ORVIETO – “Non esiste allo stato attuale alcun mega progetto ma solo un piano di investigazione analitica finalizzato a meglio inquadrare il problema al fine di prospettare possibili soluzioni”. E’ quanto precisano di concerto l’amministrazione comunale di Orvieto ed Arpa Umbria.
“La questione della geotermia è stata presa in considerazione nella definizione del modello concettuale del fenomeno e, dai primi riscontri scientifici di letteratura, il contributo fornito da questa fonte al comparto acqua – sedimenti del fiume Paglia è poco significativo (quasi non apprezzabile) rispetto al contributo fornito dalle miniere e sedimenti che ancora si mobilizzano a valle delle miniere stesse. Questo non significa che in altri comparti (emissioni atmosferiche) la questione della geotermia sia da trascurare, ma va gestita in altro contesto territoriale (è una questione prettamente toscana) anche come modello di diffusione del contaminante”.
Il progetto di monitoraggio riguarda il trasporto del Mercurio attraverso l’asta fluviale del Paglia e del Fiume Tevere e coinvolge tre regioni ed è finalizzato a studiare questo fenomeno, capirne l’estensione territoriale e la sua presenza nei terreni, nei sedimenti nelle acque superficiali e sotterranee nonché sulle matrici alimentari (specie ittiche e vegetali), quest’ultime per verificare eventuali rischi per la salute umana. Ci potranno essere anche altre iniziative che attengono gli aspetti connessi alla geotermia che però devono essere gestite separatamente anche per non dare adito a informazione confusa e strumentalizzata”.