ORVIETO – Il consiglio comunale ha respinto, con 6 contrari e 3 favorevoli, l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Lucia Vergalia (M5S) che impegnava il sindaco e la giunta ad attuare l’immediata predisposizione di un’azione risarcitoria nei confronti della Regione Umbria per l’impedito accesso al Comune di Orvieto ai finanziamenti del PUC2 e per ogni danno diretto ed indiretto al comune ed ai partecipanti, con pieno mandato al sindaco Germani di agire presso il Tribunale Civile competente.
Illustrando il documento la proponente ha ricordato che: “Con sentenza del Tribunale Amministrativo Umbro è stata annullata la delibera di Giunta Regionale 1076 del 26 Luglio 2009 con la quale veniva disposta la graduatoria per l’accesso ai finanziamenti pubblici per i cosiddetti PUC 2 (Piani Urbani Complessi), annullando così tutti gli allegati ed i verbali che integravano la suddetta delibera, graduatoria compresa.
Orvieto pertanto non risulta esclusa dai finanziamenti del PUC 2. Per tali motivi, in assenza di una regolare graduatoria, al comune di Orvieto veniva ingiustamente impedito l’accesso all’intera provvista finanziaria del predetto finanziamento che ammonta complessivamente a 65 milioni di euro. Ciò ha cagionato danni diretti ed indiretti al Comune, ai cittadini e alle imprese ed enti partecipanti con propri progetti. Pertanto, le azioni legali a tutela dei cittadini, portati avanti con senso del dovere da parte del comune sono da considerarsi nel solco dell’azione più volte rivendicata dallo stesso Sindaco. La volontà del documento è quindi quella di rilanciare sul tema del PUC2 anche se ho il dubbio che per compensare i mancati PUC ci sia stata proposto lo strumento dell’Aree Interna ”.
*** Segue Dibattito ***
Maria Flavia Timperi (PD): “ La delibera della Giunta Regionale 1076/2009 ha previsto il finanziamento di 10 progetti. In seguito, il Comune di Assisi escluso dalla graduatoria ha presentato ricorso al TAR che lo ha accolto annullando quella delibera ed evidenziando le motivazioni ritenendo non donei i criteri a monte. Il nostro comune si classificò 13° posto. Poi Assisi vinse anche al Consiglio di Stato. Nel 2010 il comune di Orvieto ritenne opportuno di costituirsi in giudizio sostenendo che non si fosse ricorsi originariamente perché l’Amministrazione si era appena insediata. La richiesta di Vergaglia sull’azione risarcitoria è su un danno virtuale non provato, cosa difficile da sostenere in giudizio. Per cui su un eventuale danno, tutto da dimostrare, non costituisce elemento per improntare un’azione legale, peraltro onerosa per il comune. Dobbiamo piuttosto impegnarci nell’intercettare tutte le risorse possibili ”.
Stefano Olimpieri (Identità e territorio): “ Vergaglia e Timperi hanno entrambe ragione. Dal punto di vista giuridico allora il comune non agì tempestivamente. Fu un errore che riconosco, tuttavia il comune agì di fatto in collaborazione con quello di Assisi che a sua volta agiva contro la Regione, avendone poi ragione. Non so se oggi i termini sono ancora aperti per fare un’azione legale, ma se lo sono, penso che vada fatta. Nel 2009 il problema fu solo politico a danno del comune di Orvieto che, proprio qualche giorno prima a seguito dell’esito delle elezioni amministrative aveva modificato la maggioranza di governo di questa città. Un atto politico quello della Regione che aveva di fatto danneggiato sia Assisi che Orvieto. Con il PUC, infatti, venne fatta gran parte della campagna elettorale del centrosinistra che sosteneva ampiamente il finanziamento del PUC per Orvieto. Il comune ha sicuramente commesso un errore poi in parte recuperato, ma se ci sono le condizioni, perché non esercitare un diritto legittimo? Non è un problema di spese legali visto che in questi decenni il nostro comune ha speso milioni di euro di parcelle legali. La possibilità di stornare qualche somma da reinvestire nella città giustifica quantomeno il fatto di studiare una pratica. E’ un atto dovuto ”.
Alessandro Vignoli (Per andare avanti): “ Le intenzioni sono buone però penso che è impossibile oggi impegnare il Sindaco ad adire un’azione risarcitoria, semmai si tratterebbe di incaricare un legale di studiare le possibilità. Personalmente non ravviso gli estremi per chiedere un’azione risarcitoria a fronte di un avvenuto annullamento della graduatoria a seguito di sentenza del TAR, quindi sarebbe difficile la quantificazione del danno. Così come congegnato, l’ordine del giorno pone pochi elementi a disposizione”.
Replica Vergaglia: “ E’ ovvio che è essenziale un parere legale. Il problema sono i tempi per non far decorrere i termini. Ovvero, il problema è sempre lo stesso: non possiamo permetterci di alzare la testa nei confronti di questa Regione. Con questa Amministrazione non possiamo neanche permetterci di pensarla, qualsiasi azione di tutela nei confronti della Regione! La disamina degli elementi è uno strumento, i pareri sono altri. Vi sono tutta un’altra serie di strumenti per esercitare un diritto, facendo ricerche sulla vicenda e su come sono stati tutelati gli orvietani. Non resta che augurarci che qualcosa cambi anche in Regione. Continuiamo a lasciare le pratiche che riguardano Orvieto in un cassetto ”.