ORVIETO – Dopo la visita del capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Santi Consolo, ieri mattina anche il sottosegretario di Stato alla Giustizia, senatore Cosimo Maria Ferri ha visitato il Carcere / Istituto a Custodia Attenuata di Orvieto per verificare le molteplici attività laboratoriali che si svolgono all’interno della struttura al fine del recupero e reinserimento sociale dei detenuti.
A margine dell’incontro con i vertici e con il personale dell’Istituto, il sottosegretario Ferri ha raggiunto la sede del Comune dove insieme al sindaco, Giuseppe Germani ha incontrato i giornalisti. “Ringrazio il sindaco Germani che mi ha sempre parlato del Carcere di Orvieto come un modello su cui converge l’intera comunità locale e di cui ho potuto constatare direttamente la reale validità” ha affermato il sottosegretario alla Giustizia che ha aggiunto: “l’Istituto a Custodia Attenuata di Orvieto è un ‘ponte’ tra la struttura carceraria e la società civile nella direzione vera e propria della rieducazione del detenuto che, una volta pagato il suo debito con la giustizia, resta a vivere in questo territorio per svolgervi una vita normale”.
“Questo Istituto – ha proseguito – è sicuramente un modello da seguire per altre realtà del nostro Paese. All’interno della struttura tutti i 60 detenuti sono impegnati in occupazioni che vanno dal fabbro al falegname, al verniciatore, al sarto e non meno importanti sono i servizi come la biblioteca e la sala multimediale.
Situazioni attraverso le quali il detenuto viene accompagnato in un percorso di ‘pena umana’ tendente al recupero di sé stesso e alla rieducazione della persona nell’affermazione della dignità umana. Un modello dunque che deve essere fatto conoscere a livello europeo. Ho accolto l’invito del sindaco Germani che ringrazio per l’azione convinta che, con entusiasmo, sta portando avanti a favore del Carcere di Orvieto. Il lavoro di squadra fra Istituzioni a tutti i livelli, Associazioni e Volontari è fondamentale per far emergere una realtà come questa, ancora troppo nascosta rispetto alla realtà penitenziaria italiana”.
“Città di Orvieto e Ministero della Giustizia – ha concluso Ferri – continueremo a lavorare per far conoscere la struttura allargandola alla progettualità che il territorio può esprimere in termini di: maestri d’arte, associazionismo, attività legate alle rievocazioni storiche, anche religiose, radicate nella tradizione del luogo. Come già espresso di recente dal Responsabile del DAP, Santi Consolo, rinnovo pertanto l’attenzione e la disponibilità del Ministero della Giustizia, a lavorare insieme per studiare una progettualità che coinvolga ancora di più tutto quello che va nella realizzazione dell’inclusione sociale del detenuto e che si lega al territorio città e al vivere civile”.
Dal canto suo il sindaco, Giuseppe Germani ha ringraziato il sottosegretario alla Giustizia evidenziando che il carcere di Orvieto è un fiore all’occhiello e parte integrante della città. “Ho constatato – ha sottolineato – la grande sensibilità del Vice Ministro e del Ministro della Giustizia rispetto a come, in modo innovativo, il nostro Istituto affronta il tema della detenzione. Per il futuro dobbiamo far conoscere ancora di più la realtà e le progettualità ulteriori che la nostra struttura carceraria può esprimere”.
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