CITTA’ DELLA PIEVE – In vista del referendum sulle riforme costituzionali che sta animando il dibattito politico nazionale, le ragioni del Sì e quelle del No hanno trovato un interessante momento di libero confronto a Città della Pieve il 17 giugno scorso nella della sala del Concerto di Palazzo a Corgna.
Con il consigliere comunale Lorenzo Berna come moderatore , una stringente demolizione della riforma proposta dal governo è venuta dall’avvocato Domenico Benedetti Valentini, già parlamentare di più legislature nelle Commissioni Affari costituzionali della Camera e del Senato, oggi non aderente ad alcun partito ma forte riferimento della cultura popolare di destra in Umbria.
A suo avviso la riforma degrada il Senato, senza abolirlo, ad una riunione semi-legislativa di consiglieri locali, mentre sopprime spazi di rappresentanza democratica con il pretesto della riduzione dei parlamentari, che si sarebbe piuttosto ben attuata diminuendo di molto i seggi della Camera che è quella più pletorica e non in grado di funzionare. Di parere opposto Gianni Fanfano, già dirigente politico di sinistra, ora indipendente, direttore editoriale del Corriere Pievese, per il quale la riforma, pur con innegabili ombre, può imprimere una accelerazione ai percorsi legislativi e comunque è il più concreto tentativo di ammodernare le istituzioni dopo vari decenni. Opinioni diverse anche sulla legge elettorale Italicum, di cui Fanfano apprezza l’efficacia semplificatoria e l’assenza delle preferenze, mentre Benedetti Valentini la ritiene “ Aberrante”, sia per la concentrazione del potere su un solo partito anche minoritario, sia per l’instaurazione totale di un Parlamento di nominati che allontanerà ancora di più gli elettori dalle urne.