ACQUAPENDENTE – In contemporanea con le festività ferragostane, il Comune di Acquapendente ha fatto recapitare nelle abitazioni dei cittadini una nota informativa dal titolo “Emergenza migranti: a che punto siamo”. “In questi giorni”, si sottolinea nella stessa, “Acquapendente è stata interessata dall’afflusso di un significativo numero di migranti. Molte sono state le proteste in seguito alla decisione presa dalla Prefettura di Viterbo. Avvertiamo quindi il bisogno di fare chiarezza in merito alla questione.
La decisione di inviare i migranti nel nostro paese è stata presa dalla Prefettura di Viterbo a seguito di avviso pubblico per gestori privati e senza consultare i Comuni, che devono gestire di riflesso questa emergenza senza aiuti da parte degli altri enti. Nel nostro Comune si effettuano già da diversi anni accoglienza di secondo livello (progetto Sprar), per circa venti migranti all’anno. Persone che fuggono da guerra e povertà e cercano rifugio in Italia.
Il numero non elevato e, soprattutto, distribuito su quattro strutture, non ha causato disagi tra i cittadini aquesiani. La situazione odierna è invece diversa, La Prefettura di Viterbo ha assegnato ad Acquapendente un numero consistente di migranti che, inizialmente, dovevano essere accolti in strutture messe a disposizione dalla Società aggiudicatrice (Albergo Aquila D’Oro e due edifici situati a Trevinano). Secondo la norma dei progetti Sprar, i Comuni che effettuano già operazioni di seconda accoglienza avrebbero dovuto essere esentati da ulteriori operazioni di accoglienza.
Tale normativa può però essere aggirata nelle situazioni di emergenza, sotto responsabilità della Prefettura.
Il Sindaco, dopo pressanti trattative con la Prefettura di Viterbo, ha ottenuto di trasferire l’accoglienza da una delle strutture di Trevinano al casale della Riserva Sambucheto 2, che dopo l’atto vandalico è stato ripristinato nella piena funzionalità. Nel frattempo, il Sindaco ha ancora una volta sollecitato la Prefettura a fornire informazioni sul numero dei migranti e i privati coinvolti a rispettare la normativa in materia di sicurezza e di igiene pubblica. Non si trascura l’ipotesi di intervenire con poteri di ordinanza in caso di mancato rispetto della Legge”.