ORVIETO – Come da cronoprogamma, è stato completato il primo stralcio dei lavori di consolidamento del masso tufaceo e mitigazione del rischio idrogeologico della Rupe di Sugano / lato Nord per l’importo di 723.278,73 euro finanziato per 700.000 euro dal contributo concesso dalla Regione Umbria (Piano Stralcio del PAR FSC 2007/2013 contenente gli interventi per la prevenzione dei rischio idrogeologico, tipologia frane) e per 23.278,73 euro mediante fondi del Bilancio comunale 2014.
“Con questo primo stralcio di lavori iniziati a fine estate del 2015 in prosecuzione di un precedente intervento realizzato dopo la frana della porzione sottostante un fabbricato che aveva la destinazione di mulino – dice l’assessore ai Lavori Pubblici, Floriano Custolino – è stata ricostituita la via interna al paese posizionata in prossimità della rupe dove sono stati effettuati lavori di impermeabilizzazione per ridurre le infiltrazioni che in passato avevano causato erosioni e smottamenti per sostituire la vecchia condotta idrica sono state prima rimosse, poi ricollocate le lastre di basalto che costituivano la pavimentazione opportunamente integrate con analogo materiale di cava; il ciglio superiore della rupe è stato delimitato da un cordolo sommitale fondato su micropali funzionale a delimitare il ciglio superiore e sostenere la recinzione di protezione da cadute accidentali.
Data la diversità litologica dei vari materiali presenti nella calata di nord sono stati attuati interventi diversificati al fine di raggiungere l’obiettivo del consolidamento e della mitigazione del rischio idrogeologico.
Sono stati effettuati lavori di protezione dagli smottamenti superficiali attraverso chiodature armate e sarcitura dei giunti per evitare il distacco di blocchi fratturati; ed è stata riprofilata la parete con abbassamento dell’angolo della scarpata, completando con l’inserimento di geostuoia per il rafforzare la parte corticale. Realizzati anche i lavori di consolidamento al piede della Rupe, nella zona più vulnerabile, attraverso l’esecuzione di un coronamento in cemento armato opportunamente dimensionato e ancorato con tre diversi livelli di tiranti. Attraverso idrosemina si è quindi proceduto al rinverdimento e messa a dimora di alberature per mitigare l’impatto ambientale. Lavori tecnicamente rilevanti per la particolare tipologia di intervento che è stato effettuato da specialisti rocciatori che hanno operato in parete, e finalizzata ad esaltare e valorizzare l’integrazione tra l’ingegneria geotecnica e ambientale”.
“Terminato questo primo stralcio – aggiunge – l’Amministrazione Comunale si è già attivata presso il Ministero delle Infrastrutture allo scopo di trasferire alla Regine i finanziamenti relativi al completamento delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico secondo un progetto globale”.
Novità anche per il masso tufaceo di Orvieto che sarà oggetto di una serie di interventi di manutenzione straordinaria
sulle opere di consolidamento già realizzate. Nei giorni scorsi, la Giunta ha infatti approvato la relativa perizia di spesa che costituisce titolo abilitativo all’esecuzione di “Interventi di manutenzione straordinaria della Rupe di Orvieto”, dell’importo di 55.000 euro interamente finanziato con fondi assegnati dalla Regione Umbria.
“Questi interventi verranno realizzati nelle zone di ‘Cannicella’ e ‘Fontana del Leone’ – anticipa l’assessore Custolino – e sono finalizzati ad integrare alcuni tratti e opere accessorie quali canali di convogliamento acque, staccionate di protezione e opere di consolidamento. In particolare saranno riattivati alcuni canali per migliorare il sistema di deflusso acque, sarà consolidata la viabilità dei percorsi e verrà ripristinata e messa in sicurezza l’area del fontanile”.
“In base al piano di utilizzo dei fondi residui (anni 2015/2017) per la prosecuzione delle attività di manutenzione approvato dalla Regione Umbria – conclude – un successivo intervento per 100.000 euro riguarderà la ricognizione della parete tufacea mediante calate in parete, necessarie a rilevare i tratti interessati da fenomeni di piccoli distacchi e, se necessario, ad effettuare l’aumento delle chiodature, l’asportazione di radici, le sigillature e i consolidamenti superficiali. Mentre, una ulteriore tranche di lavori sempre per €. 100.000,00 prevede interventi volti alla stabilità delle pendici mediante opere di livellamento delle superfici, selezione ed incremento della vegetazione sull’intero perimetro del masso tufaceo”.