ORVIETO – L’amministrazione comunale all’indomani del respingimento della proposta di rimodulazione del piano pluriennale di risanamento finanziario precisa:
Sull’esito negativo della proposta di modifica del Piano di riequilibrio.
L’amministrazione comunale di Orvieto in assoluto ossequio e rispetto istituzionale della Corte dei Conti ha recepito la Deliberazione con la quale viene stabilito che, nel caso di Orvieto non è applicabile l’art. 2 comma 6 del d.l. 78/15 e quindi del conseguente rigetto della proposta di rimodulazione del piano di riequilibrio pluriennale avanzata dal Comune.
Sebbene l’originale massa deficitaria di euro 8.282.270, ereditata dall’Amministrazione Germani, sia stata per metà riconosciuta come ripianata, l’altra metà non può essere compensata, come chiedevamo, attraverso l’applicazione della sopra riportata norma di legge.
In ogni caso l’Amministrazione comunale riproporrà, sulla scorta dei migliori risultati raggiunti e accertati dalla Corte, una nuova proposta di modifica del Piano di riequilibrio volta a mitigarne le misure finanziarie in vigore, nonché la sua durata”.
Sul ricorso avverso la decisione assunta dalla Corte dei Conti.
L’amministrazione comunale deciderà nei tempi utili se presentare o meno ricorso e in ogni caso auspica una evoluzione giurisprudenziale in direzione di una più ampia applicabilità della norma in questione, così come sembrava aver chiarito un precedente parere rilasciato da Arconet.
Non da ultimi saranno valutati gli aspetti economici e oneri finanziari necessari a sostenere un ricorso concernente aspetti squisitamente interpretativi, giacché il rigetto della proposta di rimodulazione del Piano da parte della Corte dei Conti, che peraltro riconosce ampiamente al Comune i maggiori e positivi risultati ottenuti sul fronte del risanamento finanziario dell’Ente, non produce alcun effetto peggiorativo né sul bilancio dell’esercizio in corso, né sulle misure finanziarie del Piano in vigore che restano immutate”.
Sulle scelte politiche e operative dell’Amministrazione.
L’Amministrazione comunale proseguirà nella sua azione di risanamento finanziario dell’Ente attraverso le politiche di bilancio già intraprese e consolidate.
Sulle critiche avanzate dall’opposizione.
Occorre ribadire che la legge impone agli Enti in disavanzo di imputare i risultati positivi di gestione all’ abbattimento del deficit. Gli avanzi di gestione registrati nel 2014 e 2015, che hanno concorso a determinare un maggior abbattimento del deficit, non si discostano quantitativamente da quelli già registrati negli esercizi 2011 pari a +1.254.453 euro, nel 2012 pari a +1.727.580 euro e nel 2013 pari a +1.494.088 euro.
Pertanto da tale constatazione appare la inconsistenza della critica avanzata dalle opposizioni circa una malcelata volontà di questa amministrazione di voler realizzare di proposito nuovi avanzi di gestione, con conseguente limitazione della reale capacità di spesa dell’Ente, al mero scopo di esaltare i risultati raggiunti nell’abbattimento del deficit.
La novità, o diversa impostazione di politica di bilancio, che si può evidenziare sta nel fatto che le plusvalenze precedenti derivavano da tagli alla spesa e da riduzioni di servizi ai cittadini nonché da vendite del patrimonio messe in atto dall’amministrazione di centrodestra, mentre le plusvalenze attuali ricavate dall’amministrazione di centrosinistra derivano esclusivamente da nuove entrate gestionali (incremento tariffe parcheggi per i non residenti, incremento proventi da beni culturali, ecc..) e dal recupero evasione (in particolare il recupero ICI e IMU per 850.000 euro in capo alla multinazionale E.On) senza operare alcun taglio o riduzione di servizi o alienazioni dei beni di tutti”.