La Sezione di Orvieto e Porano del Partito Socialista Italiano interviene sul discusso “caso Te.Ma”. Segue la nota:
La vicenda della Te.Ma. in sé non stupisce: si ripropone in questa occasione quello che è successo ogni volta che qualcuno ha tentato di modificare un sistema di potere in cui c’è una catena di beneficiari di posizioni consolidate.
Quello che stupisce e ci preoccupa è che cambiano le maggioranze ma non vuole cambiare la mentalità di quella parte di città che continua a ragionare e agire come se in questi anni non fosse cambiato il mondo. È come se dicesse: questa parte è mia, e guai a chi ci mette le mani. E ci preoccupa che non si intraveda una linea di governo che vuole contrastare questo andamento delle cose.
Primo atto: si organizza la partecipazione all’assemblea dei soci per non approvare il bilancio; non va in minoranza solo presidente e cda di TE.Ma. ma il sindaco, cioè il comune che sulla carta è socio di maggioranza.
Secondo atto: si mobilitano i “grandi nomi” a sostegno della lotta, Salemme e Zingaretti arrabbiati perché saltano i loro spettacoli e Pagnotta perché pare che qualcuno non sia stato pagato; tutto qui o c’è ben altro?
Terzo atto: non c’è, ma è quello che avrebbe dovuto già esserci. La domanda è che cosa fa il Comune, e quindi il Sindaco. Il comune è socio di maggioranza e sborsa ogni anno 60.000 euro per la Te.Ma. più 178.000,00 euro per le attività teatrali. Nomina il presidente. È titolare della politica culturale. È titolare degli indirizzi generali della vita cittadina. Chiediamo: è giusto, produce qualcosa, è accettabile? Il Teatro è di tutti, UJW è di tutti, i soldi sborsati ogni anno dal Comune sono di tutti. Come mai si lascia credere che c’è qualcuno che può stare fuori dalla logica di ciò che è di tutti?
Si sa che il nuovo CdA ha iniziato un’opera di risanamento finanziario avendo trovato una situazione di indebitamento vicina al collasso ed ha fatto scelte che non potevano essere indolori. Si sa che ha tagliato cordoni ombelicali che nel tempo erano diventati incrostazioni pesanti. Si sa che è stata affermata con i fatti la volontà di dare un’impostazione nuova e comunque valida alla programmazione. Si deve sapere se tutto questo è vero o no e lo deve dire il Sindaco. Il Sindaco dica pubblicamente quale è stata la gestione di bilancio passata e quella presente, esibisca i documenti, faccia chiarezza pubblica e inequivocabile. Perché il problema oggi non è la difesa di persone che nel caso si sanno difendere da sole, ma è la dimostrazione pratica di quale è la politica culturale di Orvieto e più in generale di che cosa si intende per politica di governo della città. Tutti hanno ormai il diritto di sapere se si sta cercando di rendere più moderna, trasparente e giusta questa città, oppure se, senza dirlo, si intende lasciare andare le cose come sono sempre andate.