di Valentino Saccà
ORVIETO – Weekend artistico-antropologico quello di sabato e domenica scorsi con l’ultima sessione del Seminario del Pensare e l’improvvisazione teatrale legata ombelicamente ai temi del seminario.
Sabato sera al Valvola di piazza del Popolo il Collettivo Teatro Animazione ha coinvolto brillantemente il pubblico con Catch- Impro, ovvero un match a squadre di improvvisazione teatrale partendo dai temi: Tecnologico, Primitivo e Cittadino, paradigmi fondativi del Seminario del Pensare ideato dall’antropologo Emilio Giacomo Berrocal. Il pubblico è stato chiamato a votare con palette colorate la squadra migliore a livello di improvvisazione.
Successivamente a questa serata di intrattenimento artistico, ieri mattina si è svolta presso il Centro Studi Città di Orvieto l’ultima sessione del Seminario del Pensare, durante la quale sempre partendo dai tre termini Tecnologico, Primitivo e Cittadino si è svolta una relazione sull’argomento Salute e Alimentazione.
Ha introdotto e moderato gli interventi l’antropologo Emilio Giacomo Berrocal che ha dato spazio a riflessioni e spunti interessanti riguardo il concetto di sana alimentazione all’interno della nostra società, legando il tema anche a problematiche di carattere politico, sociale, economico e scientifico oltre che strettamente antropologico.
Il primo intervento incentrato su La Genesi rurale della cucina italiana in città, è stato tenuto dal professor Pier Luigi Leoni, delegato di Orvieto dell’Accademia italiana della Cucina. Leoni, durante il suo intervento, ha sottolineato che il punto di forza della cucina italiana è la sua origine rurale che ha di conseguenza influenzato lo sviluppo culinario cittadino. Durante il suo excursus di gastrosofia (neologismo citato da lui stesso) Leoni ha richiamato alla mente degli uditori il nome di Pellegrino Artusi, figura fondamentale per lo sviluppo della cultura culinaria anzi cucinaria (come ha ribadito Leoni stesso) italiana.
Paradigmi alimentari fra lo spazio e il tempo…perduto è il titolo dell’intervento che ha tenuto il dottor Marco Cristofori. Uno degli snodi fondamentali dell’intervento di Cristofori è stato come sono cambiate le malattie nel corso dello sviluppo tecnologico e sociale. “Oggi abbiamo soprattutto in Europa parecchi casi di obesità – ha sottolineato – anche parecchi bambini quindi se un tempo le malattie più temibili erano epidemiche oggi sono di natura cardio-circolatorie perchè mangiamo troppo e soprattutto male quindi bisogna recuperare il vero concetto di dieta meditterranea. Oggi la cattiva alimentazione deriva anche dal fatto che gli alimenti sono sempre più tecnologici ovvero manipolati (precotti, surgelati, gonfiati) così che l’alimento si trasforma in un brevetto nelle mani delle multinazionali“.
Ha chiuso la sessione l’intervento di Elisa Corteggiani, biologa molecolare, dal titolo Fiducia nella scienza e buona volontà: strade che si allontanano? La Corteggiani ha voluto dare un panorama specularmente complementare a quello mostrato da Cristofori, sottolineando che le nuove tecnologie non sempre concorrono alla distruzione del pianeta ma a volte sono utili per intervenire a salvare la salute da eventuali patologie e infezioni alimentari provenienti dalla natura.
La mattinata si è conlcusa con una sessione aperta di ragionamento collettivo, per poter tirare le fila del discorso. La sessione è stata aperta dalla sceneggiatrice Chiara Atalanta Ridolfi in presa diretta.