di Valentino Saccà
ORVIETO – Sta terminando l’estate ed è terminata anche la 10a edizione dell’Umbria Folk Festival e nella mattinata di martedì 30 agosto, presso la sala comunale delle Quattro virtù si è tenuta una conferenza dichiusura e bilancio di uno dei festival più importanti della città di Orvieto.
Introduce l’incontro Lucia Gismondi, vice presidente e responsabile comunicazioni del festival, prima di passare la parola alla vice sindaco Cristina Croce per il saluto e i ringraziamenti.
“Invito subito ad utilizzare dei toni non troppo entusiastici, data la recentissima tragedia delle vittime di Amatrice, nonostante l’esito di questa 10a edizione dell’Umbria Folk Festival sia stata archiviata in maniera positiva. Quella di oggi è una conferenza stampa congiunta, perché riguarda la collaborazione stretta tra il comune di Orvieto e l’associazione Umbria Folk. Tale collaborazione è risultata molto fattiva e spero possa rinnovarsi anche nei prossimi anni in maniera sempre più stretta e collaborativa “.
“ Ci tenevamo con questa conferenza – ha esordito Cristina Croce – a restituire al pubblico e ai giornalisti la soddisfazione ottenuta con questa decima edizione di Umbria Folk Festival. Un grazie a Lucia Gismondi e Raffaele Ferrazza per la loro professionalità e anche per la loro tenacia che gli ha aiutati ad affrontare diverse problematiche che quest’anno si sono palesate forse in modo più manifesto che nelle edizioni passate. Umbria Folk Festival è un evento in cui noi crediamo fortemente ed è una delle manifestazioni principi della città di Orvieto che continueremo a sostenere, consapevoli anche del suo apporto positivo sull’incremento turistico “.
Dopo l’intervento della vice sindaco, il presidente di Umbria Folk Raffaele Ferrazza espone alcuni dati dell’andamento globale dell’edizione 2016. ” Propongo alcuni dati che certificano la riuscita di questa 10a edizione di Umbria Folk Festival. Abbiamo avuto 120 artisti, 130 persone tra collaboratori, staff, tecnici, protezione civile, più di 20 ore di musica, 3 incontri con gli artisti, l’importante convegno Bella ciao, più di 60 prenotazioni in camere di albergo e un consenso di pubblico tra le 10 e le 15.000 presenze di cui 3.000 paganti per il concerto di Max Gazzè. Concludo dicendo che nonostante alcune polemiche ricevute, i dati parlano chiaro e Umbria Folk Festival risulta un ottimo veicolo promozionale ed economico per la città. Noi andiamo avanti e sempre quest’anno abbiamo instaurato un progetto con il professor Antonello Lamanna, ora siamo pronti per l’edizione 2017 “.
” Nonostante poi gli eventi luttuosi che si sono verificati in questi ultimi giorni – ha ripreso Lucia Gismondi – quest’anno si è respirata una certa armonia durante il festival, merito della proficua collaborazione con i diversi enti che ci hanno sostenuto e anche un certo ordine da parte del pubblico. Come accennava Raffaele per i progetti futuri è già iniziato il percorso per l’edizione 2017 per la quale pensavamo di introdurre a cartellone qualche nome straniero pur mantenendo il format di quest’anno: Dalla tradizione all’innovazione e a questo proposito vorrei coinvolgere delle aziende che hanno un percorso che parte dalla tradizione fino a giungere alle più recenti innovazioni di settore “.
Chiude la conferenza l’intervento del professor Antonello Lamanna, giornalista e ricercatore che da anni si occupa di musica popolare e tradizione orale. “ I dati esposti sono stimolanti però questo per noi è relativo, perchè un evento non risulta importante solo per l’afflusso di persone, e infatti noi oltre al discorso ludico abbiamo puntato molto su una ricerca delle tradizioni popolari del territorio. Noi con l’incontro di quest’anno Bella ciao, abbiamo voluto creare un momento di riflessione legato alla cultura e alla tradizione, discorso che continueremo a sviluppare durante le prossime edizioni del festival in cui vorremmo dare anche rilevanza all’audiovisivo legato sempre alla tradizione “.