ORVIETO – Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, consiglieri regionali di Lega Nord Umbria rendono nota, attraverso una nota stampa, il proprio punto di vista riguardo al tanto dibattuto tema sull’ampliamento della discarica Le Crete di Orvieto, dopo l’incontro pubblico tenuto lunedì 6 febbraio presso il Comune della città. I consiglieri regionali si ritengono scontenti specie per l’atteggiamento tenuto dalla presidente Marini.
Abbiamo partecipato al Consiglio comunale aperto richiesto dai Consiglieri di opposizione di Orvieto sperando che la presidente Marini desse finalmente una risposta chiara e definitiva sul futuro della discarica delle Crete, ma siamo rimasti doppiamente delusi: la Marini ha scelto di sottrarsi al confronto con la comunità orvietana, così come ha fatto in questi mesi in Consiglio regionale, mentre l’assessore Cecchini non ha voluto, o potuto, pronunciare quelle parole che un’intera città aspetta ormai da anni. Il territorio di Orvieto “ha già dato” contribuendo negli anni alle esigenze di smaltimento sia a livello regionale che nazionale (il ricordo dei rifiuti campani – sulla cui natura c’è molto da chiarire – è ancora vivo e vegeto).
Come ricordato da molti degli intervenuti di ieri (lunedì, ndr), se oggi l’Umbria è in emergenza è perché tutto quello che andava fatto è stato solo annunciato. Se il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti approvato nel 2009 fosse stato realmente attuato l’Umbria, alla luce della propria dimensione e popolazione, avrebbe potuto evitare ampliamenti delle discariche e scongiurare il rischio della realizzazione di un nuovo inceneritore.
E’ giusto che la Regione riconosca le proprie colpe e non chieda un ulteriore sforzo ad un territorio già così fortemente penalizzato. Le scelte non possono essere guidate, come in passato, dagli interessi economici a scapito delle comunità e dei territori. Il punto non è stabilire se le volumetrie residue si esauriranno nel 2021 o prima, ma stabilire una volta per tutte che la scelta scellerata di prevedere una discarica a tre chilometri in linea d’aria da uno dei centri storico-artistici più importanti d’Italia e al centro di un territorio agricolo di pregio (Doc, Docg e Igt) non può essere ulteriormente tollerata perché errare è umano, perseverare è diabolico.