Sindrome da deficit di attenzione e iperattività: quali sono le iniziative che la Giunta regionale intende attuare al fine di ridurre le liste di attesa della terapia logopedica e cognitivo-comportamentale ed in che modo intende incrementare il servizio di neuropsichiatria infantile fornito dall’ASL2 e nel resto dell’Umbria.
A chiederlo è il capogruppo Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini, il quale ha depositato una richiesta di question time sul tema dell’ADHD, sigla che sta per “sindrome da deficit di attenzione e iperattività”. Si tratta di un disturbo dello sviluppo neurologico caratterizzato da alterazioni della crescita e dello sviluppo del cervello e del sistema nervoso che interessa il 5-6% dei bambini in età scolare ed influenza la sfera familiare, sociale e scolastica. Tale disturbo è caratterizzato da sintomi quali inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normale sviluppo, l’integrazione e l’adattamento sociale di bambini, adolescenti e adulti. Nell’80% degli individui i sintomi persistono in adolescenza ed in età adulta, comportando importanti effetti se non accuratamente gestiti.
È emerso, infatti, come questo disturbo aumenti il rischio di basso livello socio-occupazionale, scarse relazioni interpersonali, abuso di sostanze ed atti violenti. Le ricerche dimostrano che il trattamento si basa per il 90% su interventi educativi ed è fondamentale la terapia logopedica e cognitiva comportamentale così come la diagnosi tempestiva del disturbo. Tuttavia, il servizio sanitario fornito dall’ASL 2, distretto di Orvieto, garantisce soltanto 12 ore settimanali di neuropsichiatria infantile e anche negli altri distretti di Terni e dell’Umbria in generale, la situazione non è per nulla accettabile. Altra grave criticità è rappresentata dal fatto che sono necessari 12 mesi per le liste di attesa relative alla terapia logopedia e nessun servizio, ad oggi, è reso in ordine alla terapia comportamentale, che risulta assente del distretto sanitario di Orvieto. Per far certificare la malattia dei bambini affetti da ADHD, infatti, i tempi sono lunghissimi creando ulteriori disagi alle famiglie in quanto, i bambini non certificati non possono avere il sostegno a scuola.
“Considerata la limitatezza e la tempistica dei servizi offerti dal Servizio Sanitario pubblico – spiega Fiorini – molte famiglie sitrovano costrette a rivolgersi a centri di cura privati con costi esorbitanti: una seduta di terapia cognitiva comportamentale costa 60 euro l’ora, mentre una logopedica ha il costo di 40 euro per seduta e, di questi trattamenti, ne servono almeno due a settimana. Costi elevati e possibilità preclusa a molte famiglie. Ecco perché vogliamo capire se e quali sono le iniziative che la Regione intendere porre in atto in favore delle famiglie con figli affetti da sindrome da deficit di attenzione e iperattività dal punto di vista dell’abbattimento delle liste di attesa, incremento del servizio di neuropsichiatria infantile fornito dall’ASL 2 e quali sono le tempiste previste per l’attivazione per l’attivazione della terapia comportamentale”.