ORVIETO – Il Comune di Orvieto aderisce alla campagna CooBEEration – Apicoltura Bene Comune diventando “Comune amico delle api” e si impegna a condividerla attraverso i propri canali informativi e a coinvolgere scuole e cittadini su iniziative di sensibilizzazione. Ma anche ad adottare politiche per la promozione della biodiversità e della sicurezza alimentare e politiche territoriali favorevoli all’impianto di essenze mellifere, alla conservazione delle siepi, delle oasi e dei paesaggi tradizionali; e ad includere nella pianificazione del verde pubblico la coltivazione di specie vegetali mellifere ponendo particolare attenzione ai trattamenti sulle alberate cittadine – da evitare in fioritura e in presenza di melata – e contrastando l’utilizzo di neonicotinoidi nella terapia di malattie fito-parassitarie su tigli ed altre piante ornamentali in filari, parchi e giardini di pertinenza pubblica.
L’iniziativa, approvata dall’Esecutivo, si inserisce nel progetto Mediterranean CooBEEration, promosso da Felcos Umbria e Apimed in collaborazione con Anci Umbria e Apau: rete per l’apicoltura, la sicurezza alimentare e la biodiversità, finanziato dall’Unione Europea, volto a sostenere l’apicoltura e il suo ruolo strategico per la salvaguardia della biodiversità e per il miglioramento della sicurezza alimentare e dello sviluppo socio-economico in tutta l’area mediterranea, nonché strumento di tutela e salvaguardia dell’ambiente oltre che come strumento di emancipazione economica e sociale. In Umbria dove il comparto conta 1400 apicoltori con 32.000 alveari e una produzione annua lorda vendibile di miele stimata in 3 milioni e mezzo di euro, aderiscono all’iniziativa oltre Orvieto: Foligno, Gualdo Cattaneo, Panicale, Spello e Montecchio.
L’apicoltura è un settore cruciale per l’agricoltura italiana, così come lo è la difesa delle api. In tutta Europa, infatti, le api contribuiscono alla produzione agricola di 150 colture (84%) che dipendono parzialmente o interamente dagli insetti per l’impollinazione e il raccolto, per un valore commerciale che si aggira intorno ai 22 miliardi di euro all’anno.
In Italia, Torino è capofila, si sta diffondendo il fenomeno dell’apicoltura urbana sia come modo per tornare in contatto diretto con la natura sia come strumento per creare piccola impresa (anche giovanile) e permettere il monitoraggio della qualità dell’aria. In molte realtà, infatti, le api urbane, sono considerate delle vere e proprie sentinelle dell’ambiente, in quanto possono monitorare efficacemente gli inquinanti e sono dei bioindicatori, cioè sono in grado di dirci come cambia l’ambiente, concorrendo a tutelare la biodiversità.
Aderendo alla campagna il Comune di Orvieto si rende disponibile, inoltre: ad intraprendere azioni atte a contrastare l’uso di diserbanti per cigli stradali ed aree inerbite favorendo i metodi classici di pulitura eliminando l’utilizzo di sostanze che impoveriscono le aree verdi e riducono la possibilità di sopravvivenza degli impollinatori e che rappresentano un reale pericolo per la salute; a procedere con cautela ai trattamenti contro le zanzare e ad utilizzare prodotti non tossici; a favorire nella propria comunità locale lo sviluppo di attività apistiche e di apicoltura urbana, come strumento di emancipazione economica e sociale; a far rispettare la legge nazionale 313/2004 e la Legge Regionale 12/2015 laddove vieta di eseguire qualsiasi trattamento con fitofarmaci ed erbicidi alle piante legnose ed erbacee di interesse agrario, ornamentali e spontanee, che possa essere dannoso alle api dall’inizio della fioritura (potranno essere eseguiti trattamenti fitosanitari su colture legnose, ornamentali e spontanee al di fuori del periodo di fioritura previa eliminazione o appassimento naturale della eventuale flora in fiore sottostante).
L’iniziativa, inoltre, si lega all’attività della ricerca e formazione per la salute e l’alimentazione che è chiamato a svolgere il Centro di Ricerca e formazione per la Salute e l’Alimentazione (Ce.R.S.Al.) che ha sede ad Orvieto di cui, come è noto, il Comune di Orvieto, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche (IZS-UM), l’Università degli Studi di Perugia, l’AUSL 2, la Regione Umbria e la Fondazione per il CSCO hanno sottoscritto la relativa convenzione.
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“Mediterranean CooBEEration: una rete per l’apicoltura, la biodiversità e la sicurezza alimentare” è un progetto finalizzato a sostenere l’apicoltura e il suo ruolo strategico per la salvaguardia della biodiversità e per il miglioramento della sicurezza alimentare e dello sviluppo socio-economico in tutta l’area mediterranea, iniziato nel febbraio 2014 e della durata di tre anni, che coinvolge nelle sue attività paesi come: Libano, Marocco, Tunisia, Algeria, Territori Palestinesi e Italia.
Esso intende contribuire alla costruzione dell’identità, dell’integrazione e della coesione socio-economica dell’area del Mediterraneo e dimostrare come vari attori di diversa natura – organismi internazionali, autorità locali, produttori, mondo accademico e istituzioni governative – possano lavorare insieme articolando e armonizzando ruoli e azioni nel quadro di un obiettivo comune di sviluppo sostenibile.
Più in generale, il progetto intende contribuire al miglioramento della sicurezza alimentare e della biodiversità nella regione del Mediterraneo attraverso il supporto al settore apistico concentrandosi su tre aspetti strategici:
– rafforzare le capacità degli apicoltori del Mediterraneo e le loro reti, attraverso attività tese a consolidare le loro associazioni, locali e nazionali, le competenze tecniche e la capacità di partecipare attivamente al dialogo con le istituzioni ed i governi per poter incidere sulle politiche locali, nazionali ed internazionali in ambito agricolo, ambientale e commerciale;
– approfondire le conoscenze sul ruolo strategico delle api e dell’apicoltura per la sicurezza alimentare e la biodiversità, attraverso un’attività di ricerca scientifica che studia in particolare la funzione delle api e dell’apicoltura per la riproduzione della flora spontanea nelle aree soggette a degrado ambientale ed impoverimento della biodiversità. Prevede, inoltre, la creazione di un Osservatorio sull’Apicoltura Mediterranea al fine di monitorare il settore e fornire i dati e gli strumenti necessari per promuovere strategie di respiro regionale;
– realizzare la campagna di sensibilizzazione internazionale, finalizzata a modificare la percezione dell’apicoltura nell’opinione pubblica, negli stessi apicoltori e nelle istituzioni locali, nazionali ed internazionali, passando da una concezione di semplice attività generatrice di reddito ad una visione più ampia e strategica dell’apicoltura come “Bene Comune Globale”, indispensabile per la tutela della biodiversità e per il benessere umano.