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Home Cultura

Al Teatro Boni il nuovo spettacolo di Antonio Rezza e Flavia Mastrella

Redazione 2 by Redazione 2
27 Ottobre 2016
in Cultura, Territorio, Archivio notizie
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ACQUAPENDENTE –  Il Teatro Boni ospiterà, domenica 30 ottobre alle ore 17,30, il secondo appuntamento teatrale della stagione. Dal titolo “Pitecus”  vede in veste di ideatori di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, assistente alla creazione Massimo Camilli econsulente tecnico Mattia, Vigo disegno luci Maria Pastore.
“Pitecus – sottolineano gli organizzatori dell’evento – racconta storie di una moltitudine di personaggi, un andirivieni di gente che vive in un microcosmo disordinato: stracci di realtà si susseguono senza filo conduttore, mentre sublimi cattiverie rendono comici anche argomenti delicati. Gidio è chiuso in casa, Fiorenzo, uomo limbo, sta male fisicamente; il professor Stella, videodittatore dipendente, pitecus-rezzamostra a migliaia di telespettatori alcuni malati terminali, un padre logorroico non si capacita dell’omosessualità del figlio; Saverio, disinvolto ed emancipato, prende la vita così come viene, cosciente del suo fascino fuggevole.
Mirella prega intensamente le divinità per essere assunta alle poste, Roscio, di nome e di fatto, frequenta una nuova compagnia di amici che lo sbeffeggiano a tracotanza. La bella addormentata non prende sonno ed il re, stanco di fasce e capricci, tenta di asfissiare il corpicino bambino. Un giovane studente ha un rapporto conflittuale con la radiosveglia mentre mariti annoiati e lussuriosi vengono rapiti dal fascino indiscreto del solito Saverio, borghese che miete amori ed affitta sentimenti.
Un nuovo dibattito a tinte fosche analizza il rapporto uomo-droga, un signore solo e mediocre adotta Fernando Rattazzi a distanza, due ragazzi restano a piedi e sfidano le leggi della sopportazione, uomini che tentano di godersi sprazzi di libertà ma, proprio perché a sprazzi, non la riconoscono più. Giovani handicappati incattiviti e solidali si scagliano contro creato e convinzioni, esseri senza ottimismo dividono il proprio corpo pur mantenendo intatto l’istinto luciferino.
Questi personaggi parlano un dialetto frastagliato e tronco, si muovono nervosetti, fanno capolino dalle fessure e dai buchi dei vasi di stoffa variopinti, i menti e le capoccette pensanti spuntano e si alternano dalle sete, dalle reti e dalla juta dando il senso di quartieri popolari affollati dove il gioco e la fantasia alzano il vessillo dell’incomprensione media. Il quadro di scena è la scenografia mista al costume, ogni storia ha il suo habitat, ogni personaggio un corpetto diverso e mortificato.
E’ uno spettacolo che analizza il rapporto tra l’uomo e le sue perversioni: laureati, sfaticati, giovani e disperati alla ricerca di un occasione che ne accresca le tasche e la fama, pluridecorati alla moralità che speculano sulle disgrazie altrui, vecchi in cerca di un’identità che li aiuti ad ammazzare il tempo prima che il tempo ammazzi loro, persone che tirano avanti una vita ormai abitudinaria, individui che vendono il proprio corpo in cambio di un benessere puramente materiale, esseri che viaggiano per arricchire competenze culturali esteriori e superficiali.
PITECUS racconta storie di tanti personaggi, un andirivieni di gente che vive in un microcosmo disordinato: stracci di realtà si susseguono senza filo conduttore, sublimi cattiverie rendono comici ed aggressivi anche argomenti delicati. Non esistono rappresentazioni positive, ognuno si accontenta, tutti si sentono vittime, lavorano per nascondersi, comprano sentimenti e dignità, non amano, creano piattume e disservizio. I personaggi sono brutti somaticamente ed interiormente, sprigionano qualunquismo a pieni pori, sprofondano nell’anonimato ma, grazie al loro narcisismo, sono convinti di essere originali, contemporanei e, nei casi più sfacciati, avanguardisti. Parlano un dialetto misto, sono molto colorati, si muovono nervosi e, attraverso la recitazione, assumono forme mitiche e caricaturali, quasi fumettistiche. Antonio Rezza e Flavia Mastrella sono uniti da vent’anni da un sodalizio artistico genialmente folle, che  spazia dal teatro al cinema alla televisione.
Rezza è un attore e performer sempre alla ricerca di nuove strade espressive, divertenti e antinarrative. Mastrella ha messo al servizio del teatro il suo talento di scultrice e artista visiva e, da dietro le quinte, crea le scene e le macchine celibi degli spettacoli di Rezza. Per Pitecus, Flavia Mastrella ha dunque creato una scenografia mista al costume dove ogni storia ha il suo habitat, ogni personaggio un corpetto diverso e mortificato. I personaggi di Pitecus fanno così capolino dalle fessure e dai buchi dei vasi di stoffa variopinti; le “capoccette pensanti”  interpretate da Antonio Rezza spuntano e si alternano dalle sete, dalle reti e dalla juta dando il senso di quartieri popolari affollati dove il gioco e la fantasia alzano il vessillo dell’incomprensione media
“.

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