ORVIETO – Importi anche fino a 400 euro. Sono quelli che gli orvietani in questi giorni si sono ritrovati scritti nero su bianco nelle cartelle di pagamento inviate dal Consorzio di Bonifica Val di Chiana Romana e Val di Paglia. Comprensibile l’indignazione dei contribuenti a cui il Consorzio intima il saldo in un unica soluzione o, al massimo, in due con termine entro aprile.
La questione è stata affrontata anche in consiglio comunale con un’interrogazione sollevata dal consigliere Olimpieri in cui chiede all’amministrazione di “attivare tutti i canali di competenza istituzionale e politica per denunciare e contrastare questa ulteriore tassazione nei confronti di numerosi cittadini orvietani; di attivarsi con la Regione per comprendere se sia legittimo tale ulteriore balzello; di impugnare le cartelle per carenza di motivazione e per incongruità nella specifica delle legende, nonché per la totale omissione del nominativo del responsabile del procedimento.
Infine, laddove le cartelle non possano essere annullate, di chiedere formalmente ai vertici del Consorzio Val di Chiana Romana e val di Paglia di andare incontro ai contribuenti attraverso una rateizzazione che abbia come tempi minimi almeno dodici mesi, e non due mesi come previsto dalle cartelle”.
Sarebbero circa duecento i contribuenti che si sono visti recapitare a casa le cartelle di pagamento, residenti principalmente nella zona della strada del Piano. “Nelle cartelle – aggiunge il consigliere – il Consorzio richiede somme ingentissime (arrivano fino ad euro 400) per arretrati di pagamento relativi ad interventi messi in opera circa cinque anni fà (2012) lungo gli argini di alcuni corsi d’acqua di competenza del medesimo Consorzio. Le cartelle arrivate nei giorni scorsi, oltre ad avere importi rilevanti, sono oggettivamente prive delle reali motivazioni che stanno alla base degli importi richiesti, hanno delle legende sbagliate ed incomprensibili, non recano il nominativo del responsabile del procedimento al quale fare riferimento; ovvero, dalla lettura della cartella non si comprende quali siano le reali motivazioni che hanno determinato l’invio del pagamento.
Il Consorzio, inoltre, richiede il pagamento complessivo obbligando il contribuente a dover adempiere all’intero importo o in unica soluzione o, al massimo, in sole due rate aventi l’ultima scadenza ad aprile 2017; per il contribuente pertanto c’è il danno di dover pagare importi ingentissimi per lavori effettuati diversi anni fa e c’è la beffa di doverlo fare entro tempi brevissimi, senza possibilità di poter rateizzare il pagamento almeno a dodici mesi.
E’ un fatto di estrema gravità che va a colpire quasi duecento famiglie di Orvieto e dell’orvietano: di ciò sono responsabili sia il Consorzio che la Regione, visto che tra i due Enti esiste un rapporto di concessione riguardo alla gestione dei corsi fluviali ed i flussi delle acque che insistono sul territorio di competenza dello stesso Consorzio di bonifica”.
Anche il sindaco Germani è tra i duecento contribuenti ad aver ricevuto il “regalino”. “Conosco bene la questione essendo anche io fra i duecento soggetti a cui è stata recapitata questa bolletta – ha risposto in consiglio – Nel merito della questione posso dire che sono intervenuto verso il presidente del Consorzio ed alcune risposte sono state date, tuttavia il vero problema è che le bollette non riportavano il vero motivo di tali esborsi cioè che negli anni precedenti sono effettuati in alcune zone dei lavori migliorativi del servizio, ma questo i cittadini non potevano saperlo non essendo riportato in bolletta. Come Amministrazione abbiamo chiesto la dilazione del pagamento durante l’anno e comunque in un tempo più congruo rispetto ai due mesi. In questo senso, da parte del Consorzio che si è reso disponibile in questo senso, dovremmo avere presto una risposta”.