ORVIETO – Data l’attenzione che ha suscitato, è stata prorogata sino al 26 marzo 2017 – apertura dalle ore 10:00 alle 17:00 – la mostra Etruschi “à la carte”. Libri e documenti dal 700 all’800, allestita al piano nobile del Museo “Claudio Faina” di Orvieto in Piazza del Duomo 29.
Lo comunica la direzione del Museo, la quale ricorda che il percorso espositivo offre l’occasione per osservare le opere, gli appunti e i disegni di alcuni dei protagonisti della riscoperta del mondo degli Etruschi avvenuta tra 700 e 800. L’opera De Etruria regali dell’antiquario scozzese Thomas Dempster, ad esempio, fu in grado di aprire una stagione degli studi, denominata Etruscheria, nel corso della quale agli Etruschi vennero attribuiti numerosi primati e si arrivò a ritenerli il perno della civilizzazione dell’Italia.
Il Catalogo di scelte antichità etrusche (nell’edizione italiana e in quella francese) di Luciano Bonaparte, lo scopritore delle necropoli di Vulci, costituisce invece un racconto dettagliato di una delle maggiori avventure dell’archeologia nella prima metà dell’800. Sempre del fratello di Napoleone, sono esposti due taccuini: uno con gli appunti presi in vista della stesura del volume già citato, l’altro con un elenco delle entrate e delle uscite della famiglia negli anni 1839-1840.
E ancora, il libro Die Etrusker di Karl Otfried Müller rappresenta il primo manuale di etruscologia risalente al 1828; vi è espressa, tra l’altro, per la prima volta, l’intuizione del riconoscimento di Orvieto con l’etrusca Velzna (Volsinii, in lingua latina).
Numeri delle riviste “Bullettino” e “Annali” dell’Instituto di Corrispondenza Archeologica testimoniano, inoltre, l’attività editoriale dell’Istituto che ebbe – con le sue luci e le sue ombre – un ruolo di primaria importanza nella ricerca archeologica portata avanti durante il XIX secolo. Il numero degli “Annali” esposto (1877) contiene la presentazione, a cura di Gustav Körte, dei risultati degli scavi nella necropoli orvietana di Crocifisso del Tufo.
Sono poi riferiti proprio alla planimetria, alla tipologia delle tombe e alle iscrizioni delle necropoli di Orvieto, tre disegni di Adolfo Cozza risalenti al 1881 e presentati al pubblico per la prima volta.
Lungo il percorso della mostra viene proposta anche una pianta delle strutture presenti nell’area di Pagliano, situata alla confluenza tra i fiumi Paglia e Tevere, e dove è stato riconosciuto un porto fluviale. La pianta segnala le scoperte avvenute durante il 1890.
Vengono esposte, infine, due opere di Domenico Cardella, tra le quali proprio il Museo Etrusco Faina, ovvero il primo catalogo a stampa del museo pubblicato nel 1888 e recentemente ripubblicato in ristampa anastatica (2016).
Info: 0763-341511 o 341216 – e-mail: info@museofaina.it