L’assessore Massimo Gnagnarini risponde alla minoranza che, in un articolo, invitava l’assessore a dimettersi denunciando l’inadeguatezza dell’intera amministrazione. Abbiamo ritrovato, a completezza di ciò che asserisce l’assessore, l’articolo di presentazione della lista “Per Andare Avanti” in cui Gnagnarini preconizzava che, tempo metà consiliatura, si sarebbe usciti dal predissesto e riprendere gli investimenti.
La nota di Gnagnarini:
Con la presentazione del Rendiconto 2015 si registra il miglior risultato d’amministrazione prodotto dal Comune di Orvieto negli ultimi decenni. Non è un mero dato positivo, ma piuttosto un evento di straordinario valore, frutto di una ferma azione di picconamento del deficit storico ereditato da questa Amministrazione e che prelude a una più utile e rapida uscita del Comune di Orvieto dai vincoli e dalle sanzioni imposte dalle norme che regolano lo stato di predissesto in cui l’Ente era stato precipitato.
Uscire dal predissesto
L’ utilità di uscire dallo stato di predissesto con sette anni di anticipo dalla data prevista è destinata principalmente a favorire i cittadini e gli operatori economici della nostra città per il semplice motivo che realizza la condizione imprescindibile per poter intervenire ulteriormente sull’abbattimento di tasse e tariffe comunali.
Nondimeno l’uscita dallo stato di predissesto consente, a beneficio dei cittadini, il superamento dei limiti per il rimpiazzo del personale e per l’inserimento di nuove professionalità nella complessa macchina comunale che deve assicurare i servizi, nonchè il superamento dello stringente monitoraggio ad opera della Corte dei Conti sulle limitazioni ed economie rese obbligatorie per i servizi che erano stati ricompresi nel Piano di Riequilibrio.
Pertanto abbattere il deficit, abbattere le tasse e uscire dal buco nero di bilancio è stata la naturale priorità e l’obbiettivo di questa Amministrazione sin dal suo insediamento.
Era una promessa fatta ai cittadini , una promessa mantenuta !
L’indice di fiducia
Ma la prova del successo della attuale politica di bilancio comunale non passa unicamente per i dati contabili positivi e per gli ottimi indici finanziari che incontrovertibilmente mostriamo nel Rendiconto di bilancio 2015 in discussione al prossimo consiglio comunale del 11/5/2015.
Siamo piuttosto orgogliosi, invece, soprattutto di un’altro indicatore, l’indice di fiducia, anch’esso positivo e parametro finanziario a tutti gli effetti risultante dal grado di fiducia economica verso la città e il suo futuro o, se si vuole, verso quel che possiamo definire il Sistema Orvieto.
L’esempio che segue spiega meglio:
Il punto più basso di fiducia, in epoca recente, la città di Orvieto lo aveva registrato nel 2011 allorchè venne bandita dal Comune una folle gara pubblica per esternalizzare la gestione dei parcheggi con una base d’asta che ne prevedeva la concessione per 15 anni a un prezzo di 250.000 euro annui. Quella gara andò deserta, ovvero nessun imprenditore volle parteciparvi per aggiudicarsi quel che sarebbe stato l’affare della vita. Si consideri, infatti, che oggi i parcheggi di Orvieto incassano 2 Mln di euro all’anno che per 15 anni fanno 30 Mln a fronte di soli 3,75 Mln di canoni che il nuovo gestore avrebbe dovuto corrispondere al Comune assicurandosi così un margine stratosferico di 26,25 Mln.
Il fallimento di quella gara per assenza di interesse e di domande presentate non dimostra quanto fossero fessi gli imprenditori a rinunciare all’appalto, semplicemente registrava che in quel momento nessuno si sentiva di scommettere neanche un centesimo su Orvieto e sul suo futuro. Pertanto l’indice di fiducia economica sul futuro della nostra città si attestava su un valore pari a zero.
Oggi, una settimana fa, questa Amministrazione ha indetto una gara per l’affidamento in gestione del Palazzo dei Congressi. Attività economica , quella del settore congressistico, assai più complessa e rischiosa rispetto a quella dei parcheggi. Ebbene la gara non solo non è andata deserta , ma più di un soggetto ha fatto puntuale domanda.
Pertanto l’indice di fiducia, oggi, è alto anzi molto alto. E questo è ciò che necessita per far ripartire alla grande la nostra economia locale.
Le dimissioni dell’Assessore
In conclusione, la richiesta di dimissioni dell’Assessore al Bilancio ( definito come indegno rappresentante nel comunicato stampa) e avanzata a ogni piè sospinto da una parte di alcuni esponenti dell’opposizione, appare del tutto irricevibile sul piano politico, mentre, sul piano degli insulti personali credo che la misura sia altrettanto colma essendo stato oggetto , l’Assessore al Bilancio, di ripetute dichiarazioni che lo definivano come indegno, egoista, menefreghista e perfino narciso. Basta. Questo non ha nulla a che vedere con lo scontro politico e io non ho né il tempo ne la voglia di trascinarvi in tribunale per difendere la mia onorabilità che, credo, sia già ampiamente garantita dalle mie referenze e dalla mia storia di vita.
Da parte mia faccio un fioretto e vi prometto di non chiamarvi più nanetti politici.