di Valentino Saccà
ORVIETO – Chi era Adriano Casasole ? Uomo di cultura ? Uomo di politica ? Uomo dedito alla sanità ? Uomo votato ai beni culturali e all’istruzione ? Tutto questo e anche di più. Ma Adriano Casasole è stato anche e soprattutto cittadino modello (oltre che primo cittadino) innamorato della propria città.
Nel pomeriggio di venerdì 6 aggio presso la sala dei 400 di palazzo del Popolo è stato possibile parlare, ricordare la figura di Adriano Casasole dopo 20 anni dalla sua scomparsa. Hanno preso parte alla tavola rotonda relatori d’eccezione e amici e colleghi di Adriano trA cui il professor Donato Catamo, il giornalista e scrittore Guido Barlozzetti, l’amministratore ASL Carlo Carpinelli, il già assessore alla cultura Regione Umbria Venanzio Nocchi e molte altri illustri presenze, coordinate dal dottor Giuseppe M. Della Fina.
L’incontro si apre con il saluto del sindaco Giuseppe Germani. “Un saluto alla città per la quale sto cercando di portare avanti, in qualità di sindaco, il volere civico di Adriano, il quale durante il suo operato ha rivestito diversi ruoli mettendosi sempre al servizio della città con la sua passione per la cultura e la politica ma con un fine sempre diretto alla città e ai cittadini “.
Concluso il saluto del sindaco il professor Catamo ha introdotto la visione di 5 video recuperati dagli archivi RAI di Perugia. Una serie di interviste fatte al dottor Casasole quando era sindaco della città.
Carlo Carpinelli ricorda Adriano durante il suo lavoro nell’ambito della sanità orvietana. “Debbo davvero molto ad Adriano, ricordo quando egli si trovò ad occuparsi di sanità in un momento fondamentale e cruciale per la società italiana, gli anni 70. Anni in cui iniziò la riforma sanitaria, il diritto alla salute per garantire al cittadino un benessere psicofisico attraverso un’uguaglianza per le diverse categorie sociali.
Davanti alla malattia tutti sono uguali e hanno gli stessi diritti e negli anni 70 questo principio egualitario era molto forte, quando intervento sociale e intervento sanitario andavano quasi a sovrapporsi. Oggi invece abbiamo purtroppo una sanità un po’ vacillante sul versante socioassistenziale, l’ente sanitario è divenuto azienda e il principio di uguaglianza è andato ad affievolirsi e la battaglia per garantire i servizi sociali è molto dura. Ricordo Adriano come amministratore, uomo di cultura e come amico a cui piaceva votarsi a un impegno quotidiano verso gli anziani, i giovani e verso i cittadini in genere“.
Guido Barlozzetti con i suoi Appunti di Adriano, traccia un breve ma intenso ritratto del dottor Casasole. “Quella di oggi non è una semplice commemorazione perché il passato non va semplicemente archiviato ma va ripensato. Adriano era un uomo ordinato (ecco il perché questo titolo al mio intervento Appunti di Adriano) con una visione laica delle cose. Erano gli anni 60 quando ero uno studente di filosofia e all’epoca mi incontravo con Adriano e Franco Barbabella, erano momenti di dialogo tra anime diverse tese verso un senso di condivisione “.
L’assessore alla cultura Regione Umbria Venanzio Nocchi porta il proprio nutrito contributo salutando la memoria di Adriano Casasole. “Adriano puntava verso un rinnovamento culturale occupandosi soprattutto di l’istruzione. In quegli anni ci sentivamo investiti di una grande responsabilità verso una prospettiva nuova. Era un periodo in cui non si paventava ancora la crisi e si percepiva il sistema avanzante della politica e dell’economia e si cercava di rielaborare il diritto allo studio in tutta la regione e Orvieto era stato scelto come baricentro di riflessione sui cambiamenti culturali.
Adriano non è un uomo trascorso perché ha gettato solide basi per il futuro anche attraverso interventi di ristrutturazione, manutenzione, preservazione e promozione dei beni culturali della città di Orvieto. Si è speso in importanti battaglie per mantenere l’unitarietà tra conservazione e promozione, altrimenti se viene meno questo senso di unitarietà il bene culturale diventa mero prodotto mercantile. Adriano Casasole resta un capitolo civico-urbano del paese”. Proprio a Casasole, infatti, si deve il progetto di Orvieto patrimonio dell’Unesco, da vent’anni nel cassetto. Ma che, il comitato sorto intorno alla figura dello storico sindaco orvietano, è intenzionato a portare avanti.