di Valentino Saccà
ORVIETO – Si è tenuta ieri sera l’annunciata riunione dei capigruppo con, all’ordine del giorno, la delicata questione dell’ispezione del Mef sui conti del Comune. Ha aperto la riunione dei capi gruppo il presidente del consiglio comunale Angelo Pettinacci, esponendo il motivo principale di tale incontro, ovvero, appunto, le indagini del MEF riguardo ad alcune irregolarità rilevate durante gli anni 2010-2015.
Prima di entrare nel vivo della questione ha preso la parola il consigliere Olimpieri. “Senza aprire polemiche volevo far notare che trovo un atteggiamento irrituale quello di convocare il consiglio comunale in data 19 settembre senza aver precedentemente convocato una riunione dei capigruppo“. A questa sottolineatura del consigliere Olimpieri il presidente Pettinacci ha replicato cercando di arrivare alla questione primaria di tale incontro.
L’assessore al bilancio Massimo Gnagnarini è stato chiamato a presentare e leggere pubblicamente il documento redatto dagli ispettori MEF, ma prima della lettura della relazione sollevano alcune polemiche i consiglieri Sacripanti, Olimpieri e Tardani in merito ad un principio di correttezza di divulgazione della notizia.
“Si sono verificati ripetutamente degli atteggiamenti poco corretti – ha esclamato Sacripanti – legati alla diffusione a mezzo stampa e a mezzo social del documento redatto il MEF. Prima che tali atti siano pubblici già la stampa riportava informazioni a riguardo, scatenando macchine del fango e siamo stati sommersi da valanghe di accuse. Questo perchè mi pare che l’assessore Gnagnarini si sia un po’ troppo lasciato andare a dichiarazioni a mezzo stampa “. “Trovo scorretto – ha commentato Olimpieri – che noi ci troviamo qui a dover discutere di un argomento complesso e articolato quando è già di dominio pubblico“.
Tardani ha concluso: ” Le testate di Orvieto Si e La Nazione riportavano le stesse identiche informazioni comprensive degli stesse identiche cifre, allora o Lattanzi ha copiato Freddi oppure qualcuno ha dato la stessa notizia ad entrambi “.
Ha poi seguito la relazione dell’assessore Gnagnarini in merito al documento MEF.
“La mia unica dichiarazione a mezzo stampa è stata su La Nazione in data 11 settembre. Ora però parliamo dell’oggetto in questione e di alcune informazioni in merito. Il MEF esaminando gli ultimi 6 esercizi del comune di Orvieto ha rilevato 31 irregolarità, 24 trasmesse dal MEF alla Corte dei Conti, di questi 19 riguardano il trattamento economico al personale di servizio. A seguito dell’ispezione la giunta ha assunto una delibera per provvedere a sanare ogni atto non costituzionale.
Il 25 agosto ho incontrato i sindacati per una prima valutazione congiunta. Il percorso di verifica obbligato, della durata di qualche settimana, prevede l’indagine di un esperto con gli uffici di competenza, a cui seguirà l’atto di autotutela esposto dal comune e tali atti vanno subito trasmessi alla Corte dei Conti“.
Durante la lettura del documento da parte dell’assessore Gnagnarini, è emerso che il totale della somma contestata ammonta a 1.584.000 euro, comprendendo parzialmente la giunta Mocio, la giunta quella Concina e l’attuale giunta Germani.
Ha poi replicato Roberta Tardani. “I dati ufficiali risultano un po’ diversi da quelli usciti pubblicamente, in quanto risultano più spostati verso la giunta precedente e non equamente distribuiti in 3 anni e 3 anni “.
“Risulta dai documenti – ha chiosato Gnagnarini – che ci sono state 5 assunzioni illegittime nel 2011 e una nel 2015 fatta con una forma non attinente . 10 rilievi inerenti al bilancio, i rilievi del bilancio solitamente sono di natura tecnica e non di danno erariale eccetto uno legato alla controversia della B.N.L. Inoltre è stata rilevata una inadeguatezza del sito internet del comune di Orvieto, sottolineando gravi carenze. Ora chiedo alla commissione di esprimermi se mettere in rete il documento completo del MEF“.
In chiusura ci sono state alcune polemiche rivolte all’assessore Gnagnarini dicendo che la sua lettura del documento MEF è stata parziale. Per tanto Roberta Tardani ha chiesto una lettura pubblica di tale documento con la presenza di un tecnico.