Comitato Contro la Cava di Pietrara – Presidente Anna Franceschi
La Regione Lazio a fine luglio ha annullato l’intero iter in corso per autorizzare una nuova cava di basalto nel Comune di Lubriano, accogliendo le osservazioni giuridiche e ambientali sollevate dal Cccp, in particolare quella dell’assenza di una destinazione urbanistica compatibile con l’apertura della cava. Il Comune aveva prodotto documenti che certificavano situazioni non veritiere, infatti nel Piano Regolatore vigente sull’area insiste un esplicito divieto all’apertura di Cave.
Dopo la bocciatura definitiva da parte della Regione il Consiglio comunale di Lubriano, a fine luglio, ha approvato una delibera, non ancora pubblicata sull’Albo pretorio, che avvia l’iter per cambiare la destinazione d’uso dell’area così come richiesto dalla ditta Cimarello. Il Comitato contro la Cava si chiede come mai tanta caparbietà nel voler perseguire un obiettivo che distrugge l’ambiente, contro cui si sono espressi i comuni limitrofi, l’Unesco, e la Regione in modo definitivo?
A QUESTO PUNTO IL COMITATO HA DECISO DI FARE CHIAREZZA SU TUTTO L’ITER CONCLUSOSI CON LA BOCCIATURA DA PARTE DELLA REGIONE. SARA’ LA MAGISTRATURA A VALUTARE SE L’OPERATO DEL COMUNE SIA STATO LECITO.
Nell’esposto i legali del Comitato CCCP chiedono alla magistratura “di disporre gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti esposti in narrativa, valutando gli eventuali profili di illiceità penale degli stessi e, nel caso, individuare i possibili responsabili e procedere nei loro confronti”. LA LOTTA PER DIFENDERE E VALORIZZARE IL PATRIMONIO AMBIENTALE E CULTURALE RAPPRESENTATO DALL’AREA DELLA PIETRARA DI LUBRIANO NON SI FERMERA’. IL COMITATO AUSPICA CHE ANCHE LA REGIONE CONTINUI LA SUA OPERA DI VIGILANZA SUL RISPETTO DELLE REGOLE E SULLA DIFESA DI UN TERRITORIO PREGIATO COME QUESTO.