L’Umbria ha una percentuale di fumatori fra le più alte a livello nazionale, fumano di più le persone con basso livello di istruzione e con difficoltà economiche, il trend è in aumento fra le donne.
Il dato preoccupante emerge dallo studio Passi, Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, un’indagine condotta dall’Azienda Usl Umbria 2 – Unità operativa Sorveglianza e Promozione della Salute ed Unità Operativa Epidemiologia e Analisi Biostatica – e presentata in occasione della Giornata Mondiale contro il Fumo, fortemente voluta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e in programma mercoledì prossimo, 31 maggio.
A fronte di una media nazionale del 26%, nel territorio dell’Azienda Usl Umbria 2 i fumatori sfiorano quota 30% con una percentuale del 21% di ex fumatori (soggetti che dichiarano di non fumare da almeno sei mesi) e del 49% di non fumatori.
L’indagine prende in considerazione anche il cosiddetto “fumo passivo”, ossia quando si respira il fumo di tabacco consumato da altri. Negli ultimi vent’anni numerosi studi hanno confermato che il fumo passivo danneggia la salute. Le persone che più devono essere protette dal fumo passivo sono i bambini e le donne in gravidanza perché in queste due categorie i potenziali danni per la salute sono ancora maggiori. Le sigarette infatti contengono più di 4.000 sostanze chimiche tra cui alcune molto irritanti e altre, circa una sessantina, sospette cancerogene o palesemente tali. Ebbene, per quanto riguarda i “divieti” di fumo, il 74% evita di fumare in casa, l’80% in casa con i bambini; più alte le percentuali di astensione dal fumo nei luoghi di lavoro (89%) e nei locali pubblici (86%).
Malgrado i dati siano sensibilmente migliori rispetto alla media nazionale, c’è la necessità di aumentare ancora il coinvolgimento e la sensibilizzazione degli operatori sanitari nella battaglia contro il fumo. Secondo lo studio Passi, in Umbria solo nel 67% dei casi gli operatori sanitari chiedono agli utenti se fumano (62% il dato medio nazionale).
In occasione della ricorrenza del 31 maggio, gli epidemiologi dell’Azienda Usl Umbria 2 ricordano alla cittadinanza che il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio di numerose patologie croniche, in particolare malattie cardiovascolari, respiratorie e neoplasie. Rappresenta inoltre il primo fattore di rischio evitabile di morte precoce, a cui gli esperti attribuiscono circa il 12% degli anni di vita in buona salute persi a causa di morte precoce o disabilità.