luogo non più a destinazione commerciale ma come centro sociale per aggregazione giovanile.
Anche il Centro di Aggregazione Mr. Tamburino dovrebbe essere più vitale anche grazie ad una serie di proposte innovative prospettate all’Amministrazione Comunale. Sulla questione delle politiche dei trasporti – Freccia Rossa – credo che dovremmo capire quali potenzialità ha la nostra stazione. Tutti i giorni transita ad Orvieto un treno diretto a Monaco che poi sdoppia per Biella, treno che molti giovani prendono e del quale occorrerebbe capire quali altre opportunità potrebbe dare.
Pensando di risolvere il problema delle rapine con la sola installazione di qualche telecamera, mi chiedo quale utilità abbia tutto in termini di costi di manutenzione. Mi lascia perplesso anche l’utilizzo dei Vigili Urbani per la prevenzione delle rapine sul territorio. A mio avviso c’è da chiedersi piuttosto perché nel nostro territorio si sta manifestando questo fenomeno! L’incremento è forse dovuto alla povertà, all’immigrazione ovvero alle condizioni di vita di questi giovani? Penso insomma che dovremmo porci altri interrogativi”.
Roberta Cotigni (Per andare avanti): “ci stiamo trovati di fronte alle somme non pagate dalla TeMa, o al mancato pagamento degli stipendi della Scuola di Musica nel 2011. In questi tre anni abbiamo fatto delle opere importanti spendendo nella città, vedi: ripristino di TeMa e CSCO, ingresso alla città in Piazza della Pace, riqualificazione del Pozzo di San Patrizio, completamento del 1° stralcio della Complanare. Alla minoranza che critica ogni piccola e semplice cosa sulla manutenzioni rispondo che tutti ci fanno i complimenti per questa città. In questi tre anni abbiamo realizzato delle entrate strutturali usufruendo degli asset come i parcheggi.
Non dobbiamo dimenticare che il terremoto ha influito negativamente sul turismo, ovunque nella nostra regione, anche se la situazione per fortuna si sta invertendo. Quanto alla nota polemica sulla tassa di soggiorno una volta per tutte va detto che l’avremmo potuta togliere solo uscendo dal predissesto! La scelta fatta con gli operatori è stata quella di mantenerla. Inoltre, uscendo dal piano di predissesto non si pagheranno più gli interessi. Continueremo a governare la città secondo le nostre idee. Il lavoro finora fatto è importante e la città sta rinascendo: è una delle poche città dell’Umbria che sta combattendo la crisi a livello mondiale”.
Presidente Angelo Pettinacci (PD): “trattandosi di un rendiconto la discussione tecnica sul consuntivo lascia poco spazio, quindi la riflessione è politica. Questa visione della città che, si dice, sia distaccata dalla realtà è una considerazione relativa. L’immagine che io percepisco anche dai commenti che posso intercettare per motivi di amicizia o lavoro, è sempre positiva non solo da chi viene dalle grandi città ma anche dai piccoli centri, anche quelli di dimensioni analoghe alla nostra città. Certamente si può fare sempre di più e meglio, tutti. Confermo il fatto che manutenzioni che sembrano minori, come la pulizia della caditoie, in realtà non lo sono.
La pulizia delle vie e dei vicoli ed il taglio dell’erba vengono fatte con attenzione. Va anche ricordato che la città non è solo la rupe ma un territorio distribuito su una estesa superficie. E’ quindi un problema di approccio culturale di ciascuno di noi alla qualità di vita della città che dovrebbe sempre più tendere a collaborare con l’Amministrazione. E’ senso civico strappare per primi le erbacce che vediamo sul nostro cammino. Serve l’educazione e la cultura individuale contro i parcheggi selvaggi, o le deiezioni dei cani, o le carte gettate in terra. Sulla fermata del ‘Freccia Rossa’ e la stazione Media Etruria alla luce dei piani industriali di Trenitalia e di Ferrovie dello Stato, che a fine anno devo fare utili, va detto che i numeri non ci permettono di chiedere la terza fermata di questo treno dopo Roma e Firenze.
Cerchiamo quindi di non fare promesse che nessuno poi è stato ed è in condizione di garantire. Altre soluzioni dovranno essere create invece in collaborazione con la Toscana e il Lazio. Capisco qualcuno è scontento se il governo nazionale ha tolto la Tasi (ex Ici) sulle prime case, ha proceduto alla ridistribuzione del reddito con i famosi 80 euro e ha stabilizzato i precari della scuola, prenderemo atto che quando questi soggetti torneranno al governo cambieranno le regole”.
Martina Mescolini (PD): “l’incuria denunciata da Sacripanti nelle frazioni non è rispondente alla realtà. Sono tantissime le manutenzioni nel centro città e nelle frazioni, dai giardini ai luoghi di culto. Sfatiamo alcuni miti: l’equilibrio del bilancio, si dice, è frutto del lavoro dell’Amministrazione Concina e che lo strumento del predissesto darebbe a garanzia ai comuni e dei cittadini, in realtà il dato oggettivo è che l’Amministrazione che ci ha preceduto ha provato per quattro anni senza riuscire.
Noi abbiamo ereditato un piano di predissesto con il rischio di portare il Comune davvero al dissesto, però siamo usciti con tre anni di anticipo dal predissesto! Noi non c’eravamo quando furono fatti gli errori del passato. Va detto una volta per tutte! Noi invece abbiamo ridotto drasticamente il deficit iniziale degli 8 mln di euro. Sul sociale: è vero ci sono meno trasferimenti dal nazionale al regionale e quindi al locale, ma il nostro Comune essendo capofila della funzione associata ha operato per assicurare i servizi. Sulla problematica del centro storico l’Amministrazione si è impegnata per sostenere varie iniziative e manifestazioni, ma se come si dice i cittadini non salirebbero più al centro storico a causa del costo dei parcheggi, forse prima di dire questo bisognerebbe analizzare tante altre questioni, basta ricordare i comitati antirumore di alcuni anni fa!”.
Andrea Taddei (PD): “se non fossimo usciti dal predissesto le tasse sarebbero restate lacrime e sangue. I tanti problemi che l’opposizione ha elencato certamente sono servizi che il Comune deve assicurare ma la sostenibilità di tutto questo passava obbligatoriamente dalla revisione del piano di riequilibrio. Quando si parla di visione di progetti il termine che riassume tutto è la sostenibilità e la integrazione dei servizi e degli enti interessati, così come sta avvenendo. Approviamo dunque un consuntivo in linea con il programma di governo e improntato alla coerenza e al coraggio”.
Sindaco, Giuseppe Germani: “sono soddisfatto del lavoro fin quì fatto perché il risultato che raggiungiamo oggi lo avevamo posto sin dall’inizio e lo abbiamo realizzato in modo più celere del previsto. Un obiettivo che avevamo già quando stavamo all’opposizione convinti che, come città abbiamo tutte le potenzialità per sviluppare il nostro tessuto socio economico. Già nel lontano passato spesso accadeva di arrivare al bilancio e al consuntivo con il patema d’animo. Il sistema e la politica sono cambiati. Il predissesto è l’anticamera del dissesto. Ora possiamo guardare al futuro con un’altra aspettativa. Il Comune e il bilancio sono in equilibrio e ora si può ragionare di sviluppo. Le idee per lo sviluppo ci sono e con atti ufficiali sono stati messi a disposizione 12 mln di euro per l’Area Interna, ad oggi ci sono già per il solo Comune di Orvieto 1,5 mln deliberati, di cui entro il 25 giugno vanno presentate le schede progettuali private e pubbliche. Altro risultato importante è che per la prima volta, 20 comuni di diversa estrazione politica stanno lavorando insieme. Il futuro è la programmazione sulla base dell’accordo di programma con la Regione Umbria su alcuni punti precisi che servono a consolidare una tendenza che l’Amministrazione ha già intrapreso”.
Replica Assessore Gnagnarini: “avrei preferito un confronto con l’opposizione basato sulla prospettiva futura, purtroppo invece gli interventi non sono stati di tutt’altro segno. Devo necessariamente puntualizzare su taluni cavalli di battaglia dell’opposizione che non trovano rispondenza nella realtà dei fatti. La tassa di soggiorno presumibilmente raddoppiata da questa Amministrazione non è notizia riscontrabile: è stata inserita giustamente dalla precedente Amministrazione, ma non è stata raddoppiata rispetto al primo anno di applicazione. Stessa cosa dicasi per il cavallo di battaglia zoppo dell’opposizione sugli avanzi di amministrazione, ribadisco che sono degli avanzi tecnici e che nel triennio 2011/2013 la somma degli avanzi è stata persino superiore di quella realizzata tra il 2014/1016, quindi trovo questo strumentale se non sciocco.
Le tariffe: quando Olimpieri era al governo, il Pozzo di San Patrizio era un cespite di 500.000 euro/anno, che ora ha avuto un incremento di 670 mila euro oltre il 30% a parità di tariffe rimaste invariate. Allora le cose sono due: o prima gli ingressi erano gratuiti oppure il turismo è aumentato. Un consuntivo quindi che ci induce quindi ad auspicare che il dibattito futuro si incentri su progetti e prospettive non asfittici. I problemi quotidiani li affrontiamo quotidianamente, talvolta con fatica altre volte con maggior successo. Le problematiche aperte insomma, vanno spostate su un terreno costruttivo”.
Dichiarazioni di voto, Sacripanti: “un dibattito articolato da cui sono emersi spunti interessanti: 1) la maleducazione dei cittadini; 2) a cosa serve la video sorveglianza; 3) Orvieto che, secondo Cotigni, è una città che sta fronteggiando la crisi mondiale! Ma ci rendiamo conto di quello che si dice? Lo sappiamo già che Orvieto è bella e che attrae, quindi dobbiamo interrogarci su come garantire una cura costante della città. La questione dell’erba alta che io stesso ho visto in questi giorni si sta rimuovendo, è un elemento che si inserisce in questo contesto. L’iter del predissesto è stato attuato nei tempi tecnici dati dalla legge che entrava in vigore in quegli anni. Il Palazzo del Gusto è ancora lettera morta e sul programma del Sindaco non c’era il rientro dal programma di risanamento come c’era, invece, nel suo programma di governo il transito e lo scalo dell’Alta Velocità, progetto che ora la stessa maggioranza banalizza mentre alcuni deputati del PD hanno presentato il progetto il XX Commissione alla Camera. La video sorveglianza non è mettere qualche telecamera a caso, ma è un progetto presentato d’intesa con Prefettura e l’Istituto di Vigilanza. Voto contrario”.
Rosati: “favorevole. Sulle telecamere preciso che sarebbe preferibile che i sistemi si potessero inserire all’interno delle ZTL che controllano ingressi e uscite”.
Olimpieri: “la maggioranza non ha parlato di ex Piave e di ex Ospedale, due argomenti che in tre anni sono stati accantonati; l’unico progetto esistente è stato messo nel cassetto, il Sindaco aveva detto che era attiva una interlocuzione con il Ministero Finanze per il trasferimento di un centro da Bari a Orvieto, ma non se ne sa più nulla. Avete le porte aperte in Regione, al Governo e in Provincia ma la ex Piave sta lì a marcire! Anche il Puvat sulla ex Piave è rimasto lettera morta, mentre per l’ex Ospedale il Comune, partecipando al bando, avrebbe gli strumenti finanziari per acquistarlo. Il fatto è che non c’è interesse da parte del Comune ad essere soggetto attivo per fare questa operazione, si preferisce che l’immobile venga paragonato ad un capannone da mettere sul mercato. Il problema vero delle manutenzioni sono le buche stradali dell’area comunale, il centro storico invece ha altre problematiche. Voto convintamente contrario”.
Vergaglia: “l’unico progetto sulla Piave è quello approvato all’unanimità e che abbiamo presentato noi per la presentazione alla Comunità Europea della proposta di Creazione del Tribunale Europeo Unificato dei Brevetti. Stessa cosa la questione dello streaming. Il tema è la serietà di questa Amministrazione che purtroppo usa un atteggiamento che continuamente rimanda ad altri periodi non meglio precisati. Lo stesso potrebbe dirsi del Corteo Storico alla caserma. Avete la faccia tosta di dire che tutto va bene quando per la gestione della Tosap e della pubblicità avete fatto una brutta figura in tutta Italia, ma candidamente il Sindaco dinanzi alle telecamere di Canale 5, ha detto che il Comune deve recuperare questi soldi. Voto contrario”.
Cotigni: “bassa politica non la fa chi dice che Orvieto ha risentito meno della crisi, ma è chi denigra la nostra città continuamente postando immagini e/o commenti denigratori. Si parla molto di internazionalizzazione ma come pensate di farlo se avete bocciato la proposta per la comunicazione?”.
Di Bartolomeo: “andiamo avanti in questa direzione. Come Comune non comprerei l’ex Ospedale, gli introiti della sua vendita li investirei nell’ex caserma. Favorevole”.
Taddei: “una delle nostre colpe sarebbe quella di non aver colto una congiuntura favorevole legata ai governi nazionali e regionali di sinistra, e allora mi viene di pensare che forse la proposta dell’ex Sindaco non ha convinto la cittadinanza. L’Amministrazione precedente aveva come unica alternativa al predissesto il dissesto. Il consuntivo è l’atto in cui si riconosce la coerenza ed attuazione della nostra volontà di dare un minimo di possibilità per rimettere in moto la macchina degli investimenti. Sull’Ospedale stiamo pressando l’Amministrazione a chiudere l’operazione ma anche nei cinque anni precedenti non si è andati avanti, quindi questa partita ci è tornata indietro. Favorevoli”.
(Fonte: Comune di Orvieto)