ORVIETO – Ecco che giunge la prima orvietana del terzo film scritto da Chiara Atalanta Ridolfi. Questi Giorni diretto da Giuseppe Piccioni, passato in concorso alla 73a edizione della Mostra cinematografica di Venezia, è stato presentato ieri sera al cinema Corso di Orvieto con una introduzione al film da parte dell’esperto Guido Barlozzetti insieme al regista Giuseppe Piccioni e alla sceneggiatrice Chiara Atalanta Ridolfi, dopo il saluto istituzionale della vice presidente del Consiglio Comunale Roberta Cotigni.
Recensione di Valentino Saccà:
Questi giorni è un film che andrebbe fruito quasi attaccati allo schermo mantenendo fede al modus operandi critico di Truffaut, perchè questo terzo opus scritto da Chiara Atalanta Ridolfi è un film delicatamente fisico e soprattutto nella prima parte la macchina da presa sta addosso ai corpi, ai volti e agli sguardi delle quattro protagoniste con un gusto mai esibizionistico ma naturalista che vagamente potrebbe rimandare al cinema di Kechiche.
Gli sguardi in macchina delle giovani interpreti, sguardi colmi del paradiso perduto miltoniano (citato sin dall’incipit), sono fragili e penetranti come quelli delle vergini suicide nell’esordio di Sofia Coppola. Dopo Nessuno mi pettina bene come il vento, diretto da Peter Del Monte, e Storie sospese, per la regia di Stefano Chiantini, con Questi giorni la scrittura cinematografica della Ridolfi pare amalgamarsi con più fluidità e sicurezza alla messa in scena di Piccioni, regista pudico, elegante e pacato.
Al film di Piccioni, scevro da sociologismi compiaciuti e da clichè giovanilistici, va riconosciuto il merito di non erigersi a bignami cultural-linguistico sulle 25enni di oggi, ma si fa voce nel tempo e di un tempo che non ha bisogno di retoriche eco diaristiche, in quanto è capace di esprimersi attraverso la trasparenza di uno sguardo fragile.