-Orvieto – Dopo aver intervistato l’autrice Alessandra Carnevali, fresca dell’esperienza torinese al Salone del Libro, pubblichiamo la recensione del suo esordio giallo che sta riscuotendo un buon successo tra i lettori, ” Uno strano caso per il commissario Calligaris “.
Partiamo da quanto si era anticipato nell’intervista ovvero che l’ambientazione del romanzo e la descrizione dei personaggi si avvicina al mondo letterario di Andrea Vitali. Tutti i romanzi di Vitali si svolgono a Bellano, piccola città del comasco, e nel giallo della Carnevali lo scenario in cui si svolge l’azione è l’immaginaria Rivorosso Umbro (reinvenzione poetica di Orvieto, città natale dell’autrice). I personaggi che affollano le sapide pagine del romanzo e specie all’interno del commissariato di polizia ricordano i bozzetti umoristici messi in scena da Vitali partendo già dai nomi pittoreschi che li contraddistinguono. Nonostante queste similitudini la scrittura della Carnevali non è debitrice del mondo letterario vitaliano ma brilla di luce propria descrivendo una realtà locale a lei molto ben nota con la giusta dose di ironia, sarcasmo e affetto. Molto interessante l’utilizzo di un doppio linguaggio, da un lato il dialetto locale messo in bocca ai personaggi di estrazione popolare, come la sciampista Cinzia Pannocchia (personaggio da pochade scollacciata in piena tradizione da italica commedia). Mentre il narratore onnisciente (la Carnevali stessa) utilizza un italiano corretto anzi arricchito da aggettivi colti come: belluino, che aggiungono un sapore da scrittura classica.
L’intreccio giallo è molto ben congegnato e va ad intrecciarsi con la componente da commedia senza che quest’ultima prevalga sull’altra generando la parodia di genere.
Oltre al bozzettismo umoristico, la scrittura della Carnevali, grazie all’utilizzo di analessi, diventa quasi un diario romantico, un memorandum sentimentale della protagonista, aprendo la caricatura alla tenerezza per la memoria personale che ne accentua la dimensione umana. Alessandra Carnevali risulta una scrittrice spiritosa e tenera, capace di far emergere il brulicare umano nelle pieghe dell’invenzione giallistica.