di Valentino Saccà
ORVIETO – La tanto attesa presentazione del nuovo libro edito da Intermedia di Claudio Lattanzi, Freud e Orvieto: Alle origini della psicoanalisi, scritto a quattro mani da Lucio Riccetti e Tiziana Tafani è stato presentato sabato 28 Gennaio alle 17,30 presso il ridotto del Teatro Mancinelli.
Ha moderato l’incontro Roberto Conticelli ed è stato aperto dal saluto istituzionale dell’assessore alla cultura Alessandra Cannistrà.
Ha preso subito parola uno dei relatori il professor Francesco Scoppola. “Il testo realizzato da Riccetti e dalla Tafani – ha sottolineato Scoppola – è un testo che considero fondamentale, un testo di consultazione e doppiamente importante per chi ha a cuore la città di Orvieto. Da questo testo emergono in maniera preponderante Freud, l’arte e l’archeologia e si fa strada il concetto di stratificazione, comune all’archeologia quanto alla psicoanalisi che pare sia nata dopo che Freud abbia visitato gli affreschi di Luca Signorelli nella Cappella di San Brizio. La sedimentazione riguarda sia gli strati del terreno analizzati dall’archeologo quanto il subconscio, tutto ciò che in apparenza non si vede ma che rimane nascosto”.
“Freud arriva a Orvieto l’8 Settembre 1897 – ha proseguito Scoppola – e si ferma un giorno solo, ma pare siano bastate 24 ore per sconvolgere l’emotività intellettuale del grande medico. Anche se pare impossibile che il suo pensiero legato al subconscio e l’elaborazione della psicoanalisi siano scaturite solo dalla visione degli affreschi ma tali teorie forse stavano già germogliando nella testa di Freud”.
Tiziana Tafani, una degli autori del libro, ha poi spiegato che il punto di partenza per la sua parte del testo proviene da un suo saggio giovanile su Freud e che riguarda l’incontro tra Freud e Fliess, medico otorino, dopo un lungo carteggio. E secondo la Tafani è importante sottolineare l’influsso che la città di Orvieto ha avuto su Freud.
E’ poi intervenuto il professor Giancarlo Baffo con un intervento molto interessante e articolato, attraverso vari collegamenti filosofici ha esemplificato la struttura del testo di Riccetti e Tafani.
In chiusura Lucio Riccetti ha spiegato l’organizzazione del suo lavoro e che la seconda parte del testo da lui redatta rivela Freud sotto una luce nuova, ovvero come collezionista di oggetti etruschi, altra riprova del sotterraneo collegamento tra psicoanalisi e archeologia.
Al termine dell’incontro è stato offerto un aperitivo dal bar del Teatro.