di Valentino Saccà
-Orvieto – Il sistema censorio ha costituito per lungo tempo, in Italia, una forma di potere politico, religioso e sociale. Soprattutto nel cinema dagli anni 50 agli anni 70 ha messo il bavaglio alla libertà di espressione, brutalizzando il corpo del film quale opera d’arte.
Paradossalmente però con le sue maglie restrittive e punitive ha anche giovato al successo di capolavori indiscussi quali Ultimo tango a Parigi e La Dolce vita, aumentando in modo esponenziale l’interesse del fruitore nei confronti dell’opera filmica censurata.
Il critico Serafino Murri e la regista Alexandra Rosati a questo proposito hanno realizzato un documentario, Scandalo in Sala – La Sfida tra Potere e Cinema in Italia, opera che ripercorre filologicamente la storia della censura nel nostro cinema.
Ieri mercoledì 8 Giugno alle ore 18,00, il film di Murri e della Rosati è stato presentato presso la Fondazione Cassa di Risparmio, palazzo Coelli, con la collaborazione del Circolo Cinematografico Arci Armata Brancaleone. Sono intervenuti all’incontro il critico Serafino Murri, lo scrittore e giornalista Guido Barlozzetti, il presidente del Circolo Cinematografico Arci Armata Brancaleone Luciano Costantini e Alessandro Lattuada.