ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha trattato la questione relativa agli introiti derivanti dal biogas posta all’attenzione dal consigliere Stefano Olimpieri (Capogruppo di “Identità e Territorio”) che attraverso una interrogazione ha chiesto di conoscere “Se realmente non è più iscritta in bilancio la somma di 19.895 euro e le eventuali ragioni che hanno spinto l’Amministrazione ad eliminarla: se così fosse, per quale ragione l’Amministrazione non si adopera per esigere tale somma, visto che la stessa rappresenta una misura compensativa pari al 2% rispetto al ricavo annuo derivante della cessione dell’energia e degli incentivi realizzati dall’impresa privata che produce biogas presso la discarica Le Crete (stimati in circa 1 milione di euro)”.
Illustrando l’argomento, l’interrogante ha sostenuto: “Nel secondo semestre del 2012 una S.p.A. con sede legale a Roma ha avviato il procedimento per chiedere alla Provincia di Terni – competente per materia – il rilascio dell’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di un impianto per la produzione di elettricità da biomasse gassose (biogas da discarica), con capacità di generazione prevista pari a 1.063 KW e con produzione annua di energia elettrica prevista di circa 7.972.500 KW/anno, connesso alla rete di distribuzione ENEL Distribuzione SpA ed ubicato all’interno della discarica Le Crete, Orvieto loc. Pian del Vantaggio 35/A.
In base alle norme vigenti, gli impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile sono riconosciuti – ex lege – di pubblica utilità, urgenti ed indifferibili: a seguito della domanda presentata, tutti gli Enti pubblici competenti a dare pareri di merito sulla legittimità del progetto si sono espressi positivamente, tanto che la Provincia di Terni ha rilasciato l’autorizzazione per lo sfruttamento dell’impianto per un termine di 10 anni.
Nella Conferenza dei Servizi l’allora Amministrazione comunale propose misure compensative a suo favore ed erogate dalla società privata che opera nella produzione di energia elettrica da captazione di biogas: tali misure avrebbero dovuto essere destinate ad interventi di miglioramento ambientale, nello specifico ad interventi per migliorare l’efficienza energetica e la diffusione di impianti a fonti rinnovabili, nonché di sensibilizzazione della cittadinanza sui predetti temi: pertanto, il Comune di Orvieto chiedeva l’erogazione di una compensazione ambientale pari al 2% del ricavo annuo derivante dalla cessione di energia e degli incentivi. Più precisamente, l’ammontare annuo per il Comune sarebbe stato pari a 19.895 euro, visto che dagli studi di fattibilità il ricavo annuo si sarebbe attestato ad una somma pari a 994.779 euro.
Già dalla predisposizione del Piano di Pluriennale di Rientro approvato dal Consiglio Comunale nel febbraio 2014, la somma di 19.895 era stata iscritta in entrata sul bilancio del Comune di Orvieto: pertanto, in conseguenza della richiesta effettuata nel 2012, il Comune si vedeva riconosciuta per misure compensative in favore della città una somma pari al 2% del fatturato dell’impresa privata.
Con la rimodulazione del Piano Pluriennale di Rientro approvato nel giugno 2016, la Giunta Comunale ha cancellato la somma iscritta in entrata nel Piano originario del 2014. Non è chiaro per quale ragione sia avvenuta la cancellazione della somma: fatto sta che sembrerebbe sparita dalle voci di bilancio, esonerando – di fatto – la società privata che produce biogas presso la discarica Le Crete al pagamento di una mitigazione ambientale in favore della nostra comunità, secondo quanto previsto dal D.M. del M.S.E. del 10 settembre 2010, punto 2.
Quindi, mentre la società privata produce fatturato per almeno 1 milione di euro attraverso lo sfruttamento del biogas, i cittadini di Orvieto non ricevono nulla di quanto disposto nel 2012 dalla Conferenza di Servizi come mitigazione del danno ambientale che subiscono dall’attività di questo impianto, a meno che la stessa somma non abbia trovato iscrizione in entrata ed in uscita in altre pieghe del bilancio.
Da fonti ufficiose la società che inizialmente aveva ricevuto l’autorizzazione per l’impianto per la produzione di elettricità da biomasse gassose (biogas da discarica) presso Le Crete non è più operante, tant’è che l’autorizzazione ad agire sembrerebbe sia passata nella piena e totale disponibilità della SAO-ACEA: questo avvicendamento societario – ovviamente – non fa venire meno l’autorizzazione stessa e neanche la mitigazione ambientale in favore del Comune di Orvieto. I definitiva chiedo perché è stata tolta dal bilancio una somma e perché non è mai stato incassato il dovuto dal Comune che avrebbe potuto investirlo nel miglioramento dell’impianto elettrico della città”.
L’assessore al Bilancio, Massimo Gnagnarini ha risposto: “Il Comune non ha mai incassato questo importo, ma non ha mai rinunciato ad incassare gli importi delle annualità ricordate e alle successive. Si tratta di un misura tolta dal piano di risanamento in occasione della rimodulazione in quanto ritenuta non più significativa, la cifra è rimasta invece in bilancio perché il pagamento da parte delle società succedutesi nella gestione dell’impianto non ha corrisposto il dovuto, ovvero il Comune ha fatto gli atti propedeutici ai ricorsi giudiziari, quindi non ha rinunciato alla esigibilità di questi importi. Un contenzioso che andiamo ad intraprendere al di là del fatto che la misura sia uscita dal piano di riequilibrio”.
Il consigliere Stefano Olimpieri ha dichiarato: “Prendo atto della risposta e sono parzialmente soddisfatto. La società Acea ha rapporti diretti con il Comune di Orvieto quindi il fatto che non siano state pagate tre annualità è il segno di come per certi versi un soggetto che ha capacità importanti dal punto di vista imprenditoriale, non rispetti i patti con l’Ente pubblico sfruttando la situazione. Chiedo all’Amministrazione di sollecitare il pagamento al di là dell’azione giudiziaria”.